Capitolo 2

11 2 3
                                    

Eccomi. Sono in un posto mai visto, e vi giuro so solamente che devo fare i controlli dei bagagli. Mia madre è andata via poco tempo fa in preda alle lacrime, però, anche se l'ho capito lo stesso, non si voleva fare vedere dispiaciuta. Lei è stata sempre una donna forte dopo tutto quello che è successo con mia sorella, è diventata più fragile , ma non lo dimostra.

Mentre pensavo senza saperlo il mio corpo si è mosso da solo verso la direzione del controllo dei bagagli, stranamente mi sento un po' agitata, anche se so che non sto trasportando polvere da sparo, quintali di droga, e per essere chiari ovviamente nemmeno un grammo, o chissà quale altra cosa. Dopo aver superato i controlli vado nella, come la chiamo io, grande sala d'attesa. Ovvero il posto in cui si aspetta l'arrivo del proprio aereo.

Ci sono un marea di negozi, credo che mi potrò divertire durante l'attesa. Visto che il mio stomaco si sta incominciando a stufare del digiuno, opto di andare a comprare qualcosa al bar. Devo dire che ho l'imbarazzo della scelta, perché ci sono tante cose buone, alla fine mi decido e prendo un trancio di pizza e un lattina di Coca Cola, fin qui tutto bene. Poi per la mia solita sfortuna, dopo aver preso la tazza di caffè,e quindi mentre mi dirigo verso il mio tavolo, vado a sbattere contro a un tipo. Ovviamente avendo il caffè in mano, va a finire sulla sua camicia, BIANCA. Noto subito che ha dei tatuaggi, però distolgo lo sguardo prima che lui possa accorgersi che non sto guardando la sua maglietta perché l'ho sporcato, ma perché stavo ammirando i suoi addominali.

"Oddio, scusami tanto, ti vado a comprare subito una camicia nuova, non volevo scusa tanto la mi sbadatezza... " "Tranquilla, non era importante , poi stavo andando proprio a comprarne una, perché..." mentre parla le sue parole mi rapiscono "Ti senti bene?" non mi ero accorta che aveva continuato a parlare, le sue labbra carnose mi avevano ipnotizzato, "S-si, scusa stavo pensando, comunque piacere, Addison." e gli porgo la mano, ho sempre saputo che quando sei con uno sconosciuto e non sai cosa dire dopo una breve conversazione, devi sempre presentarti. " Piacere Addison, io sono Harland, o anche Land, come mi chiamano gli amici." " Piacere! Scusami ancora, ora forse è meglio se vado, è stato un piacere conoscerti!" "Ci si vede! Ciao Jenny!".

Il suo nome non mi è nuovo, cerco di ricordarmi in un qualche modo perché fosse così familiare, ma non mi viene in mente nulla...mi ricordo improvvisamente di chiamare Ily, e ovviamente non c'è campo, alla fine mi arrendo, e mi siedo a leggere mentre aspetto l'aero.

This is meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora