{hating}

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"Cause yours is the only love I've ever known".
- Teeth, Casey.

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Ti guardo mentre ti siedi sul davanzale della finestra ed osservi il mondo sotto di te, che si muove frenetico e concitato per non perdere appuntamenti importanti o semplicemente per non essere in ritardo a lavoro. Il tuo sguardo è fisso sul marciapiede. Sei rannicchiata in un angolo, la tua schiena è poggiata dolcemente al muro dietro di te, ti sei portata le ginocchia al petto con riluttanza ed il tuo corpo è avvolto da una coperta di pile di colore nero. Fuori fa freddo, sta piovendo ed il cielo è ricoperto da nuvole grigie e spente, così come i tuoi occhi cerulei in questo momento. Non sollevi la testa dalla tua posizione, bensì focalizzi la tua attenzione su una coppia che si tiene per mano. Sembrano davvero felici e tu lo noti, tanto che non distogli le tue iridi da quei due. Le tue labbra carnose, all'apparenza soffici e morbide al tatto, tinte di rosa si curvano in un sorriso amaro.

Non sei felice, Tish?

Eppure io ti vedo riflessa in questo vetro, vedo quando lui torna a casa e ti parla, ma tu fai finta di ascoltarlo. Annuisci, come se stessi incamerando le informazioni nella tua mente, che il tuo cervello non vuole elaborare, rispedendole al mittente. Ti vedo che cammini per le vie, avvolta nel tuo cappotto, con le guance perennemente arrossate dall'aria pungente delle sette del mattino, che ti stringi in una felpa più grande di te di almeno due taglie, nascondendo i segni del tempo che scorre. Ti vedo mentre ti siedi sul tuo letto, con un buon libro tra le mani, e la tazza fumante sul comodino che sorseggi mentre divori le righe di quelle pagine. Ti vedo mentre afferri una penna ed il tuo quadernino, per poi trovare una posizione comoda che ti permetta di scrivere. Che poi, vorrei sapere cosa annoti con così tanta premura su quei fogli bianchi che macchi dell'inchiostro, rigorosamente nero, della tua stilografica.

Sono i tuoi pensieri a riempire quelle pagine, forse gli impegni da svolgere durante la giornata o semplicemente i tuoi piani per il futuro, che conservi gelosamente? E lui, sa ciò che riporti lì sopra o lo nascondi persino al tuo fidanzato?

Adesso ti sto scrutando. Sono ad un metro da te, ma riesco perfettamente a carpire i tuoi movimenti. Stai ancora guardando fuori. Le tende azzurre ed impolverate ti rovinano la visuale sulla strada e decidi di scostarle, ma le tue pupille si dilatano improvvisamente mentre osservi l'ora sul quadrante del tuo orologio. Sono le cinque del pomeriggio o come la definisco io l'ora x. Sai che lui è a pochi passi dal palazzo, sai che sta tornando a casa e sai cosa accadrà poco dopo. Lo percepisco da come raccogli frettolosamente i fogli sulla tua scrivania, da come li impili e li riponi in un cassetto che chiudi a chiave. Il tuo viso candido, angelico e contornato da tenere lentiggini, si rabbuia.

Ma io non riesco a capirti, non riesco a concepire chi tu sia davvero.

Solo pochi giorni fa ci siamo scontrati, tra la folla di persone che tutti i giorni calpestano l'asfalto più grigio del cielo sopra le nostre teste. Ti ho gentilemente rivolto le mie scuse, ma i tuoi occhi sembravano bruciare su di me. Mi sentivo accaldato, nonostante la temperatura fosse piuttosto bassa, ed un fuoco mi divampava dentro. Ho creduto per pochi secondi di ardere come una casa di carta, che viene distrutta dalle fiamme impetuose di un incendio indomabile, impossibile da estinguere. Invece le tue iridi di ghiaccio hanno spento questa strana ma piacevole sensazione, con un semplice ma duro sguardo durato fin troppo poco tempo per rendermi conto di quanto fossero belli da così breve distanza. Il verde e l'azzurro si sono specchiati, mentre tutto il resto lentamente spariva intorno a noi. Poi, ti sei voltata e sei svanita dalla mia vista.

Avevi forse paura di me?

In questo istante, però, non sei la stessa di quel martedì. Lacrime salate vogliono scorrere sulle tue gote, ma tu non lo permetti. Le tue emozioni vogliono prendere il sopravvento, per farti capire che puoi piangere senza sembrare ridicola, eppure rifiuti. Ti siedi sul bordo del letto, attendendo il suo arrivo. Ti porti le mani sulla fronte, massaggiandoti le tempie con poca accuratezza. Le tue emicranie sono sempre più lancinanti e frequenti, ma ti ostini a non volerle curare.

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