Lui tra le nuvole. Lei ancorata a terra.
Lei gambe incrociate sotto il tavolo, ricoperto con una tovaglia candida che odorava leggermente di lavanda, tensione e tovaglioli viola.
Lui gambe ritirate coi piedi nelle eleganti scarpe di cuoio lucido attorcigliate attorno alle gambe della sedia, raffinatamente rivestita in lilla.
Lui nella sua compostezza finta per non far trasparire neanche uno dei pensierini che invadono la sua mente ogni momento, e sì, aveva paura che lei potesse leggerlo con la facilità con cui stava leggendo il menù in carta color crema.
Una cosa sola sa: l'unica cosa che vorrebbe assaggiare questa sera è ancora nascosta ai suoi occhi e non potrebbe mai trovarla e sceglierla su un menù.
Sa dove è nascosta ma forse non ha il coraggio di aprire la porta e dissotterrare quel tesoro per la prima volta; vuole forse che qualcun altro lo trovi e se lo porti via prima che lui possa iniziare anche solo a scavare?
Ma una parte di lui sa perfettamente che quel tesoro è visibile solo a se stesso, lei non lo cita mai con nessun altro.
