PROLOGO

33 12 4
                                    


Text copyright © Carlotta Pirani ™ 2014 for info: carlottalbicocca@gmail.com
*Già pubblicato sulla piattaforma Wattpad nel 2014/2016 ora rivisitato e ripubblicato*

Affrettò il passo. La neve cadeva senza sosta da qualche ora ormai e l'aria gelata si era fatta largo sotto i vari strati di vestiti raggiungendo le ossa e intorpidendole tutto il corpo. Precedenti orme lasciate dai passanti sul marciapiede avevano schiacciato quel manto bianco fino a farlo diventare una sottile lastra di ghiaccio scivoloso. Via via che si avvicinava alla sua destinazione anche la falcata si allungava di qualche centimetro per consentirle di giungere il prima possibile, ma a questo punto ogni singolo movimento diventato incerto sembrava preannunciare un imminente caduta. Nonostante il meteo di quella giornata fosse contro di lei, Adelaide Rachel Gerb, una giovane ragazza londinese, giunse con tutte le ossa ancora al loro presso il civico 23 di Grew Road. Davanti ai suoi occhi si ergeva un edificio alto e stretto, incorniciato da altre case simili. Si avvicinò al portone e posò la mano sul maniglione usurato.

"Casa dolce casa" pensò tra se e se mentre osservava la porta della casa di famiglia. Era di un rosso vivido, ma la vernice cominciava a scrostarsi in alcuni punti a causa dell'umidità. Nel centro un grosso battente dorato inutilizzato, sostituito dal più moderno campanello elettrico. Il tutto veniva coperto da una piccola tettoia a spiovente sulla quale per tutto l'anno cresceva uno strato di muschio verde, ora celato dalla neve candida. La ragazza emise un sospiro di sollievo e una nuvola di aria calda uscì dalla sua bocca scontrandosi con il gelo serale. Mentre frugava in una tasca del cappotto alla ricerca della chiave d'entrata qualcosa attirò la sua attenzione. Ad attenderla sugli stretti scalini d'accesso infatti trovò un pacchetto. Notò subito che sembrava esser stato lasciato li poco prima, non era ricoperto da una montagnetta di neve come se il postino l'avesse recapitato la mattina nel suo solito giro, e non aveva nemmeno avuto il tempo sufficiente per bagnarsi. Il mittente non era segnato. Mancavano sia del nome che il luogo di partenza e solo una serie di bolli postali misti a francobolli aiutavano a ricostruire il tragitto di quella scatola gialla e svelavano la sua provenienza.

"Una scatola da Porto Rico...? Non conosciamo nessuno li...chi può averla inviata? Forse papà ha ordinato qualcosa su qualche sito d'acquisti online" pensò aggrottando la fronte e soppesando il pacchetto tra le mani. Era pesante e qualcosa scivolava da parte a parte a seconda di come lei lo ruotava. Capovolse completamente il pacchetto e si concentrò sulla parte riservata all'intestatario. Una curata calligrafia riportava il suo nome per esteso, accompagnato dall'indirizzo.

"Nessuno conosce il mio nome per esteso a parte papà, la nonna e Diana...non capisco. Forse l'acquisto è stato fatto a mio nome". Continuò a studiare la scatola mentre saliva le ripide e lunghe scale ed entrava nel corridoio d'ingresso della palazzina. Era una casa su tre piani, costruita duecento anni prima. Si sviluppava in lunghezza invece che in larghezza ed era proprio lo stile che dava carattere e contraddistingueva tutta la via. La nonna materna per scherzare diceva sempre che sembrava vivessero in una "scatola di sardine". In effetti sembrava che tutte le case fossero state messe così appiccicate per non lasciare nemmeno un buchetto e usufruire di tutto lo spazio a disposizione su quella strada. Ma ad Adelaide poco interessava. Erano grandi a sufficienza per farci vivere anche famiglie numerose, e proprio per questo i Gerb risiedevano li da generazioni e generazioni, affascinati o forse troppo affezionati per traslocare.

Ade si diresse subito verso la sua stanza, situata nella mansarda all'ultimo piano. Non badò alla neve ghiacciata che si staccava dagli scarponi sporchi e spargendosi lungo tutto il percorso inzuppava gli scalini rivestiti di moquette azzurra. Era morsa dalla curiosità rispetto il contenuto misterioso della scatola. Scoprire cosa racchiudeva era diventata la sua priorità e quindi non aveva alcuna intenzione di aspettare il rientro del padre per chiedergli il permesso di aprirla. C'era anche la possibilità che dopo tanto aspettare magari alla fine restasse delusa perché non si trattava nemmeno di qualcosa per lei.

AdelaideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora