Mason's pov
Mi guardai intorno alla ricerca di quella piccola nanerottola.
Incontrarla di nuovo mi aveva fatto un certo effetto, non potevo negarlo.
Qualche anno fa ci eravamo lasciati in malo modo per cui sapevo che avremmo riavuto modo di incontraci.
E poi non si da nulla al caso.
"Bello come stai?"
Il mio migliore amico delle superiori, Sean Bill, mi travolse in abbraccio.
Mi faceva proprio piacere vederlo.
"Billy! Come stai? Ti vedo in forma."
Tutti lo chiamavamo per cognome.
E dall'ultima volta che l'avevo visto aveva perso qualche chilo. Si poteva definire in forma smagliante.
"Ho perso un po' di chili. Non è facile riprendersi da un divorzio ma piano piano mi sto rimettendo in pista. A te come va? Lasciatelo dire, sei uno schianto!"
"Grazie Billy. Mi sto per sposare."
"Davvero? Congratulazioni! Vacci piano però altrimenti finirai come me. Una pancia così grande che non riesci a vederti i piedi."
La stanza si fece silenziosa improvvisamente.
Un angelo dai capelli castani entrò nella e tutti gli occhi dei presenti furono subito puntati su di lei. E ovviamente persino i miei: non guardarla significava fare un torto a qualunque ceco che avrebbe mai avuto il piacere di ammirarla.
Aveva un vestito rosso, con uno spacco sul lato che lasciava scoperta la gamba destra. E in più aveva una scollatura vertiginosa.
Il tutto coronato da scarpe rosse con tacco. I capelli erano ben sistemati.
Il mio sguardo cadde sulle sue labbra. Aveva il rossetto rosso. E lei sapeva che il rossetto rosso era il mio punto debole.
Improvvisamente sentii la gola secca. La mia bocca era priva di saliva.
Forse era caduta per terra.
Aveva la bocca spalancata esattamente come ogni maschio nel giro di due chilometri.
Le altre donne erano verdi d'invidia.
"Ti prego, dimmi che ti stai per sposare con lei."
"No, non è lei."
Katy ci vide e si diresse verso di noi.
"Ciao Sean! Che piacere vederti."
Lo abbracciò e in quel momento provai un po' d'invidia. Avrei voluto che avesse abbracciato me. Avevo goduto di questo privilegio in passato ma avevo rovinato tutto.
Sentii una morsa al petto e crebbe in me un blando senso di colpa riguardo a quello che avevo commesso dieci anni prima.
"Ciao Mason."
"Chi è Mason?"
Ero in uno stato di tranche e aveva completamente dimenticato il mio nome.
Lei rise e io persi un battito.
Era bellissima.
E tutti la stavano guardando. E lei ignara si lasciava guardare. Era sempre stata ingenua, non era conscia della sua bellezza e degli occhi costantemente puntati su di lei.
"Katy...come te la passi? Sei fidanzata?"
"Sono single. Ho avuto una relazione di tre anni ma è finita qualche mese fa. Ho scoperto che mi faceva le corna."
"Ma come è possibile?" - chiese Sean.
"Forse non sono abbastanza bella."
Ma stavamo scherzando? Se lei fosse stata mia non l'avrei mai lasciata.
Lei era stata mia...
"Un attimo di attenzione prego."
Arthur Montgomery picchiettò sul microfono per attirare l'attenzione dei presenti. Si sistemò meglio la cravatta azzurrina e partì con il suo discorso.
Dalla fiumana di parole che uscivano dalla sua bocca potei capire che ci aveva messo molto in pegno per realizzare quel discorso: probabilmente voleva rivivere ancora una volta uno dei suoi momenti di gloria del liceo.
"Prima di cominciare la festa vorrei chiamare il nostri re e reginetta ad iniziare le danze. Mason Davis e Elizabeth Stewart raggiungete il centro."
Un coro di applausi scoppiò e io ed Elizabeth ci dirigemmo al centro della sala.
Partì la musica ed io e la mia fidanzata ci abbandonammo ad un lento. Elizabeth aveva il capo posato sulla mia spalla ma, mentre avrei dovuto prestare la mia attenzione alla mia fidanzata, non facevo altro che cercare Katy tra la folla.
Mi guardai intorno ma di Katy non c'era più nessuna traccia.
Appena finì la canzone lasciai Elizabeth, con la scusa di dover andare in bagno, e l'andai a cercare.
Dopo un paio di minuti la trovai.
Era su balconcino adiacente ai bagni del terzo piano. Erano in disuso da anni per cui nessuno si aggirava da quelle parti.
Era il suo posto sicuro.
"Come mai tutta sola?"
Si voltò verso di me. Mi guardò dritto negli occhi facendomi fare un leggero sussulto.
"Non credevo ti ricordassi di questo posto."
Mi fece posto e io mi sedetti vicino a lei.
"Non so se lo sai ma la festa è giù."
Le strappai un sorriso.
"Al tempo del ballo non ci andai, rimasi a casa. Non mi sembrava il caso di stare lì, mi evoca brutti ricordi."
"Quindi non hai mai ballato..."
Mi alzai e le porsi la mano.
"Che stai facendo?"
"Katy vorresti ballare con me?"
"Dici sul serio? "
"Si o si?"
"Ma l'opzione no non è disponibile?"
"Esatto per cui ti conviene accettare."
Mi afferrò la mano e cominciammo a ballare.
Eravamo abbracciati, muovendo qualche passo, nel buio e su un balcone.
E in tutto questo la mia futura moglie mi aspettava al piano sottostante.
Mi sarei dovuto sentire uno schifo ma purtroppo non provavo il minimo senso di colpa.
STAI LEGGENDO
The wedding planner | ✔︎
RomanceKaty si ritrova a organizzare il matrimonio dell'uomo più odioso che esista sulla faccia della terra: Mason Davis.