PROLOGO

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Bonnie fissò Jack con aria incantata e sognatrice.
Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe potuto innamorare davvero.

Adorava tutto di Jack: i suoi capelli e i suoi occhi neri come la pece, le sue orecchie a sventola e il suo naso prominente. L'anno prima Bonnie ricordava che Jack si era tagliato i capelli quasi a zero e che con quel gesto aveva fatto bestemmiare tutte le ragazze della sua classe; a Bonnie però non importava, perché, nonostante questo suo empio gesto, lo reputava la persona più diafana e sexy che avesse mai conosciuto. La sua fisionomia, così peculiare e atipica, lo rendeva così speciale agli occhi di Bonnie, il quale, molte volte, capitava di finire a fissarlo per ore durante le lezioni. Jack viveva in un mondo tutto suo: non gli importava del giudizio della gente, non si curava delle mode; era solamente se stesso, unico ed inimitabile.
Bonnie molte volte pensava a quanto fossero simili ma diversi. Ad entrambi piaceva la stessa musica, non avevano tante relazioni sociali e amavano entrambi leggere. Bonnie però provava un senso di malinconia, perché la sua timidezza era un ostacolo.
Come avrebbe potuto dire a Jack che si era innamorato di lui? Come avrebbe reagito ? Gli avrebbe fatto schifo? Oppure gli avrebbe detto di sì? I dubbi di Bonnie erano tanti quanto l'intensità di ciò che egli provava nei suoi confronti. Quante volte aveva fantasticato su di lui! Quanti desideri egli reprimeva nel suo petto senza che avesse la possibilità di esprimerli!

Bonnie sospirò mentre stava appoggiato al muro a leggere, o almeno, a scorrere gli occhi su ciò che c'era scritto sulle pagine, essendosi perso nei meandri dei suoi pensieri. Alzò di nuovo lo sguardo verso Jack. Aveva cambiato posizione: ora si era alzato in piedi per disegnare sul foglio appoggiato sul banco. Cominciò a muovere la matita delicatamente su di esso, disegnando una piccola curva. Bonnie dovette fare un grande sforzo nell'evitare di fissarlo ancora, se no poi lui se ne sarebbe accorto: avrebbe voluto evitare di arrossire e dire un timido "niente" per poi girare la testa e finire per fissare il pavimento. Decise di chiudere il libro, tirare fuori il foglio e finire il disegno che aveva iniziato la lezione precedente; in questo modo avrebbe potuto trovare un modo per distrarsi e per pensare a qualcos'altro che non fosse Jack.

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