Mi sentivo incompleto, solo e spezzato.
Con Sofia avevo passato una serata bellissima, ma il nostro momento era durato troppo poco, ne volevo di più e non riuscivo a mettermi il cuore in pace: dovevo ritrovarla.
Mi confidai col mio migliore amico Liam e lui mi disse che, forse, il fatto che non mi avesse lasciato il numero di telefono fosse stato un chiaro segno che lei non voleva continuare una nostra storia. Era stato duro, ma diretto, d'altronde, come potevo pretendere di trovare una ragazza, sapendo solo il suo nome e avendo solo una nostra foto insieme?
Dovevo aprire gli occhi e continuare la mia vita normalmente, come niente fosse successo, ma non ci riuscivo.
La mia mente lo voleva, ma il mio cuore non lo permetteva: solo ieri eravamo insieme, mi sorrideva ed il suo viso splendeva. Sembrava inebriata dai miei stessi sentimenti, davvero voleva che tutto finisse lì? Mi pensava ancora qualche volta?
Non mi sentivo più lo stesso uomo. Mi sentivo fragile, svuotato, debole, vulnerabile, a metà.
Volevo che qualcuno mi dicesse che ci sono cose che anche lei rimpiange perché, se devo essere onesto, non l'ho ancora dimenticata. Era tutto quello che chiedevo. Stavo chiedendo troppo? E perché è tutto ciò a cui riuscivo a pensare?
Non mi riconoscevo più, fino a una settimana prima ero indipendente, forte, nulla poteva sfiorarmi perché mi importava solo di me stesso.
Erano tutte sensazioni nuove per me, che mai avevo provato prima, ed erano troppo assordanti per poterle ignorarle, troppo amplificate per poterci convivere perché sarei stato solamente un uomo diviso a metà, senza amore quando ti senti così incompleto.
Passavo le giornate a letto, senza più alcuna brama di uscire a divertirmi, anche perché, se fossi uscito, non mi sarei distratto comunque, quindi stavo lì, ad aspettare qualcuno che, ovviamente, per quanto ardentemente lo sperassi, non sarebbe arrivato ad esaudire il mio unico desiderio.
La sera cercavo di dormire e mi ripetevo che, se avessi chiuso gli occhi e mi fossi addormentato, per un momento mi sarei dimenticato della sua assenza e le ombre avrebbero danzato senza di lei per la prima volta, nell'oscurità della notte e nel profondo e tetro oblio, permettendo nel lungo periodo la sua totale scomparsa dalla mia testa, per quanto possibile.
Avrei voluto, per me stesso, che lo spettro della suo sorriso, della sua bellezza e del suo ricordo smettesse di infestare la mia mente, come fosse stata una casa abbandonata da tutti gli altri pensieri, a cui normalmente pensavo prima di incontrarla, ma ormai c'era solo lei.
Come fosse stato un monito e un segno, quando volevo dormire per non pensare per qualche ora, non ci riuscivo e il mio cuore sperava solamente che lei venisse da me quella notte, per tutte le notti a venire. Non dormivo e mi incantavo, guardando fuori dalla finestra della mia camera le coppiette che passavano, tenendosi dolcemente per mano, le macchine che sfrecciavano sulla carreggiata con i finestrini abbassati e la musica a palla che fuoriusciva dalle casse, la luna in cielo, le foglie degli alberi che si staccavano dalle verdi chiome e cadevano a terra, i lampioni che si fulminavano, le luci che comparivano e si spegnevano sulla strada, gli uccellini che tornavano al nido, il sole sorgere.
Era romantico osservare e mi faceva tornare alla normalità, come prima; mi sfogava e mi faceva sentire meglio.
Fu proprio Liam che mi chiamò un giorno e mi convinse a uscire di nuovo, come mi convinse ad andare alla sagra una settimana prima. Accettai, avevo bisogno di passare una serata al bar affollato di gente di sabato sera.
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Ho cercato il tuo nome || Harry Styles - One Direction
Short StoryNon avevo mai cercato l'amore prima d'allora e non mi ero mai prefissato nessun obiettivo da inseguire, ma ora avrei cercato Sofia per il resto della mia vita.