Blood Stories

Mother Gun

Cosa è giusto o meno ?
Agire d'istinto o premeditare la vendetta ?
No! Il mio intento non è vendicarmi.
No! La mia è giustizia.. giustizia Divina.

L'ho cercato e l'ho scovato all'interno di quella topaia che chiama casa: È qui innanzi a me, inginocchiato e piagnucolante. Posso persino sentire il puzzo della sua paura.
Lui sa ! È cosciente di chi sono e di cosa mi ha tolto, strappato dal mio stesso grembo materno. Nello squallore dei suoi occhi rivivo quel giorno quando, strafatto di coca, con la sua macchina in contromano ha spezzato la vita di mio marito e del piccolo che da li a poco sarebbe dovuto venire al mondo.

<< Lo avremmo chiamato Adil, buffo vero ? Significa giustizia. Quella stessa che ti ha relegato ai domiciliari. Bastardo! >>

Lo sento singhiozzare, mentre una macchia scura gli bagna il cavallo dei Jeans strappati. Avrà si e no vent'anni, tutta una vita davanti a sé, la stessa di cui mi ha privato.

Affondo il carrello della pistola, premendolo sulla fronte, mentre con l'altra mano tolgo la sicura. Colpo in canna. Lui implora pietà, balbetta qualcosa sulla sua famiglia, sulla madre anziana e malata di leucemia.
Sarei dovuta anche io essere madre. Avrei voluto stringere il mio bambino, sentire il suo corpicino vicino al mio, vederlo crescere.. invece..

<< Fottiti! Sarà fatta giustizia! >>

In quell'attimo mi scorre tutta la vita innanzi: vedo il test che confermava d'essere incinta; vedo la stanza dell'ospedale in cui mi dicono che ho perso il mio bambino..mio figlio.

BUM!

Esplodo il colpo, mentre quel corpo, ora inanimato si riversa al suolo ormai esanime. Il sangue copioso bagna anche i miei vestiti sporcandoli di materia grigia e piccoli pezzi di pelle.
Giustizia è fatta.. ma non del tutto! Anch'io adesso sono diventata una criminale: anche io ho peccato!
Carico il colpo in canna, rivolgendo l'arma contro di me: ora è tutto finito!

Mentre premo il grilletto, un lampo, bum!