𝐍𝐨, 𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐢𝐬 𝐫𝐞𝐝 - 𝙼𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛-

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"B-Buon giorno, sono qui per il nuovo lavoro" disse il riccio.
"Si,lei è il signor?"
"M-May, e lei? "
"Mi chiami pure dottor Lennon"
"Ok, d-dottor Lennon, io dovrei lavorare nel reparto di igiene mentale."
"Certo, mi segua pure"

Mentre percorrevano il lungo corridoio il più giovane pensava
"O mio dio,cos'ho fatto? Lavorerò con un pazzo! E se mi uccidesse, oh meglio non pensarci, cos'è che aveva detto il prof? Mai avere paura vicino a loro o potrebbero attaccarti.
Ricordalo Brian"

Poco dopo arrivarono davanti una porta, con sopra la cartellina del paziente e il numero della stanza, il 39.

"Non si deve preoccupare signor May, questo paziente è calmissimo non fa del male ad una mosca e soprattutto non parla"

Detto ciò il dottor Lennon si allontana.

"Ok Brian ora entri e ti presenti" Si disse.

Appena apre la porta la scena che si ritrova davanti è celestiale secondo lui.

Brian's POV

O mio dio.

Chi è quel angelo che è seduto sul letto fissando il vuoto?

Come mai si trova in questo istituto?

Leggo il nome sulla cartellina e vedo che si chiama <Roger Taylor>

Mi avvicino e dico: "C-Ciao Roger, io sono il tuo nuovo medico"

Non mi degna nemmeno di uno sguardo, non parla, muto.

"Signor Taylor?"

Niente.
Sembra mummificato.

Che faccio?
Non mi devo far prendere dal panico.

Mi avvicino e finalmente si gira ma non alza lo sguardo.

Ora lo posso ammirare molto meglio.

Ha delle labbra sottili rosee, credo proprio morbidissime, un nasino piccolino, gli occhi purtroppo non li posso vedere, dato che continua a tenere lo sguardo basso.

"Come preferisci essere chiamato? Mh?"

Ancora una volta non risponde.

Mi avvicino di più al suo letto, noto anche che facendo ciò lui sussulta un po'.

"Hey, Roger, dai forza parla, mi posso sedere accanto a te?"

Ricorda Brian, non perdere la pazienza.

Senza attendere una risposta lo faccio, mi siedo.

Prova spostarsi, con le mani sul Materasso ma io gli blocco delicatamente il polso.

Prova a liberarsi.

" Hey, Roggie, su forza calmati"
Dopo aver pronunciato quella frase, finalmente, alza lo sguardo.

Mi ritrovo davanti due pozze blu giganti, che mi guardano con un'espressione spaventatissima.

"M-mi l-lasci la p-prego" dice con un filo di voce che quasi non si sentiva.

Gli lascio andare il polso.
Ma cosa gli sarà successo di così grave, da essere traumatizzato così tanto?

"Ricominciamo Rog, ti posso chiamare così?"

Accenna un sì con la testa.

"Bene Rog questo è già un buon inizio. Io sono Brian, Brian May, il tuo nuovo dottore"

"V-veramente s-sono stato b-bravo?" ha un pizzico di speranza nella voce.

"Certo Rog sei stato, bravissimo" mi guarda e accenna un sorriso. 

¬••÷[οиє ѕнοτ]÷••¬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora