{chasing}

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"Guess I'd rather hurt than feel nothing at all."
- Need You Now, Lady Antebellum.

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Mi osservi intensamente, per poi concentrarti sulla collana che tengo nella mia mano e che stringo gelosamente. Avrei voluto baciarla, mentre ero disteso nel mio letto. L'avrei adagiata sul mio petto, lì dove tu poggiavi la tua testa ogni notte prima di addormentarti.

Ma i tuoi occhi lucidi mi gelano, mi implorano di restituirtela e mi ripeti quanto bisogno tu abbia di riportarla nel tuo appartamento. Fai un passo verso di me e ti ho a pochi centimetri dal mio viso, mentre il mio cuore non smette di dedicarti i suoi battiti e la mia anima inizia ad accarezzare dolcemente la tua.

E' questione di attimi, di sguardi e di un amore sfumato troppo presto.

Schiudi le labbra, passando la lingua su di esse per bagnarle ed io boccheggio. La voglia di assaporarle si fa sempre più violenta nelle mie membra e chiudo gli occhi, mentre mi sfiori le dita lentamente. Una piacevole tortura che mi fa rabbrividire.

Siamo di nuovo qui, al punto di partenza. Perché ho imparato che con te i viaggi non si concludono mai. Anzi, sembra che il tempo si fermi.

Ma io non mi sono mai arreso.

Ti volevo e ti voglio ancora.

Questo il tempo non lo ha cambiato, lo solo ha intensificato.

Ci siamo sempre rincorsi e ci siamo sempre ritrovati io e te, te lo ricordi? Quante volte sei fuggita, pensando che il nostro amore non sarebbe stato in grado di proteggere entrambi? E la frase che ti ripetevo, anche quella hai rimosso dalla tua memoria?

Eppure, io non potrò mai dimenticare il giorno in cui ti vidi per la prima volta.

I tuoi occhi, così profondi e glaciali, mi hanno stregato subito. E, esattamente come in questo istante, tu eri davanti a me. In piedi, di profilo, intenta a guardare il mio mare, mentre il tuo vestito veniva scosso dal riverbero della brezza marina ed i tuoi capelli erano stropicciati dal vento.

Ti trovavo bellissima quel giorno.

Eri un angelo.

Oggi come allora, sei di fronte a me, ma le tue iridi non brillano.

Anche ora tu sei il mio angelo.

Ma non te lo ricordi e, forse, va bene così.

Il tuo sguardo mi sta penetrando, creandomi una morsa allo stomaco che mi fa serrare le labbra ed ansimo, sapendo che tra pochi minuti tornerò ad essere uno sconosciuto per te -come lo sono stato per gli ultimi tre anni.

«Pensavo di averla persa per sempre, ti ringrazio.»

Il tuo sorriso mi scotta la pelle, come il sole di mezzogiorno messinese, ed annego nel nostro passato. Annuisco, cercando di non mostrare la sofferenza che mi sta logorando dentro. Mi pizzicano gli occhi e vorrei tanto dirti che quella collana non te l'ha regalata lui, ma io per il nostro primo anniversario.

Quando c'era ancora un noi da tutelare, quando sentivamo la mancanza l'uno dell'altro e quando i ti amo non bastavano mai.

«Ti senti bene?» Mi richiami, toccandomi la spalla e, per la prima volta, sono io a respingerti.

Come posso stare bene se la donna che desidero ama un altro? Dimmi come faccio a superarlo. Non esiste un modo perché, pur non volendolo, ti penso costantemente.

Sei sempre nella mia mente, giorno e notte.

Tish, torna da me.

Ti saprei amare più di prima, più della mia mi vita, più di quanto tu possa immaginare.

Ti prego, amore mio.

Ti amo da morire.

«Sì.» Sussurro flebile. «È meglio se vai, è tardi.»

Annuisci, mordendoti il labbro inferiore e poi ti volti senza rispondere.

La vedi la differenza?

Tu non hai nulla da dirmi, mentre io resterei qui con te per ore semplicemente a guardarti.

Te ne vai ed io vorrei tanto fermarti per pregarti di rimanere, per darmi l'ultimo bacio di addio. Uno di quei baci che sapeva di passione, di dolcezza e di voglia di viverci.

Ti darei mille baci, solo per provare a farti riaffiorare il ricordo di ciò che eravamo. Eppure, non sarebbe servito. Il mio cuore si sta sgretolando, ma lenire questa sensazione è come gettare benzina sul fuoco. Quel vuoto che ho dentro ogni volta che qualcuno pronuncia il tuo nome mi dilania.

Mia madre mi chiede ancora di te, lo sai? Non è l'unica, anche Ramona si preoccupa, eravate molto amiche. Vuole sapere come stai e questo è uno dei motivi per cui sono qui, nel tuo stesso quartiere. Vederti e non toccarti fa male, ma sapere che soffri e non poterti proteggere mi fa impazzire.

Sento bussare di nuovo e ti trovo di fronte a me, mentre stringi con forza la collana.

«Mi odi, non è vero?»

No, amore. Come potrei?

«No, Tijana.»

«Non chiamarmi così, per favore.»

«Ti piaceva quando lo facevo...»

Sussurro e ti accigli, guardandomi confusa. Mi mordo il labbro inferiore con forza, non avrei dovuto dirlo. Le parole sono scivolate lentamente dalla mia bocca, senza che io potessi controllarle.

Ogni cellula del mio corpo sente la tua mancanza.

«Tu non mi conosci affatto.»

«Hai ragione, perdonami.» Mormoro e sorridi.

«Posso rimanere qui con te?»

Anche tutta la vita.

{angolo autrice}

Mi dispiace di avervi fatto attendere così tanto per il nuovo capitolo, ma come mi avevo spiegato in precedenza non avevo l'ispirazione giusta per portarlo avanti. Ho continuato a leggerlo e modificarlo ogni giorno, fino ad oggi, anche se non mi piace del tutto. Spero che possiate apprezzare il mio sforzo nel pubblicarlo. Grazie per la pazienza ed i traguardi raggiunti, ve ne sono immensamente grata.

Mar.

How can you liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora