PARTE II

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PARTE II

Quando Stiles si svegliò quella mattina non si stupì di essere solo. Si stiracchiò come un gatto nel suo letto e non si stupì di trovarsi pulito, addirittura con un paio di boxer puliti addosso. Era felice per quanto successo la sera prima e non sarebbe stato quel freddo che sentiva sul materasso dal lato dove aveva dormito Derek accanto a sé a fargli passare il buon umore. Ricordava vagamente la presenza di Derek quando si era svegliato per l'Adderal, anzi ricordava proprio bene la stretta del braccio del moro e la sua barba che gli pizzicava il retro del collo. Ma evidentemente Derek doveva essersi svegliato e da lì doveva aver dato di matto. Gli avrebbe lasciato il tempo di fare la Drama Queen giusto per la durata delle sue lezioni mattiniere. Gli piaceva Derek, era musone, scorbutico, zero senso dell'umorismo, ma era buono e anche dolce, in un modo tutto suo certo!

Andò a lezione con il sorriso stampato in volto.

Quando uscì era ancora così contento che si fermò dal fornaio e prese due bei muffin al cioccolato. Quel giorno meritava un piccolo sgarro alla dieta, anche per il signorino "ho-dei-muscoli-troppo-perfetti-Hale".

Raggiunse la facoltà di storia, sapeva che Derek quella mattina doveva andare a parlare con il suo relatore per discutere se era meglio anticipare la tesi o prendersi dei mesi sabbatici per concentrarsi unicamente sul karate. Si sedette sul muretto appena fuori dalle immense porte dell'edificio. Era emozionato e, a costo di passare per un adolescente alla sua prima cotta, aveva le farfalle che svolazzavano allegre nello stomaco.

Dovette aspettare circa un'ora prima di vedere la figura imbronciata di Derek uscire dalla facoltà. Con un piccolo saltello scese dal muretto e corse verso di lui.

«Che ci fai qui?» Ringhiò il moro che, tanto per cambiare, affrontava la giornata con un bel muso lungo.

«Ciao anche a te, Sourwolf.» Stiles ignorò l'occhiataccia che Derek gli stava lanciando. Se lo aspettava. Sapeva che Derek era un musone emotivamente costipato, ecco perché avrebbe usato la tattica del "entro nel suo cuore a furia di sfinirlo"!

«Ti ho portato un muffin al cioccolato.» Il più piccolo sventolò il sacchetto di carta del panificio davanti agli occhi del moro. Sapeva che il moro lo amava, lo aveva scoperto in quel mese di avvicinamento che avevano avuto. Era un tipo ligio alla dieta per via dello sport, ma quando si concedeva uno sfizio, se lo concedeva in pieno.

Derek infatti osservò con avidità il sacchetto che Stiles gli stava sventolando davanti agli occhi, ma lungi da lui cedere dinanzi al ragazzino, soprattutto dopo ciò che era successo la sera prima.

«Non mi piace!» Esclamò piccato il moro, prendendo a camminare sorpassando il più piccolo. Ma Derek non aveva capito, o meglio fingeva di ignorare, con chi avesse a che fare. Infatti Stiles si limitò a fare le spallucce:

«Vabbé, meglio per me. Vorrà dire che ne mangerò due.» Stiles fiancheggiò il moro estreando dal sacchetto il primo muffin. L'odore di cioccolato era così penetrante che solo a guardarlo pareva che il cioccolato scendesse lungo la gola. Il più piccolo fece appena in tempo a leccarsi le labbra che pochi secondi dopo la sua mano era completamente vuota... mentre quella di Derek era invece piena.

«Ingrassi!» Ribatté il moro mentre addentava con gusto il dolcetto al cioccolato, cercando di fissare la strada dinanzi a sé per non dare al più piccolo la soddisfazione di vedere i suoi occhi brillare di gioia.

«E quindi tu stai divorando quel muffin solo per salvaguardare la mia linea, vero?» Lo punzecchiò il più piccolo, ma Derek non rispose, si limitò a guardarlo male... come al solito. I due si sedettero su una panchina all'ombra di un albero mentre anche Stiles cominciava a mangiare il suo muffin.

Mawashi geriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora