Capitolo I

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Disclaimer e Copyright

Questa storia non è a scopo di lucro.

I diritti sui nomi e sui personaggi sono dei legittimi proprietari.

Essendo una Fanfiction, saranno incluse descrizioni inedite non presenti nella trama di Erkenci Kus e frutto della mia fantasia, pertanto ne è vietata la copia, totale e parziale, e la distribuzione su altri siti/pagine/blog senza il mio consenso.

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È trascorso un anno. Un anno in cui il mare ha diviso Can da Sanem. Un anno senza che lei sapesse nulla di lui. Can ora è cambiato. Can non è più lo stesso. Il mare lo hai indurito, ha inasprito il suo carattere come il vento infuria le onde.

Sanem non è partita. Sanem è rimasta con il suo dolore. Sanem è appassita come un fiore senz'acqua. E si è ammalata. Can se n'è andato e in mare ha portato con sé anche l'anima di Sanem.

Ora lei è solo un corpo che va avanti per inerzia, figura esile priva di linfa. Nessun sorriso le illumina il bel viso. Nessuna fossetta corona di bellezza la sua bocca. Sanem brucia, brucia e si trasforma in cenere.

Appare mesta, malinconica agli occhi di chi vorrebbe vederla tornare alla vita, ma lei di quella vita non sa che farsene. Sanem è impazzita d'amore e l'amore l'ha distrutta.

Ma come può dimenticare un sentimento tanto grande? Intenso, autentico e appagante? Come può celarlo in un angolo della coscienza e fingere che non sia mai esistito?

Negare l'amore è come negare l'esistenza di Can. Impossibile, Can è l'Amore! Per questo Sanem vive in un limbo, sospesa tra i ricordi del passato e i sogni di un futuro irrealizzabile.

Ma un flebile baluginìo di speranza alberga ancora in lei. Una minuscola, ottimista parte di essa è viva e fiammeggia ardente nel suo cuore.

Nessuno sa quanta fiducia Sanem riponga in quella piccola fiamma, quanto desiderio abbia di vedere Can ormeggiare la barca accanto al molo, lo stesso molo che l'ha confortata nelle tante notti bagnate di lacrime.

Sarebbe bello se tu tornassi da me. Sarebbe bello se i tuoi dolci occhi scuri incontrassero di nuovo i miei. Sarebbe bello sentirti dire in un sussurro, con il tipico timbro caldo della tua voce: "Sono qui per restare, Sanem. Sono qui, solo per te".

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Can Divit

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Can Divit

Porto di Istanbul.
È Aprile.
La brezza salmastra del Bosforo soffia leggera da sud e mi accarezza il viso.

Scompiglia i miei capelli, ne agita le ciocche schiarite dal sole e rinfresca la mia pelle dal sapore di salsedine. "Hoş geldiniz", sta dicendo. E io "Hoş bulduk", rispondo di rimando.

Quando al mare sussurravo il tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora