Capitolo 2

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                               CAPITOLO 2


Dopo lo scontro continuammo indisturbati lungo il nostro percorso,Oracle continuava a pavoneggiarsi e anche se la cosa iniziava ad irritarmi ormai ero abituato ai sui stupidi discorsi sulla legge del più forte. Passarono diversi chilometri ma alla fine la città di Isea si palesò di fronte a noi .

"Siamo arrivati finalmente, sembra un'eternità che stiamo camminando..".

"E non lamentarti sempre Oracle...muovi quelle gambe così facciamo in fretta e possiamo tornare a casa".

"Agli ordini...capitano".

Entrammo dentro la città di Isea, quel posto mi inquietava ogni volta che ci mettevo piede, le persone erano veramente strane, ti guardavano tutte con fare losco e minaccioso e ad ogni angolo c'erano draiwer a controllare tutto il perimetro.
Attraversammo tutta la città fino ad arrivare alla bottega di Abagal senza dare nell'occhio, era costruita in mezzo al nulla, nella parte della città che cadeva praticamente a pezzi, c'erano palazzi in rovina ovunque, dove si e no potevi contare le persone che ci abitavano in una mano. Vista da fuori e per chi non conosce Abagal non avrebbe dato nulla vedendo quella sua catapecchia e nessuno avrebbe creduto che lui fosse realmente il miglior geniere esistente all'interno delle mura.

"Abagal, ci sei?!".

"Osiris...ragazzo mio...quanto tempo...Oracle, ciao anche a te".

"Ciao Abagal, è sempre un piacere vederti".

"Ciao nonnetto, vedo che il tempo è stato duro con te"

"Credo che il sole ti abbia dato alla testa Oracle, non sai proprio distinguere tra cosa è bello e cosa è brutto, sai quante ragazze vengono qui in bottega?"

"Si, per vedere se ancora respiri, squinternato di un maniaco",

"Il solito rompiscatole..ma ditemi, avete attraversato il deserto solo per una visita...cosa posso fare per voi?".

"Ho bisogno che tu mi rimetta in sesto il braccio...non funziona più come dovrebbe".

"Ma certo fammi vedere...cosa è successo?"

" Il cane di Oracle, lo ha dolcemente addentato."

" Oh andiamo ma smettila,ancora con questa storia ti ho già spiegato che non l'ha fatto apposta e io se fossi in te lo ringrazierei visto che ti ha salvatola vita".

"Ragazzi fatela finita,non litigate...non siete cambiati affatto in questi anni.."

"Sbagliato Abagal, Oracle è diventato più stupido"

"Aaah concordo concordo...adesso sta fermo e fammi vedere bene il braccio"

"Mh..sbruffoni.."

Abagal mi fece sedere vicino al suo banco di lavoro, si mise subito a controllare il mio braccio,cercando di capire quale fosse il problema e come avrebbe potuto rimediare a quel danno. Cominciò a prendere i suoi attrezzi ed iniziò ad armeggiare con il mio braccio, avevo gli occhi sul soffitto, ed iniziai a pensare a quando per la prima volta varcai la porta della bottega, ero tutto insanguinato e malmesso, Oracle mi aveva portato in groppa al suo leone, io ero ancora sotto shock. Di quella notte mi ricordo solo di un viso pallido e anziano che mi diceva di stare tranquillo e che ero al sicuro, poi il buio. La mattina seguente mi risvegliai in un letto, il dolore era sparito e davanti a me c' era Abagal che sorridendo mi stava porgendo quello che sarebbe stato il mio nuovo braccio destro. Da quel giorno ho sempre trovato nella sua bottega un punto di riferimento.

IL FALSO MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora