2. BENVENUTA A CASA

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Il pavimento in linoleum all'entrata è cosí lucido e specchiato da poterci mangiare sopra ed in tutta la casa c'è un piacevolissimo odore di menta fresca. Sulla destra c'è un salotto con un divano in pelle grigia, immenso e dall'aria comoda. Attaccato al muro, c'è un televisore grande, sottile e dallo schermo ricurvo, dove spero passerò molto tempo.
Di fronte a me, le scale che portano al piano di sopra, dividono il salotto da un' altra parte della casa, che credo sia la cucina.
Alla mia destra invece, un muretto in mattoni rossi, divide la zona dell'entrata da un piccolo angolo lettura immerso nel verde di parecchie piante tropicali.
"Ti piace?” mi domanda Isabelle.
"È la casa piú bella che abbia mai visto"
"La progettai con l'aiuto di mio marito Thomas" sorride, guardandosi intorno piena di orgoglio.
"Anche lui è un architetto?”
"No, lui è un agente immobiliare" risponde "Tornerà questa sera, verso le sette".
Si leva il soprabito e lo posa su un tavolino posto al centro del corridoio d'entrata.
"Metti pure qui la tua felpa, ci penserà Sarah"
"Sarah?”
"È la domestica. Un angelo, senza di lei non so come sopravviveremmo” mi dice "Vieni, te la faccio conoscere"
Iniziamo a camminare sul pavimento lucido della casa e finiamo oltre le scale, verso il l'altro lato della casa, dove alla mia sinistra c'è una delle cucine piú belle in cui sia mai stata.
È grande, moderna e laccata di un grigio ghiaccio bellissimo. Dei faretti posti sul soffitto la illuminano alla perfezione e le piante aromatiche poste sulle mensole in fondo alla stanza propagano nell'aria un odore buonissimo.
Ai fornelli, una donna indaffarata, sta cucinando qualcosa che dall'odore deve essere ragú.
"Buongiorno Miss Blaze" si affretta a dire, quando entriamo nella stanza.
È una donna sulla trentina, mora, con i capelli mossi e non molto lunghi. Ha dei tatuaggi sulle braccia e un piercing sul sopracciglio.
"Buongiorno Sarah. Lei è Cleo, la ragazza di cui ti ho parlato. Sarà nostra ospite per i prossimi mesi"
"Buongiorno Signorina" mi dice sorridente "Sto cucinando qualcosa che spero apprezzerá"
Come immaginavo, ragú!
"Mi sono presa la briga di farle cucinare un pranzo italiano, per rendere piú piacevole il distacco"
"La ringrazio, è stata gentile" le dico quasi commossa.
Sono felice che la mia famiglia ospitante sia questa. Isabelle è davvero gentile come mi avevano detto, è frizzante, energica e soprattutto sono felice che sia cosí umile e senza pregiudizi. Una come mia madre non si sognerebbe mai di assumere una ragazza con tatuaggi e piercing.
Qui dentro si respira aria di libertà e spensieratezza ed è esattamente quello che speravo, pensando al mio soggiorno qui.
"Vieni, lasciamo cucinare Sarah e guardiamo il resto della casa"
Torniamo indietro, verso l'entrata, ma questa volta giriamo a sinistra dove c'è una porta in legno scuro.
"Questo è il bagno di servizio" mi dice, facendomi dare un'occhiata veloce ad una stanza che rispetto alle altre è piú piccola, ma arredata comunque con gusto.
Di servizio? Quanti altri bagni ci sono?
Richiude la porta e mi fa l'occhiolino.
Solo ora, da questa angolazione, noto l'enorme acquario che divide il salotto dal bancone di un bar con tanto di sgabelli, dietro il quale c'è un uscita per il giardino e una vetrata immensa.
"L'angolo lettura là in fondo lo hai già visto. Sentiti libera di prendere in prestito quel che vorrai dalla libreria"
Oh...
Vorrei dirle che non sono molto amante della lettura ma ho paura di stonare ai suoi occhi.
"La ringrazio, lo farò Signora Blaze"
"Signora Blaze? Chiamami Isabelle, se non vuoi che ti mandi a dormire in soffitta" mi strizza di nuovo l'occhio e mi posa una mano sulla schiena.
"Vieni, prendiamo le valigie e andiamo di sopra, ti mostro la tua stanza"
La mia stanza...
Mi domando come sarà.
In cima alle scale l'atmosfera cambia completamente ed il pavimento in linoleum si trasforma in un parquet dai toni chiari.
Alla mia destra, la vetrata che iniziava al piano di sotto, mi mostra l'altra parte del giardino, facendomi scorgere quella che è a tutti gli effetti una piscina, per metà coperta da un portico.
Una poltroncina rossa e moderna spicca sul parquet, con una lampada da lettura ed un'altra libreria. Anche qui, il verde di alcune piante fa da padrone. Di fronte a noi, Isabelle apre una porta.
"Questa è la stanza mia e di Thomas" mi fa entrare a dare un'occhiata. È calda, accogliente, con u  piccolo caminetto di design in fondo alla stanza, una scrivania, un computer e un'altra porta.
"Quella porta al nostro bagno" mi dice Isabelle, leggendomi nel pensiero.
Usciamo da lí ed a pochi metri giriamo a sinistra dove si apre un ampio corridoio con due stanze sulla sinistra e tre sulla destra.
Ma quanto è grande questa villa?
Isabelle apre la prima porta.
"Questa è la stanza di Lisa. Condivide il bagno con noi"
Dò un'occhiata veloce ai muri dipinti di rosa pastello, al resto dell'arredamento bianco e al letto perfettamente ordinato e pieno di cuscini dalle stampe chiare.
Mi domando se anche io riuscirò ad imparare ad essere cosí ordinata.
"Questa è la stanza di Daniel" mi dice "Non c'è molto da vedere, visto che passa piú tempo al college che a casa"
Oh...Peccato, ero curiosa di dare una sbirciatina.
"Questa invece..." dice indicando la prima delle tre porte sulla destra "È la stanza di Braxton. Te la mostrerei volentieri ma la tiene sempre chiusa a chiave"
Ah.
"Magari nei prossimi giorni" aggiunge, passando alla porta dopo e sorpassandola.
"Questo è il bagno che dividerai con Brax e questa invece è la tua camera"
L'ultima porta sulla destra. Spero di ricordarmelo.
Giro la maniglia e non appena entro rimango a bocca aperta.
Di fronte a me, un letto matrimoniale grande quanto la camera che divido con mia sorella, pieno di cuscini e dall'aria comoda. Sulla mia destra un armadio enorme in legno chiaro e con uno specchio gigantesco su una delle ante scorrevoli. In fondo alla stanza una scrivania in legno bianco, con un computer enorme ed appoggiata ad una finestra immensa, che da sul retro della casa e sul resto del quartiere. A sinistra invece, il bagno che a quanto pare, condividerò con Braxton.
"Ti piace?”
"Scherzi? È bellissima, è spaziosa e non dovrò dividerla con mia sorella" sorrido "È perfetta"
"Sono contenta che ti piaccia" risponde Isabelle incrociando le braccia e guardandosi attorno "Arredala pure come piú di piace in questi mesi"
"Ti ringrazio, ma è già bellissima cosí".
"Bhe, se sei d'accordo ti lascio un pò di tempo per ambientarti, disfare i bagagli e dare un'occhiata in giro"
"D'accordo" rispondo, continuando a guardarmi attorno.
"Pranzeremo tra un paio d'ore. Se hai bisogno di me, mi trovi nel mio studio" dice indicando una porta alla fine del corridoio.
Bhe, è naturale che nella villa di un architetto ci sia uno studio.
"Va bene, a dopo" la saluto.
Trascino le due valigie nella mia nuova stanza, poso la tracolla e lo zainetto a terra e senza pensarci troppo mi lancio a peso morto sul mio nuovo e gigante letto, testandone la comodità.
Fisso il soffito tempestato di faretti ed il lampadario moderno in metallo.
Non so ancora cosa mi riserverà quest'avventura, ma una cosa è certa. Se questo è l'inizio, il resto non può che essere splendido.

Sexy Stranger - Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora