Ghost of you, Jikook.

chapter four: anesthetize emotions

Hey Jimin,

Oggi sono andato a trovare tua madre, sai credo sia quella che sta soffrendo di più insieme a me in questa storia. Non provo nemmeno ad immaginare il suo dolore, la scomparsa di un figlio. Insomma non sono un genitore ma penso che un figlio sia la tua unica certezza nella vita no? Sai che non dovrai mai vederlo morire perché è tuo figlio e sarai tu a scomparire per prima, non lui e credo sia una delle poche certezze che un genitore ha nella vita.

Appena mi ha visto mi ha immediatamente abbracciato ed ho sentito il suo cuore martellare nel petto insistentemente, le ho detto che se voleva sfogarsi poteva farlo, non l'avrei mai giudicata.

«Non ci sono più lacrime in me, Jungkook.»

L'ha detto con una tale naturalezza che sono rimasto senza fiato per qualche secondo, in un certo senso però mi sono sentito capito da qualcuno. Lei poteva capire il mio dolore. Il mio triste, silenzioso e anestetico dolore, sapevo non mi avrebbe mai detto di superare la cosa o stronzate del genere, perché sapeva che non avrei mai potuto superare tutto quello.

«Dobbiamo imparare a convivere con questo dolore, Jungkook.»

Ha sussurrato prima di continuare a parlare.

«So quanto lo amavi, e credimi sei stato tu, una delle poche cose belle che gli sono capitate in diciassette anni di vita. Sei stato tu a risollevarlo da tutta quella merda che gli era stata buttata addosso negli anni e non sai quanto io ti sia grata per tutto questo.»

Trattenni il fiato per qualche secondo prima di scuotere la testa. Allora Jimin, se le sue parole sono sincere perché tu non sei qui? Perché se io sono stato l'unico a tirarti fuori dalla merda ora tu non sei al sicuro tra le mie braccia? Perché se mi amavi così tanto mi hai lasciato da solo ad affrontare tutto questo? Sento di star annegando nel mio stesso dolore, Jimin.

Sempre tuo, Jungkook .