«Ehilà Jack.»
«Ciao.»
Bonnie salutò Jack con un gesto della mano. Egli era intento ad aggiustare la propria bici, chinato in avanti, e cercava di ripararne la catena. Poco prima di salutarlo, Bonnie si era fermato a fissarlo mentre lavorava: la sua espressione assorta, con le sopracciglia aggrottate e le labbra serrate, lo avevano completamente ipnotizzato. I capelli corvini leggermente scompigliati gli davano un'aria trasandata e disordinata, a cui faceva fatica a resistere. Chinato ed assorto, Jack non si era accorto degli sguardi di Bonnie: egli era profondamente impegnato a tenere con una mano la leva del cambio mentre con l'altra stava spostando la catena. Le sue mani erano ricoperte di macchie nere, dovute soprattutto dal grasso di cui essa era impregnata.
All'improvviso a Jack sfuggì la presa dalla leva del cambio e la catena scattò in avanti.
«Ahi!» sussurrò Jack ritraendo improvvisamente la mano: la catena, nel sfuggirgli, gli si era strofinata sul palmo. Bonnie si scosse improvvisamente e si avvicinò a Jack.
«Vuoi una mano?» gli sussurrò mentre gli si avvicinava.
«S-si, grazie...» bisbigliò Jack. Erano vicini, molto vicini.
Rimasti immobili uno di fronte all'altro, con espressioni miste fra stupore e incanto, si fissarono insistentemente negli occhi; Bonnie venne risucchiato dentro quelli neri di Jack. Ormai aveva la testa vuota, non riusciva più a capire nulla. Jack arrossì violentemente e si allontanò da lui, ritornando ad armeggiare con la catena
«Tu tieni il cambio, io sposto le catene.» disse pragmatico e secco.
Si scambiarono di posto. Jack era scosso per quello che gli era appena successo; aveva provato una sensazione strana e nuova, un fremito risuonato in ogni parte del suo corpo, un brivido che lo aveva scosso sin nel profondo del suo essere. Si girò verso Bonnie, che era intento a tener tesa la leva del cambio, con la testa chinata verso il basso. Jack lo guardò e provò un'altra sensazione, questa volta, più precisamente, nello stomaco; era una specie di dolore, più simile ad un senso di disagio, piacevole però. La sua mano toccò inavvertitamente quella di Bonnie mentre faceva scorrere la catena. Egli si girò verso Jack, con occhi ardenti e appassionati e Jack ne fu travolto. Si erano avvicinati sempre di più, come spinti da una forza invisibile. Quasi riuscivano a toccarsi con le punte dei nasi. Chiusero entrambi gli occhi e si scambiarono un delicato, dolce e semplice bacio sulle labbra. La sensazione era così piacevole per entrambi: sentivano l'uno il respiro dell'altro, sincronizzato e ritmico; la sensazione era talmente profonda che riuscivano quasi a sentire i reciproci battiti del cuore, veloci ed instancabili.
Nei giorni successivi Jack cercò di evitare Bonnie in tutti i modi possibili. Egli era confuso, perso e leggermente ferito da quello che era accaduto: non credeva che Bonnie potesse provare certi sentimenti nei suoi confronti e non credeva nemmeno a quello che era avvenuto tra loro, il loro bacio, tenero, dolce. Ma la cosa che più lo turbava era il fatto che lui voleva essere baciato, voleva sentire le labbra di Bonnie sulle sue e che, ancora adesso, la sua mente pensava a lui, pensava alla sua persona, pensava a quel bacio, pensava che ne voleva ancora, e ancora, e ancora. Lo desiderava, lo voleva stringere tra le braccia, voleva, voleva e voleva! ...Eppure era tutto così sbagliato. "Io sono sbagliato" pensò Jack. Si sentiva così errato, così disgustoso. Non aveva mai provato queste cose per un uomo e mai avrebbe pensato che potesse iniziare, così, all'improvviso. Cercò di convincersi che in realtà tutto questo fosse lussuria, una futile attrazione del corpo, lui non voleva, anzi, non poteva essere omosessuale. Fino a poco tempo prima era convinto che fossero le ragazze a piacergli. Allora perché il suo cuore agiva in modo differente?? Perché doveva contraddirsi con quello che pensava? Con i suoi principi? Come può cambiare tutto nel giro di pochi giorni?
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Jonnie
Romance"Ti guardavo da lontano, sognandoti giorno e notte al mio fianco" Bonnie fissava insistentemente Jack, il suo migliore amico, mentre quest'ultimo stava completando il suo ennesimo disegno, nella speranza che anch'egli si girasse a guardarlo. Sentiva...