Capitolo 4

149 9 2
                                    

Tay's pov

Una luce fastidiosa mi colpisce in volto, sento la testa pulsare fortissimo,  quindi mi è abbastanza difficile aprire gli occhi.
Quando finalmente lo faccio, noto qualcuno che dorme dall'altro lato del letto, mi strofino bene gli occhi e riconosco Natasha che russa leggermente e dorme beata.
Lentamente cerco di mettermi seduta, poggiandomi allo schienale del letto.
Mi guardo intorno abbastanza spaesata, non mi pare di riconoscere la stanza.
Decido di alzarmi cercando di non far rumore per non rischiare di svegliare Nat.

Mi muovo come un ninja, facendo attenzione anche a quando poggio la mano sulla maniglia, faccio piano per non farla scricchiolare, esco e mi richiudo la porta alle spalle con altrettanta cautela. Il corridoio in cui mi trovo mi è familiare, così faccio le scale, e con un andatura barcollante mi dirigo in cucina.

"beh si, alcune volte bisogna farlo..... Si infatti, sono assolutamente d'accordo"

La donna davanti a me è intenta a parlare al telefono, mentre armeggia abilmente in cucina.
Noto un piatto colmo di frutta fresca, posto sul tavolo alle sue spalle, quando si volta per prenderne un boccone mi nota, alzando le sopracciglia che donano un espressione sorpresa al suo viso.

"si certo.... Ovviamente, mi sembra assolutamente logico..." alza la mano facendomi segno di aspettarla un attimo e sedermi.

Mi avvio con passo poco deciso, sedendomi su uno degli sgabelli presenti, portandomi poi la testa tra le mani per il forte martellío che sento alle tempie.

"si certo... Ma appunto è come dicevo.... Si...
Ascolta.... devo lasciarti adesso, ci risentiamo, un abbraccio"

Riattacca il telefono guardandomi con aria stupita.

"sei già sveglia Tay? Sono appena le 8" sorride.

"non urlare ti prego, ho mal di testa."

"ci credo!" ride "eravate messe male"

"ho visto Nat su, ma uzo?" chiedo alzando leggermente la testa per poterla guardare, mentre lei si porta alla bocca un altro pezzo di frutta.

"è andata via ieri, stava molto meglio rispetto a voi due credimi" sghignazza probabilmente riportando alla mente alcuni episodi risalenti alla scorsa notte.

"Nat si è tolta le scarpe e ho dovuto portarla in casa dall'auto, a piedi nudi, ma il punto è che sono riuscita a stento a fermarla dal denudarsi completamente perché aveva caldo e credeva di essere a casa sua anziché per strada" ride di gusto e io insieme a lei.  Il dolore alla testa si fa sentire di nuovo, con una fitta acuta.

"Dio mio, sembra che un proiettile mi abbia perforato il cervello" sbuffo cercando di massaggiarmi la fronte per attenuare il dolore.

"tieni" mi passa un aspirina dopo averla presa da un mobiletto dietro di lei, per poi versarmi un bicchiere d'acqua.

"grazie" mando immediatamente giù la compressa, pregando che faccia effetto il prima possibile.
Solitamente io reggo bene, non credevo che qualche bicchiere di vino in più avrebbe potuto ridurmi così, anche se sono stata peggio.
Ricordo che una volta dormii ventiquattro ore di seguito per quanto avevo bevuto, mia madre si spaventó parecchio, ma alla fine la faccenda si concluse con un gran mal di testa, e nessun ricordo di quella sera, che molto probabilmente passai a ridere istericamente o a piangere come se fossi la causa delle guerre nel mondo o probabilmente entrambe le cose a fasi alterne, o magari entrambe le cose insieme, magari piangevo ridendo, chi può dirlo, non ho mai avuto il coraggio di chiedere.

"mi avevate promesso una serata tranquilla Tay, sapevo di non dovermi fidare" sorride scuotendo la testa mentre mi versa una tazza di caffè.

"Laura" richiamo la sua attenzione lasciando cadere le braccia sul bancone vicino al quale sono seduta. "è colpa di Natasha" sorrido sbuffando leggermente.

Behind Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora