Sistemi Violati

Capitolo II

Non capivo bene quello che realmente stesse accadendo ma cominciai a chiedere aiuto, dopo pochi secondi una mano mi tolse il cappuccio dalla testa. Inizialmente vedevo sfocato ma poi vidi il volto di due ragazze che potevano avere un diciannove/vent'anni, poi vidi un ragazzo di circa ventisette anni e alla guida si intravedeva un signore robusto ma a primo impatto non gli vidi nemmeno il volto.

Io a quel punto decisi di presentarmi:< p-piacere, io sono Michael>

Loro risposero il coro:< lo sappiamo già>.

Io non capii bene e gli chesi:< come fate a sapere il mio nome se a voi non vi ho mai visto?! >

Il ragazzo mi rispose:< è da settimane che ti spiamo dal tuo computer, il corso di informatica gratuito in realtà non era altro che il biglietto di entrata per casa tua, abbiamo visto quanto sei abile e hai delle doti informatiche non comuni, comunque io sono David, lei è Samanta, lei è Geremy e lui è Rassen, noi siamo gli "HaKeR">

Ecco svelato il nome di tutti questi delinquenti ma io non capivo ancora molte cose e gli chiesi:< perché mi avete rapito da casa, cosa volete da me?! >

Geremy mi rispose :< perché con le tue doti informatiche, con le nostre e con quelle di altri tre membri potremmo riuscire ad hakerare e violare il sistema di sicurezza dell'area 51 per scoprire i veri segreti che ci vengono nascosti>

Io sorridendo risposi:< ma io non so hakerare nulla, come faccio?>

Samanta mi rispose :< infatti ti addestreremo per diventare un haker esperto come noi>

Avevo ancora un dubbio e gli chiesi:< prima vi ho sentito parlare in un'altra lingua, ma adesso parlate perfettamente la mi stessa lingua, come è possibile?>

David mi rispose:< parlavamo in russo perché Rassen è di origini russe e non capisce bene l'americano>

Ci furono dieci secondi di silenzio tra noi ma ad un certo punto David mi domandò :< allora, sei dei nostri?>

Io aspettai qualche secondo prima di rispondere perché ancora non sapevo che tipo di persone erano, se erano haker buoni o haker cattivi e dopo questa fase di riflessione feci un cenno di approvazione con la testa.