Capitolo 1. Un nuovo inizio

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<<Aiuto mamma!!>>

<<Resisti tesoro! Adesso ti tirerò fuori di li!>>, mi guardai attorno disperata, cercando un modo possibile per poterla aiutare, quando sentii un fruscio accompagnato da una voce alle mie spalle e mi girai tremando.

Sedici anni prima...

Io e Nathan avevamo appena comprato la casa nella periferia di Brooklyn a un kilometro dalla Hight School dove Nathan era stato assunto per insegnare educazione fisica.

Avevamo pensato di invitare i parenti, ovvero la nonna di Ania, Wendy ancora ottantenne, lo zio di Nathan, Joshua, e le amiche e amici di famiglia. Non potevano mancare Logan, Lawrence, Annabeth e tutti i vecchi amici del liceo:

<<Ed ecco qua la mia specialità!>>, esclamai fra lo stupore di tutti scoperchiando un grande piatto con degli stuzzichini al piccante.

Tutti si avvicinarono per assaggiare tutte le portate e si complimentarono con me girando per il grande salone.

<<...e così mi sono inginocchiato e le ho chiesto di sposarmi al lungo mare>>, rise Nathan mangiando ancora un tramezzino con la salsa piccante.

Logan si avvicinò prendendo uno stuzzichino con salame piccante e oliva e sussurrò a Nathan:

<<Tu hai una moglie favolosa! Magari la mia cucinasse così!>>

Nathan si dilungò in una fragorosa risata, consolando il suo amico:

<<Che scherzi! Tutte le donne sanno cucinare! Basta solo farle venir voglia di farlo>>, rise seguito dai sorrisi dei vecchi amici e delle fidanzate.

<<Io credo che la voglia di aiutarci ve la facciamo venir noi girando in casa in completo da notte!>>, ammisi suscitando un clima vivace e complicità tra donne.

<<D'accordo! E adesso i regali!>>, disse Annabeth portandomi un enorme pacco bianco, <<Tesoro credo che questo sia il minimo!>>, sorrise, <<Auguri e complimenti ancora!>>

Così iniziai a scartare il regalo ed ecco una cornice, un servizio completo in argento, tegliera, piatto e tazzine.

Poi seguirono gli altri con regali altrettanto sontuosi.

Io e Nathan, dopo aver indicato il tavolo fuori in giardino in un gazebo, ci avvicinammo con le portate: un primo abbondante ed un secondo di eguale misura, per poi finire con un'enorme torta nuziale.

<<Tanti auguri cara! E figli maschi! Vero giovanotto??>>, si avvicinò la nonna a Nathan che la ringraziò di essere venuta.

<<Grazie nonna. Sapevo di non essere stata sola per tutto questo tempo!>>, la abbracciai forte.

<<Cara>>, mi sorrise, <<Tu non sei mai stata sola. Tua madre ti ha sempre guardata da lassù!>>, mi abbracciò.

Le sorrisi e dopo aver accompagnato gli ospiti alla porta, terminata la festa, accompagnammo a casa anche lei. Per fortuna la nonna non era molto lontana da casa nostra.

<<Ehi di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, non esitare a chiamarmi. Intesi?>>, le poggiai le mani sulle spalle e la guardai fissa negli occhi, <<Si cara>>, mi sorrise, <<Adesso buona notte, pensa a te e a quel birbantello di Nathan!>>

<<Ahahaha ma certo nonna!>>, le avvicinai le coperte al collo e me ne andai chiudendo la porta a chiave.

<<Dai stai troppo addosso a nonna Wendy! Cerca di essere più...>>, tentò di dire Nathan quando s'infilò in macchina e lo interruppi.

<<Non dire una sola parola di più amore. So quello che faccio e adesso parti!>>, risposi crucciata.

Azionò in motore e partimmo senza che lui disse più nulla. Poi mi guardò per un secondo:

<<Dico solo che mi sembra esagerato...addirittura accompagnarla fino a letto??>>

<<Ho già perso mia madre, poi mio padre ed ora lei non voglio perderla, potrebbe cadere dalle scale! Io adesso sono consapevole di quello che mio padre ha fatto alla mia famiglia e farò di tutto per evitarlo. Intesi??>>

<<certo amore. Non dirò più nulla, ma tuo padre è già morto. Non dobbiamo più preoccuparci di nulla! Adesso dobbiamo solo vivere la nostra vita in totale serenità>>, concluse Nathan sentendo il mio tono di voce furioso.

Fermata la macchina davanti casa nostra, entrammo e ci mettemmo a sistemare il tutto.

<<Bei regali! Ci potremmo aprire un antiquariato di pezzi d'argento quando vogliamo!>>, disse Nath mentre spostava tutte le cose nel piccolo sgabuzzino.

<<Ahahah ma dai tesoro! Non dirai sul serio! Li terremo lì in attesa dei nuovi mobili in legno bianco, per poterli riporre>>, iniziai a lavare i piatti e poi insieme pulimmo il tavolo.

<<ottimo lavoro!>>, mi abbracciò da dietro Nathan lasciandomi dolci baci sul collo, <<Adesso andiamo di la?>>

Mi girai e lo guardai con sguardo intrigante , <<e dove mio principe?>>, poggiai le mie mani sul suo petto sbottonando la camicia blu.

Prese le mie mani saldamente, <<Andiamo a giacere in un morbido materasso e spogliamoci di ogni preoccupazione. Amore>>, sorrise, ricambiai e mi baciò sulle labbra tenendomi stretta per i fianchi.

Risi, <<Ma come parli? Ti comporti proprio da principe adesso!>>, sorrisi, <<Ma solo dopo una calda doccia>>, presi la sua cravatta e lo tirai verso di me, <<E tu verrai con me giusto tesoro?>>

<<Se mi guardi con quegli occhietti da gattina...sicuro!>>, sospirò e si strappò la cravatta dal collo posandola sul tavolo.

M'immersi nella vasca da bagno mentre lui sistemava la camera da letto.

Poi mi avvolsi nel telo da bagno e mi asciugai i capelli col phon. Dopo lo raggiunsi in camera. Mi vide e i suoi occhi verdognoli s'illuminarono. E mi saltò letteralmente addosso buttandomi sul letto e iniziando a baciare le mie labbra e poi andando giù.

Il giorno dopo mi svegliai su di lui coperta solo sulle spalle dal un lenzuolo e le sue mani sulle mie gambe. Mi alzai dopo avergli dato il buongiorno e ottenni un sorriso e un bacio a stampo molto veloce.

Mi alzai dal letto e presi il telo da bagno che era ai piedi del letto. Indossai una vestaglia da notte e l'intimo e il telo lo misi in lavatrice. Andai in cucina scendendo le scale quando i miei occhi si fiondarono sul tavolinetto: la cravatta era sparita.

Impaurita corsi di sopra e terrorizzata domandai a Nathan che negò di averla presa.

<<Ma com'è possibile??>>, esclamò mettendosi seduto sul letto, <<Non mi ricordo di averla spostata...>>, sospirò nervosamente e si alzò dal letto scendendo di sotto a cercarla.

Nel frattempo iniziai a preparare la colazione ma quando lo vidi venire verso di me mi disse di non averla trovata.

<<Amore sbrigati che devo andare a lavorare>>, mi disse, <<Non esisterò a comprarne un'altra eventualmente>>

Dopo aver consumato la colazione lo vidi andare via, mentre io terminai la mia.

Poi mi vestii per andare a lavorare, presi il mio zainetto Gucci misi tutto ciò che mi occorreva e m'infilai in macchina. Chiusi la porta e il cancello a chiave e misi in moto.

Entrata nel mio edificio mi avviai nella mia stanza e ad aspettarmi c'era Beth.

<<la nostra azienda A&B sta avendo successo non trovi?>>, sorrise mostrandomi dei fogli con delle statistiche che indicavano un grande aumento di vendite e quindi un grande incasso di denaro.

<<Già lo vedo>>, sorrisi.

Si soffermò sul mio sguardo assente per un attimo, <<Va tutto bene?>>

Non risposi subito ma dopo annuii. Stavo pensando a come quella cravatta fosse sparita. E se fossero entrati dei ladri in casa durante la notte??

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