Chiamami e dimmi che mi ami || 𝐛𝐚𝐧𝐠𝐜𝐡𝐚𝐧.

2.2

Sono appena tornata a casa, e sento io mio respiro mancare.
Devo continuare a prendere molte pillole per la mia anoressia visto che sono l'unica cosa che ingerisco senza tanti problemi.

Mi arriva un messaggio, il numero è privato.

-Anonimo:
ehi ciao, stai bene?

Vaffanculo, non voglio rispondere a questa domanda, no.
No che non sto bene, tutto il contrario.

Mi siedo sul divano e guardo il vuoto, come a far passare il tempo velocemente.

Sono le 15, sono tornata da poco a casa e non mi sono mai sentita più a disagio di così.
Sento una strana sensazione ancora, mi fa male, dopo aver visto Christopher poi.

Ho una sensazione di vuoto nel petto, e nel cuore, non riesco proprio a controllarmi.

Entro nel bagno e apro lo specchio velocemente, per prendere le mie medicine quotidiane, ma come sempre le prendo troppo tardi perché mi sento svenire.

Il telefono che avevo riposto nella tasca squilla ancora e io lo prendo: un'altra notifica.

-Anonimo:
Non ignorarmi,
voglio solo sapere come stai,
e neanche te lo aspetteresti da me.

Ancora?
Non capisco chi vuole rompere tanto le palle ora, credo sia un mio compagno di classe, uno di quegli sfigati.

-Io:
Per favore,
credo tu sappia benissimo la mia situazione ora,
sto malissimo, e sono sola, come un cane abbandonato.
Non ho più nessuno,
ho perso l'unica persona che amavo perché sono una cogliona.
Adesso voglio solo marcire dentro di me.

Lancio il telefono sul lavabo e mi svesto, devo far scorrere questi pensieri lungo il corpo, non riesco più a tenerli addosso.

Entro nella doccia e inizio a far scorrere l'acqua lungo il mio corpo, mi ci voleva proprio, non riuscivo a sopportare più niente.

Sento gli occhi già farsi lucidi e questo è segno che ora parte lo sfogo principale della giornata.

"M-Mi manchi tanto Christopher.." sussurro mentre alzo la testa al cielo e chiudo gli occhi lasciando spazio alla mia immaginazione.

[...]
sento il tuo corpo caldo dietro al mio,
sento il tuoi respiro sul mio collo mentre l'acqua scivola sui nostri corpi come fossero montagne russe.
ogni volta che ansimo per sbaglio una tua risata prende possesso del silenzio che si era creato, e il mio viso diventa di un viso roseo mescolato al bianco della mia pelle.
sento il paradiso alle mie spalle, lo eri, lo sei, e lo sarai sempre chris.