𝗈𝗍𝗍𝗈 ❙ 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝘀𝗶

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Il giorno dopo, Jungkook era davanti al suo armadietto, sistemando i libri dell'ora appena trascorsa in classe, quando ricevette un potente schiaffo sulla schiena, seguito da una rumorosa risata, riconoscendo perfettamente chi fosse stato.

-buongiorno, Jimin- salutò sarcasticamente il biondo, che ricambiò il saluto.

-allora, mister Spider-Man, ieri abbiamo fatto la nostra apparizione alla festa della nostra cotta, eh?- parlò subito dopo Jimin, e Jungkook gli fece segno di fare silenzio.
-i video di Taehyung che ti salva la vita colpendo quell'omaccione con una padella sono ovunque sui social!- esclamò ancora, cercando di essere il più silenzioso possibile.

-be', si da il caso che io sia rimasto lì per un bel po' e...-

-cosa? vi siete sbaciucchiati?- ghignò l'altro, alzando e abbassando le sopracciglia e interrompendo bruscamente Jungkook, che spalancò gli occhi.

-cosa?! No! Abbiamo solo parlato e...stasera tornerò da lui-

Jimin iniziò a dare di matto, attirando l'attenzione di tutto il resto dei ragazzi.

-vuoi davvero tornarci? Secondo me è una mossa azzardata. In questo modo continuerà a piacergli solo "Spider-Man" e non "Jungkook"- Jimin tornò ad essere serio e gli poggiò una mano sulla spalle, vedendo il suo migliore amico abbassare il capo sconsolato.

Jimin capiva benissimo cosa provasse, in fondo lui avrebbe fatto lo stesso: a Jungkook piaceva tanto Taehyung e avrebbe messo da parte il fatto che non si trattava di lui ma del suo alter ego per piacergli.

-fa' quello che ti dice il cuore- concluse allora il biondo, sospirando e riservandogli una pacca sulla spalla.

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Taehyung sbadigliò controllando il suo cellulare per vedere l'ora: era tutta la sera che aspettava Spider-Man e si era ormai fatta l'una e mezza di notte, per cui la stanchezza si stava facendo sentire e la rassegnazione stava pian piano impossessandosi di lui.

O almeno finché un pugno guantato non si scontrò più volte sul vetro della sua finestra, bussando.

Taehyung scattò sull'attenti e si guardò allo specchio per sistemarsi un po' la chioma rosso fuoco.

Corse poi verso la finestra e la aprì, al che il volto del supereroe mascherato di New York fece capolino.

Cominciò quindi a blaterare una serie di scuse mentre entrava all'interno della stanza profumata e calda, contrastando il clima rigido esterno.
-mi dispiace per il ritardo ma sai com'è, essere un supereroe comporta anche questo e non hai idea quanto mi spiace averti fatto aspettare svegl--

-sono contento che tu sia venuto- lo interruppe il ragazzo, abbracciandolo forte.

Oh, quanto piaceva a Jungkook quella sensazione.

-be'...che vuoi fare?- domandò allora il supereroe e Taehyung lo spinse verso il letto per farlo sedere.

Quel letto a parere di Jungkook era davvero una nuvola strappata al paradiso e invidiava tantissimo Taehyung.

-voglio conoscerti- sorrise quest'ultimo in risposta.

-be', non è proprio effettivamente possib--

-lo so, lo so!- ridacchiò.
-intendevo, cosa ti piace fare e...insomma se qualcosa non vuoi dirmelo perché credi possa compromettere il segreto della tua identità, non farlo-

-vabbè, allora...- e a quel punto entrava un scena Jungkook, sì, il ragazzino nascosti sotto il costume, che infatti aveva appena sorriso da sotto la maschera.
-adoro i fumetti! E ho visto che ne hai uno scaffale pieno!- esclamò entusiasta, facendo sorridere Taehyung che intanto si appuntava mentalmente tutti i tratti particolari della personalità del supereroe che stava scoprendo.

La serata continuò in questo modo: i due giovani parlarono fino alle prime luci del mattino, chiacchierarono e si conobbero l'un l'altro e non mancarono affatto risatine e battutine.

Avevano giocato ai videogame e malgrado la tensione e l'imbarazzo ancora presente tra loro, si erano divertiti.

Kin Taehyung aveva trovato un vero amico su cui contare.

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Anche le prossime settimane andarono avanti così : Spider-Man e Taehyung stavano man mano annaffiando la piantina della loro amicizia, vedendosi ogni weekend e passando la notte insieme.

Giocavano ai videogiochi, leggevano fumetti, giocavano a diversi giochi da tavolo e perfino a scacchi, acchiaparella e nascondino.

" non vale se ti nascondi sul soffitto "

Era capitato inoltre che Spider-Man portasse loro la cena e guardassero un film.

Proprio come quella sera, Spider-Man aveva bussato alla finestra e con un blazo era entrato con due buste di cibo cinese tra le mani.

Dopo un'oretta, erano entrambi seduti sul divano, avvolti tra le coperte e con le pance piene di involtini primavera e ravioli.

-vorrei avere il mio pigiama- borbottò il supereroe, ché decisamente non stava poi tanto comodo con il costume.

-pensavo...perché non togli il costume e metti una tuta? Poi tieni solo la maschera- propose il rosso, al che Jungkook ci pensò su qualche secondo.

Questa cosa stava un po' degenerando, forse...ma, si trattava pur sempre di Kim Taehyung e Jungkook si fidava ciecamente si lui.

In più, oltre che essere più intimi, il passare tempo con lui non lo avrebbe messo in pericolo in alcun modo.

-credo si possa fare- annuì il supereroe, dirigendosi verso la finestra per affacciarsi e afferrare il suo zaino che aveva bloccato al muro.

Ne estrasse una maglietta a giromanica e un pantalone, per poi tornare dentro e senza pensarci due volte, sfilare il costume.

Taehyung non avrebbe voluto spiarlo, ma diciamo che l'occhio gli cadde distrattamente sugli addominali scolpiti e senza volerlo prese a fissarlo mentre saltellava su un solo piede per infilare il pantalone della tuta che copriva le sue cosce toniche e indossare la maglietta che invece lascisva scoperti quei bei bicipiti da sbavarci su.

-che c'è? Qualcosa non va?- domandò Spider-Man con ormai solo il viso nascosto, notando l'insistente sguardo del ragazzo più grande.

-nulla...- sospirò Taehyung.
-c'è solo che sei uno schianto, Spidey-

L'altro quasi rise a quell'affermazione che normalmente l'avrebbe fatto arrossire in modo stravagante.
-credimi, se mi vedessi senza maschera non lo diresti-

𝘀𝗽𝗶𝗱𝗲𝗿-𝗺𝗮𝗻 ; kv ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora