Ciao a tutti,
Il mio nome è Shin Hye,ho 29 anni ed ero non vedente.
Perché?
Beh.. a questa domanda dovrei rispondere "È una storia abbastanza lunga"
Che ne dite di riprenderla da quando ero una bambina di nove anni?Era il 29 Ottobre del 1999 e Seoul era addobbata di zucche e ragnatele sparse qua e là. Il cielo era sereno, ma il meteo diceva che tra le tre e le quattro del pomeriggio avrebbe portato pioggia e temporali.
La scuola,in cui andavo io, era chiusa e alcuni studenti si divertivano: o ad imbrattare muri o fare qualche scherzo alle maestre.
Io ero con i miei genitori e rimasi a casa, perché non avevo nessuno con cui giocare. Ma, fortunatamente, sentimmo un rumore di un motore di una macchina e andai a vedere chi fosse.
Mi affacciai e vidi una famiglia nuova. "Troppo ricca, per vivere a Seoul" pensai e guardai con attenzione il loro aspetto.
Vidi due genitori con la toga e una bambina che giocava a palla.
"Ma perché questa bambina ha la passione di giocare a palla? E poi, perché è da sola?" pensai e decisi di andare da lei.
<<Ciao! Sei nuova?>> chiesi
<<Mh? Stai parlando con me?>> mi domandò con aria confusa
<<Sì, tu.. Io mi chiamo Shin Hye. Tu,invece, come ti chiami?>>
<<Jeonghan.. piacere di conoscerti>> mi disse con un sorriso bellissimo. Troppo bello per una bambina e mi imbarazzai.
<<Come mai sei da sola? Non hai amici?>> chiesi sedendomi accanto a lei
<<Beh.. mi ignorano tutti,perché dicono che non sono come loro>> mi disse
<<Non ascoltare quello che dicono. I maschi sono tutti falsi e dicono le peggior cose che una bambina non vorrebbe mai sentire>> dissi e la sentì ridacchiare. Così la guardai.
Al primo impatto non sapevo che fosse un maschio e così dissi tutto quello che mi passava per la mente.
<<Sai, sei la prima bambina che dice tutto quello che pensa e che parla con me. Non mi piace la falsità e l'arroganza di certa gente che ci sta in giro>> disse e sorrisi, perché trovai qualcuno con cui parlare e condividere ogni cosa.
I suoi genitori erano felici e ringraziarono i miei, dicendo che era la prima volta che sentirono - e videro - Jeonghan parlare con qualcuno e, mia madre, scioccata e sorridente, rispose "non c'è di ché".
Da quel momento diventammo amici per la pelle e trascorremmo le giornate all'aperto.
Un giorno uscì con Jeonghan e andammo a fare un piccolo pic-nic in un bosco, che era separato dal resto della città di Seoul.
Entrando in questo bosco guardai preoccupata a destra e a manca, pensando che da un momento all'altro saltasse fuori qualcuno all'improvviso.
<<Perché tremi? Hai freddo, per caso?>> mi chiese (all'epoca aveva 14 anni)E io,non rispondendo alla sua domanda sentì la sua calda mano prendere la mia e mi fece sentire tranquilla e serena.
Non appena arrivammo vicino al lago Jinyang ci sedemmo sull'erba e iniziammo a mangiare. Tra uno spuntino e l'altro ci raccontammo alcune storie e antiche leggende che si collegarono al vecchio castello della Dinastia Gojoseon.
<<Tu lo sapevi che, il re di Gojoseon, quando venne a sapere che un popolano del villaggio vide il suo volto e, per punizione, lo fece annegare in questo lago?>> chiese e io, terrorizzata solo al pensiero, mi tappai le orecchie e urlai <<No no..ti prego! Non voglio ascoltare queste storie paurose!>>
<< *risatina* Guarda che è una storia vecchia. E poi non credo che fosse vero. Tranquilla.>> mi disse sorridendo e la guardai nuovamente.
Era la prima che non mi prese in giro dal modo in cui mi spaventai e ridacchiai con lei.Non appena finimmo di mangiare sentimmo il fruscio del vento,che fece tremare le foglie e guardammo il cielo.
Era stellato, questo sì, ma qualcosa ci diceva di andare verso casa e di restare al riparo fino a quando la pioggia non si sarebbe calmata.
Quando raggiungemmo la casa dei vicini, io e Jeonghan salimmo verso la soffitta e ci dicemmo tutto.
<<Da grande vorrei diventare una pianista,ma dovrei studiare tanto..>> dissi <<Secondo te si realizzerà?>> chiesi dopo un po'
<<Dipende quanto ci tieni. Se è il tuo sogno, non ti resta che rincorrerlo>> disse e in effetti aveva ragione. Dovevo lottare con tutta me stessa, per riuscire a realizzare questo magnifico sogno.
<<Tu,invece? Ce l'hai un sogno?>> chiesi
<< *annuì* Quello di essere un ottimo Idol e vorrei che non ci separeremo mai>> disse e ci abbracciammo.Passati alcuni giorni, precisamente il 1 Novembre del 1999,io, con i miei genitori stavamo andando verso la casa dei miei nonni e, per ammazzare il tempo, scrissi a Jeonghan.. inviandole un messaggio sul cellulare di mia madre.
Arrivati sull'autostrada, che congiungeva verso Busan, dall'altra parte dell'incrocio sentimmo una frenata e la nostra macchina rotolò via verso ad un dirupo e da lì non ricordai più niente. Perché pensi i sensi.Mi risvegliai il 18 Febbraio, il giorno del mio decimo compleanno, ma non vidi nulla. Davanti a me c'era solo buio e non sentì, col tatto, alcune cose che erano appoggiate sul mio letto o la mano di un mio famigliare.
Ebbi paura e tremai.
<<Mamma? Papà? Dove siete?>> urlando e lacrimai
<<Shin Hye! Come stai?! Mi hai fatto stare in pensiero>> disse una voce tremolante e la riconobbi. Era quella di Jeonghan.
<<Jeonghan?Jeonghan, sei tu? Dove sei?>> chiesi cercandola con le mani e sentì, dopo un attimo, la sua stretta e piansi tanto.
Mi dovetti rassegnare. La vista, la quale mi fu molto amica, mi abbandonò e non potei vedere la mia unica amica che avevo.Quel maledetto autunno mi portò via, non solo la vista, ma anche i miei genitori.
Dopo le mie dimissioni vissi con la famiglia di Jeonghan e trascorsi degli anni orrendi.
Come dite? Se ho fatto causa al colpevole?
Sì, e venni interrogata sull'accaduto. Anche se ero una bambina.
<<Vostro Onore, vorrei interrogare la signorina Park se me lo consente>> disse l'avvocato difensore
<<Sì, prego>> disse il Giudice
<<Signorina Shin Hye.. ci può descrivere l'auto che era in corsa?>> chiese
<<Sì, .. era una Hyundai Kona bianca targata KC315SH>> dissi e sentì la presenza di Jeonghan che mi teneva la mano e, in qualche modo, volesse cercare di dirmi che sarebbe andato bene e che l'assassino dei miei genitori avrebbe riscontato la pena di 30 anni e così fu.
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Old Friendship
Teen FictionQuesta storia racconta di una ragazza non vedente(non totale), a causa di un incidente stradale avvenuto quando aveva 9 anni e che, col passare degli anni, vivrà con la famiglia del suo amico d'infanzia: Jeonghan.