Piccoli Passi

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È il caso di tornare a stare male per un cretino? Bhe, ho 16 anni la vita dopo di lui andrà pure avanti no?
Vado, però prima devo parlare con Matteo.
<<Matti, dammi il tempo di dirlo a Matteo e andiamo>>
Matteo mi guarda con gli occhi lucidi credo abbia già capito la situazione. Ma che razza di persona sto diventando, ho oltrepassato il limite.
<<Matteo, se vuoi raggiungi gli altri, io devo un attimo chiarire una cosa. Scusa.>>
<<Te le vai proprio a cercare, ero disposto a provare, ad essere meno stronzo con te perché mi piaci sul serio>>
<<Lo so che sto sbagliando, però non posso fare quello che vogliono gli altri e so che mi odierai, ma non posso prenderti in giro ti voglio troppo bene>>
<<Sai una cosa, sta volta non mi arrendo prima o poi riuscirò ad averti. A dopo>>
Non ci sto credendo, queste parole mi fanno decisamente stare male, perché capisco che non riuscirò mai a guardarlo in maniera diversa oltre a un amico, e questa cosa mi fa rabbia.
<<Hope, finalmente>>
<<Come tu hai i tuoi tempi io ho i miei, caro>> vorrei essere più stronza, ma con lui non ci riesco.
Ci allontaniamo dalla festa e ci sediamo su una panchina deserta da tutti.
<<Ho visto che sei cambiata dopo l'incontro in quel negozio>>
<<Come minimo>>
<<Fammi finire. Ho sbagliato ad illuderti dal primo istante e per questo voglio mettere un punto a quello che è successo. Non sarò mai il tuo ragazzo né un tuo amico e adesso ti chiedo di dimenticarmi.>>
Cosa sta dicendo, no non è vero non può. Mi cade una lacrima sul viso. Ormai ho le guance rigate; lui prova ad asciugarle, ma io mi sposto aggressivamente e me ne vado.
Per strada trovo Matteo e mi ferma.
<<Che cazzo ti ha fatto quel bastardo>>
<<Niente, il problema sono io. È sempre stato così>>
<<Ma che dici ma ti rendi conto di come ti ha combinata>>
<<Senti, io vado a casa, ci vediamo>> gli do un abbraccio e scappo.
So che alla fine ci siamo visti solo tre volte, ma io mi sono innamorata di questo ragazzo dai tempi delle medie e non posso trattenere le mie emozioni.
A casa dormono tutti, mi chiudo nel bagno e mi metto nella vasca con i vestiti addosso a piangere ininterrotamente, pensando a quei pochi momenti che abbiamo passato insieme. Mai più maschi nella mia vita se non amici.

Mi giro e mi rigiro nel letto; non riesco a prendere sonno, nella mia testa c'è solo lui.

È mezzogiorno, ma non ho fame quindi rimango nel letto. Prendo il telefono e mi ritrovo cento messaggi, cinquanta solo di Mara, alcuni di Matteo, alcuni di josh e altri da Germana (tutti a rompere le palle)
Matteo "Hope, Mara ha appena finito di ballare con Mattia e adesso stanno andando via" LA NOSTRA AMICIZIA È FINITA. Leggo i messaggi di Mara, uno in cui mi dice quello che è successo tra lei e Mattia, e gli altri quarantanove sono un alternarsi di cuori e di "Scusami, ti prego ho fatto una cazzata". Ma io dico, se avessi fatto una cosa del genere con lei mi avrebbe ammazzata di cazzotti; io non lo faccio solo perché mi reputo una persona abbastanza decente.

<<Hope, io e tuo padre andiamo dai nonni e torniamo stasera tardi>>
<<Grazie, genitori, mi fate un piacere>> finalmente un po' di pace. Non mi capacito di come la mia migliore amica ha potuto farmi questo, è sempre così quelle che ti stanno più al collo sono sempre le più stronze.
Bene, adesso mi vedo una sfilza di film su Netflix con il secchio di gelato che mi ha comprato mia nonna.

Sono le 20:00, chiamo zia e gli propongo una serata sul divano con un film strappalacrime e la pizza. Ebbene si, accetta sono la sua nipotina preferita. Manda un messaggio ai miei per dire che dormirò da zia. Dopo cinque minuti è già davanti casa e subito si accorge del mio umore così decido di raccontargli tutto e l'unica cosa che sa dirmi è <<INFAMI>>. Amo mia zia proprio per questo.
La sera passa in fretta con zia che russa sulle mie gambe. Penso e penso e alla fine i miei pensieri vanno a finire sempre su quella persona, non va affatto bene e lo ripeterò fino alla morte.
"Raga domani alle 17:30 vi aspetto a casa per festeggiare il mio compleanno" bhe poteva aggiungere anche: farò sedici anni e mangeremo pizza e patatine poi a seguire la torta tanto ha fatto un tema basta dire compleanno alle tot ora a casa e fine della storia; vabbè casi umani che ci vuoi fare.

Mi sveglio e mi sento così gentile stamattina, che strano, sarà stata la parlata che mi sono fatta con zia mentre dormiva. Mentre facciamo le pulizie zia accende la radio e iniziamo a urlare come pazze. È incredibile il rapporto che abbiamo.

Mi preparo per il compleanno e sento dentro di me che non è il caso di andare, ma vabbè facciamo sto sacrificio. Chiamo Emilia e la passo a prendere dopo dieci minuti. Il compleanno sembra partire bene anche se ci sono sguardi di guerra tra me e Mara, però io continuo a non cagarmela. Sono tutte e tutti ubriachi tranne io che sto bevendo il primo bicchiere di vino. Mi avvicino a Marco per dirgli di mettere una canzone, ma Mara tutta ubriaca si avvicina anche lei spingendomi e buttandomi addosso del vino rosso. Sarò buona, ma mica scema la spingo più forte e iniziamo a tirarci i capelli mi ha rotto le palle, è sempre più violenta così le arriva un bel cazzotto e mi allontano. Dopo un po' si avvicina Gianluca e inizia ad urlarmi addosso per difendere la sorella (ci mancava solo questo scemo stasera) inizia a menarsi contro di me allora io cerco di difendermi con qualche colpo basso ma sembra un animale, un violento dovrebbe smetterla di alzare le mani. Intervengono dei ragazzi e io prendo Emilia e ce ne andiamo. Sto piangendo disperata, mi succedono troppe cose tutte insieme non riesco a reggere tutto mi fa troppo male. Emilia mi accompagna a casa, menomale i miei dormono, mi mette a letto e decide di rimanere a dormire a casa perché non vuole lasciarmi in quelle condizioni.

Emilia mi sveglia dicendomi che deve assolutamente tornare a casa e mi da il telefono fra le mani.
Nelle notifiche c'è un messaggio di un numero sconosciuto...
Mi viene subito il pallino di Mattia, così decido di non fare accessi e inizio a fare chiamate per vedere se è il numero di Mattia.
Sì è il suo numero, cazzo.
Non so se vedere questo messaggio ho paura.
Apro il messaggio perché è più forte di me.
"So cosa è successo ieri sera è colpa mia, stasera ti passo a prendere al parcheggio alle nove mi raccomando fatti trovare, dobbiamo assolutamente parlare."
No. Non devo andare, non posso andare; dopo quello che è successo non si merita neanche uno sputo in faccia.
Il mio corpo è contrariato al mio no lo sento così decido di rispondergli. "Okay, vengo ma questa è l'ultima volta che ci vediamo, dopodiché devi uscire dalla mia vita."
Chiamo Emilia e le dico dei messaggi di Mattia, ovviamente lei è contraria al mio si. Lo sono anche io, ma dal primo instante che ho visto questo ragazzo non sono più consapevole delle mie azioni, non ho uno straccio di forza di volontà, non riesco a bere e limonarmi persone alle feste. Adesso per me c'è solo lui.
Dopo pranzo chiedo alla mia amica di correre a casa perché non so cosa mettere, non so cosa dire e ho bisogno di aiuto.
Il tempo passa troppo in fretta.
Minchia, i miei non vogliono che io esca, come cazzo faccio.
Scrivo a Mattia "problema: farò più tardi" è sulla mia chat hahaha, che scemo "va bene alle dieci?" mi dice, credo di farcela perfetto.
<<Emilia, devi farmi questo favore, devi dormire da me o perlomeno rimanere nel mio letto fin quando non torno>>
<<Tu sei pazza, ti rendi conto delle cose che stai facendo per questo stronzo? Comunque proprio perché sei tu resto nel tuo letto fin quando non torni, però non posso rimanere a dormire>>
<<Ti amo. Adesso facciamo finta che te ne vai però quella che se ne va sono io.>>
<<Okayyy>>
Siamo davanti al portone e fila tutto liscio, i miei credono al nostro inganno (inganno hahaha rido)  e io corro per non farmi sgamare da mia nonna dato che è sempre in giro a perdere tempo.
Mentre vado al parcheggio mi rendo conto che non ho mai fatto queste follie per nessuno, di conseguenza la posta in gioco da parte mia è alta.
Arrivo al parcheggio e ancora non c'è nessuno.
"Dove cazzo sei"
"Sto arrivando al parcheggio"
E appena leggo quel messaggio una macchina grigia mi punta i fari giusto in faccia. Scemo, proprio Scemo. Parcheggia e mi fa segno di salire.

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