Sono qui, in questo luogo angusto, rinchiuso fra queste mura, steso su una branda fatiscente, stretta, piccola, a tal punto che la mia testa sbatte contro il freddo ferro, logorato dalla ruggine, che mastica e rumina il metallo.
Costretto a parlare con i miei pensieri, fantasmi del ieri e del domani, tutti attorno a me, grondanti del mio stesso sangue, della mia linfa vitale.
Proprio a te mi rivolgo, mio ultimo pensiero; a te che leggi o ascolti dentro questa testa ormai incanutita, che fai gorgogliare il mio stomaco, tenendomi sveglio fino alle prime luci dell'alba.Sei un pensiero fisso, che mai mi abbandona. Eppure eccoci qua, io e te, a parlare di ciò che accade intorno a noi: due schizofrenici legati da una stretta camicia bianca, sporca di bile e bava, dei resti consumati di corpi, che lautamente chiamiamo pasto.
Da quando esistiamo? Da quando il mio corpo ti appartiene? Ti ostini senza sosta a farmi male... eppure ricordo tutto ciò che hai fatto usando questo ammasso di carne e muscoli; tutto il dolore che abbiamo creato, insieme, col mio tacito assenso... e forse, fino ad ora, non provo alcun rimorso.
Riesci a vedere il nostro prossimo pranzo ? È qui, vicino a noi. Ho fame, abbiamo fame, tanta, troppa... pregusto il suo corpo, la tenera pelle croccante, il cuore pulsante, mentre ci guarderà sbranarlo ancora vivo.
È adrenalina che scorre dentro di noi ... ora però, shhh, taci, fai silenzio ed ascolta i nostri denti affondare sul suo collo.
Non ne abbiamo mai abbastanza, non ne ho mai abbastanza. Ho fame, ancora, troppa fame, fino a consumare il mondo ed estinguerci in un mare di sangue
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Blood Stories
AlteleSalve lettori, A cadenza ( più o meno ) mensile pubblicherò alcuni racconti brevi, scritti ovviamente da me, durante i raduni del NewBookClub. In poche parole, ci si incontra in una determinata location, si scrive, e si legge a chi è presente. Quin...