Capitolo IV

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Qualche secondo dopo David disse a voce alta rivolgendosi a me:< Allora, domani mattina verso le 9:30 usciremo dalla base per andare a prendere gli altri ragazzi, cioè Raffael, Cristian e Nojemi, due sono ragazzi americani e Nojemi invece è di origini giapponesi ma vive da molti anni qui a Hollywood e sono tutti e tre sulla ventina d'anni. Dopo domani invece cominceremo a spiegarvi il piano che abbiamo ideato noi quattro e vi addestreremo per diventare degli haker, tutto chiaro?>.
Io risposi :<Certo David!>.
Ancora David disse:< Perfetto, ragazzi possiamo andare a letto, domani sarà una lunga e faticosa giornata>.
Poi si avvicinò Rassen a me e mi diede la chiave della mia camera, ringraziai e cercai di raggiungerla avventurandomi nell'edificio ma per fortuna non ebbi molta difficoltà a trovarla. Aprii la porta forzandola leggermente e vidi cosa c'era dentro: un letto che a prima vista mi sembrò molto comodo, un armadio a muro, una sedia in legno e una piccola scrivania. Insomma, meglio di niente.
Mi misi dei vestiti spacciandoli per pigiama, spensi la luce accecante proveniente dal soffitto e mi distesi distrutto dalla giornata movimentata che avevo vissuto. Inizialmente non riuscii ad addormentarmi e cominciai a pensare a quanto mi mancava casa mia, a quanto Rassen fosse uno di poche parole, alle conseguenze che ci sarebbero state dopo il colpo che avremmo fatto,... E ad un tratto mi addormentai.

8:00 del mattino seguente.

Samanta spalancò la porta della mia stanza e urlò:<Sveglia, dobbiamo prepararci!>.
Io mi svegliai di colpo e mi alzai subito dal letto, la guardai con la vista ancora sfocata e feci un cenno di approvazione con la testa e Samanta richiuse la porta.
Aprii l'armadio senza pensare che non mi ero portato nessun vestito, già, non è la prima cosa che uno pensa quandi viene rapito da casa. Allora lo richiusi e mi misi i vestiti di ieri che fortunatamente erano ancora puliti.
Uscii dalla stanza e, approfittando del fatto che David passasse di lì gli chiesi dove fosse il bagno e lui mi rispose subito, senza nemmeno guardarmi come se sapesee già la domanda che avrei dovuto fargli. Una volta entrato in bagno mi guardai allo specchio, ero in condizioni davvero ridicole.

9:25 del mattino

Saliamo in macchina e Geremy dice prendendo i suo portatile:< Allora, stamattina alle 9:35 dobbiamo andare a prendere Raffael, abita in Willard street, dovremmo essere lì a momenti>.
David aggiunge:< Entrerà solo Rassen essendo il più robusto ma se la situazione si complica interverremo tutti insieme. D'accordo?>
Tutti in coro rispondemmo di si.

<Siamo arrivati> cercò di dire Rassen nella nostra lingua balbettando leggermente mentre parcheggia a nell'angolo della strada.
Samanta aprì il portellone del fugone e il russo se ne uscì molto veloce con il famoso cappuccio nero e un walkie talkie.

In quel momento mi sentivo strano, da un lato ero emozionato, felice, mi sentivo dentro qualcosa di grosso ma dall'altro lato mi sentivo una cattiva persona, un delinquente, però non capisco se era una sensazione negativa o positiva, finalmente mi si era presentata un'occasione per poter diventare conusciuto e mentre ero imbambolato a pensare lo sportello si spalancò con Raffael svenuto incappucciato portato come se fosse un sacco di terra sulla spalla di Rassen. Lo appoggiammo seduto per terra mentre il fugone si dirigeva verso casa di Najemi mentre all'improvviso sentimmo uno scoppio provedire da sotto il veicolo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2020 ⏰

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