Capitolo III

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Finalmente venni slegato e mi alzai in piedi, non sapevo che dire, mi avvicinai a Rassen e lo guardai in faccia, poteva avere una quarantina d'anni, gli chiesi:< dove stiamo andando?>

Rassen mi guardò ma non capì e si rigirò, allora David mi rispose al posto suo dicendomi:< stiamo andando nella nostra base segreta, sarà lì che ti insegneremo a diventare un vero haker>

Io mi girai per vedere fuori dal finestrino dove mi trovavo ma erano tutti oscurati. Chiesi a Geremy:< mi sapresti dire che ore sono? >

Geremy guardò il suo telefono e mi rispose subito dopo:< certo, sono le 17:02>

Ringraziai e mi risedetti a terra nel furgone aspettando di arrivare nella base degli "HaKeR".

19:00 di sera.
Io dormivo scomodo disteso a terra e d'improvviso venni svegliato dalla voce di Samanta che comunicava:< ecco, dovremmo essere arrivati!>

Mi svegliai di colpo e mi alzai in piedi con un crampo alla gamba destra, Rassen frenò e David aprì lo sportello del furgone, ci trovavamo all'interno di un cantiere abbandonato e di tecnologia nemmeno l'ombra, guardai David sorridendo ma lui è serissimo.
Andammo avanti e finimmo difronte ad un ascensore, vi entrammo e Geremy pressò il pulsante con scritto
"- 3" e scendemmo.
Appena le porte si aprirono rimasi fermo immobile sbalordito, mentre tutti uscivano dall'ascenzore io rimasi lì per qualche secondo e poi uscii anche io mentre l'ascensore mi si chiudeva alle spalle.
C'era una sala molto grande con otto scrivanie, ognuna con un computer fisso a tre monitor, un paio di cuffie, un microfono da tavolo e una comoda sedia imbottita. Difronte a queste postazioni c'era un enorme schermo nero con tantissimi comandi informatici scritti in verde, poi vidi anche che di lato c'erano due porte, una con su scritto "cucina" e l'altra con su scritto "laboratorio".
Riguardai le scrivanie, le ricontai e chiesi:<come mai ci sono otto scrivanie se noi in totale siamo cinque? >

David mi rispose:< perché le altre scrivanie sono degli altri tre membri che ancora dobbiamo andare a "prelevare" da casa loro>

Io capii subito e continuai a scrutare la sala, quando sentii un rumore provenire al mio stomaco e chiesi:< io avrei un certo languorino, non è che si potrebbe mangiare qualcosa?>

Samanta mi rispose:< sei troppo formale per i miei gusti ahaha, comunque puoi trovare del cibo nella cucina>

Io sorrisi e ringraziai, andai in cucina e aprii il frigo e mangiai un paio di fette di pizza non sapendo quando erano state comprate. Finii di mangiare, brevetti un po' d'acqua e tornai nella sala, riguardai le postazioni e spalancai gli occhi appena vedi che c'era scritto il mio nome su una scrivania, corsi verso di essa e mi sedetti sulla sedia, accesi il computer, una volta acceso guardai il monitor centrale e sorrisi.

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