PARTE I

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PARTE I

«Ti giuro Lau, non mi importa che l'omicidio è illegale in tutti gli Stati. Io lo ammazzo!»

Derek Hale, venticinque anni, ringhiò queste parole al telefono. Da qualche parte in California, sua sorella gemella Laura, in ascolto, alzò gli occhi al cielo. Ormai era da settembre che le sue giornate iniziavano così.

«Der, ogni mattina questa storia. Glielo devi dire!»

«Pensi che non lo abbia già fatto Lau? Ogni giorno. Ogni fottutissimo giorno da quando l'università è cominciata. Sai qual è stata la sua risposta?»

Di nuovo, dall'altro capo del continente, Laura alzò gli occhi al cielo. Lei la risposta la conosceva benissimo, ma sapeva anche benissimo che se non gliela lasciava dire si sarebbe ritrovata con un timpano perforato.

«Che deve fare la doccia!» Esclamò con rabbia Derek imitando una vocetta stridula, ma a Laura faceva solo ridere perché era impossibile per uno abituato così tanto a ringhiare fare una vocetta stridula.

«E non se la fa! Cioè mettesse quella cazzo di sveglia alle cinque del mattino perché deve effettivamente svegliarsi potrei anche capirlo, ma invece no! La mette, la sveglia suona e lui continua a dormire. Si sveglia alle sei, mangia, facendo un casino assurdo con quei cereali del cazzo, e poi se ne torna a dormire! Io lo uccido! Giuro che lo strangolo nel sonno!» Derek lanciò un'occhiataccia alla povera cameriera di turno che gli aveva appena portato il caffé che aveva ordinato. Avrebbe potuto fare colazione in camera propria, facendo quanto più casino possibile solo per ripicca nei confronti del suo compagno di stanza. Ma, sebbene avesse l'aria di un body guard, Derek non riusciva proprio ad essere stronzo. Quello era il suo ultimo anno al campus, poi si sarebbe laureato in Storia Antica. Non sapeva ancora se, dopo la laurea, restare lì a New York oppure se tornarsene a casa dalla sua famiglia.

Il suo obiettivo era quello di diventare insegnante di Storia in un qualche liceo, odiare gli studenti che odiavano quella materia e magari, chissà, punirli anche, in modo più o meno doloroso, per la loro ignoranza. Ma quello era solo il piano "B". Derek voleva altro dalla vita, ma purtroppo la vita stessa aveva deciso di togliergli l'occasione e decidere per lui rovinando tutto.

La sua famiglia era proprietaria di una scuola di karate, suo padre era stato un campione della categoria, tutti nel mondo del karate conoscevano il suo nome. Sin da piccolo Derek aveva seguito le orme del padre ed era destinato a grandi cose, destinato a superare persino il suo grande maestro. Ma poi, quel fatidico giorno, quel maledetto giorno di maggio, durante una competizione, Derek si ruppe un tendine. Avvenne improvvisamente, non sentì nemmeno dolore. Tutto ciò che vide fu il suo calcio, il suo mawashi geri, la sua micidiale arma segreta, non andare a segno. Sentì un colpo netto alla gamba, come se qualcosa lo avesse colpito esternamente al suo corpo... poi ricordò solo suo padre che gli diceva che dovevano andare in ospedale, che probabilmente un tendine se n'era andato. Negli anni Derek trovò ironica quella frase. Era incorretta, di certo il suo tendine non se n'era andato a spasso per il suo corpo a farsi una passeggiata, il suo tendine si era solo spezzato, come una corda di violino tesa fino all'impossibile. Eppure, seppur all'inizio non volesse crederci, il suo tendine se n'era veramente andato. E con esso tutte le sue speranze di diventare un campione, di poter eguagliare o addirittura superare suo padre. E così Derek ripiegò sulla storia, iniziando l'università con due anni di ritardo, andando il più lontano possibile da San Francisco e dalla scuola di karate di suo padre. Andando lontano, sperava di non trovare gente che lo avrebbe guardato con pietà, sussurrando le fatidiche parole "è stato un vero peccato".

Adesso Derek stava raggiungendo il bivio: tornare a casa o restare a New York e farsi direttamente una vita lì?

Aveva deciso anche di andare in campus e non di comprarsi un piccolo appartamento (cosa che avrebbe potuto benissimo fare). La solitudine lo faceva pensare e il pensare lo portava a quel maledetto giorno e sua sorella era stata molto chiara: se lo avesse visto ubriaco e fatto anche solo una seconda volta lo avrebbe detto al padre: e l'ultima cosa che Derek voleva era sapere di aver deluso di nuovo il padre.

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