Pazzia

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Entro in macchina. È sempre bello vederlo in ogni situazione.
<<Ciao bella, ci facciamo un giro o parcheggio?>>
<<parcheggia e dopo facciamo un giro>>
<<Va bene>>mentre parcheggia penso a cosa dire, ma non ho la minima idea. Inizia lui.
<<Ho saputo cos'è successo, devi stare più tranquilla sai che non m'interessa assolutamente un cazzo di quella che non so nemmeno come si chiama. Mi piaci tu sciocca. >>
<<Come scusa?!?!>> ma quanto beve questo oh
<<Hai sentito e lo so che sono incoerente>>
<<Io non sono il tuo giocattolo, non puoi fare che prima non puoi stare con me e poi ritorni come se nulla fosse>>
<<Lo so che ho sbagliato, però potremmo provare a conoscerci>>
<<Ho bisogno di una persona stabile>>
<<È questione di volontà e adesso lo voglio>>
<<Questa è l'ultima possibilità, se sbagli qualcosa è la fine>>
Mi abbraccia, inizia a baciarmi e io anche se so che tutto questo non è giusto sono felicissima.
Scendiamo, ci mettiamo su delle scalette al buio per parlare, quando lui dice
<<Dimmi cosa vuoi da me e io te lo do>> vorrei anche dire tutto, però non ho fatto mai niente nella mia vita, vabbè
<<Tutto>> me lo richede e io rispondo di nuovo così. Mi inizia toccare la coscia e va sempre più su. Mi metto sopra di lui e iniziamo a baciarci intensamente, le sue mani me le sento dappertutto. Gli tiro i capelli e poi lo spingo sullo scalino.
<<Andiamo in macchina qui mi fai male>> oh cazzo. Lo rispingo sullo scalino, ma lui si alza con me in braccio. Ci mettiamo in macchina nei sedili posteriori. Inizia di nuovo a baciarmi e io mi rimetto sopra di lui, le sue mani sotto i miei jeans corti; gli sbottono la camicia e lui inizia a togliermi la maglia. Tra noi c è sempre più passione, ci strusciamo e i nostri fiati diventano sempre più forti. A un certo punto inizia a cacciare un preservativo. Scendo dalla macchina di scatto e mi riprendo la maglia
<<Cosa succede?>> è decisamente stranito
<<Non posso>>
<<Va bene, ci sta è normale>> pensavo mi mandasse a fanculo.
Rientro in macchina questa volta siamo nei sedili davanti e stiamo semplicemente parlando. Io divento rossa ogni volta che mi guarda negli occhi, il suo sguardo mi penetra. La paura prende il sopravvento nella mia testa, inizio a pensare che tutto questo potrebbe finire domani. Bhe, adesso mi vivo il momento.
Ricordo di aver lasciato la mia amica a casa e mi viene da ridere poverina, mi sa che devo proprio andare.
<<Vabbè Matti, io devo andare>>
<< Okay, segnati il mio numero e scrivimi>> io devo scriverlo bello direi bellissimo.
Ci baciamo intensamente per l'ultima volta. Non voglio andarmene, chi sa se lo rivedrò ancora.

Arrivo a casa e trovo la mia ciccia che dorme.
<<Heyy, svegliati>>
<<Uff, com è andata? >>
<<Domani ti spiego>>
Se ne va e mi metto a letto.

Sono le dieci di mattina, apro i social e vedo le frecciatine di Mara. Non mi fanno effetto, è questa la cosa più grave, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme non m'interessa minimamente di quello che scrive. Adesso sto bene con me stessa, le voglio bene, questo non cambierà mai, però quello che è successo mi ha fatto troppo male.
Mattia, è già, l'unico mio pensiero.
Se solo ripenso a ieri sera...
Gli mando un messaggio.

<<Mamma io vado a fare colazione con emily>>
<<Va bene, non tornare tardi>>

<<Ciao ciccia>> mi abbraccia come sempre. Ci sediamo davanti al bar, ordiniamo e mentre aspettiamo le racconto tutto quello che è successo.
Dopo un po', mi accorgo di avere tutti gli occhi dei compagni di Mara puntati addosso, ridono, mi prendono per il culo. Vorrei tanto alzarmi per risponderli tutti, ma mi rendo conto che non ha senso calcolarli, adesso tocca a me a stare male, un giorno toccherà a loro. Hanno tanta rabbia dentro quanta ne ho io, ma la differenza è che io riesco a tenerla dentro, a passarci sopra, ad essere migliore.
<<Io andrei lì e gli direi due paroline>>
<<Guarda lascia stare, va bene così>>
<<Vabbè, allora ti piace? >>
<<Cosa? >>
<<Mattia scema hahaha>>
<<Ah scusami, si mi piace e anche troppo>>
<<basta che non ti attacchi troppo>>
Mi arriva una notifica..
"hey bella"
<<Emily, o mio Dio, mi ha risposto>>
<<Fammi vedere>>
<<E mo>>
<<Chiedigli cosa sta facendo>>
Faccio come mi dice.
Arrivano i cornetti e scoppio a ridere quando vedo la faccia di Emily piena di nutella.
Finito di fare colazione, paghiamo e andiamo a fare un giro.
Emily si mette a giocare col mio cellulare.
<<E che palle mo che stavo per vincere ti doveva rispondere>> mi riprendo il telefono e leggo il messaggio.
"niente sto sul divano tu?"
"sono in giro con un'amica"
<<Ma guarda che occhi a cuore la ragazza!>>
<<Non è vero>>
"ah allora ci sentiamo quando sei sola"
<<Emily, guarda>>
<<Ma si vuole essere più intimo>>
<<Se lo dici tu>>
"vabbè, come vuoi"
"forse è meglio se non lo dici che ci sentiamo"
<< Ma che cazzo, Emy hai una spiegazione anche per questo? >>
<<Si, è coglione>>
<<Grazie è>>
"perché che problema c'è?"
"non c'è un problema, semplicemente tutti sanno che sono uno spirito libero e non voglio che sappiano di noi>>
Mi crolla tutto e anche se non vorrei inizio a piangere.
<<Hope, questa è l'ultima cosa che devi fare per un ragazzo>> mi abbraccia mi stringe forte, ma questa volta non basteranno.
<<Si vergogna di me, vero? >>
<Ma che dici, lascialo stare>>
<<Adesso lo rispondo>>
"senti è meglio se la finiamo qua, non voglio essere un peso per te e sinceramente non voglio sentirmi sbagliata ogni volta"
"no, che cazzo stai dicendo, tu non sei sbagliata, non arrabbiarti, adesso ci stiamo provando e questo è l'importante"
Saluto Emily e vado a casa.
Non risponderò più ai suoi messaggi.

Mamma ha preparato il mio piatto preferito, ma non mangio nulla.
Vado in camera mia, non ho più la forza nemmeno di piangere.
Prendo il computer, lo accendo e inizio a scrivere un libro. Non so esattamente cosa voglio scrivere, anzi, so cosa voglio scrivere. Voglio scrivere tutto quello che mi è successo negli ultimi tempi, esternare le mie emozioni.

Più notifiche mi distraggono dalla scrittura, è mattia.
Mi chiede scusa, mi dice di risponderlo e di fare finta di non aver mai letto quel messaggio, dice che è un cretino (concordo).
Visualizzo e non rispondo.
Continuo a scrivere, e visto che non sono un genio con i segni di punteggiatura e robe varie mando un messaggio alle mie compagna di classe, Giorgia e Angela, chiedendo se possono correggere tutto quello che scrivo. Mi rispondono subito e mi dicono che non c'è problema e che se voglio possono creare loro una copertina. Inutile dire che le amo.

Mi arriva una chiamata, è Mattia, attacco. Mi inizia a richiamare ogni volta che attacco.
Non voglio rispondere, non può trattarmi così. Non resisto, ma sta volta non devo risponderlo.
Corro in bagno, chiudo la porta a chiave, rompo uno specchietto piccolo che porto sempre con me e inizio a lssionarmi sul braccio. Fa malissimo.
Inizia ad uscire il sangue, ma continuo, ne faccio altri e inizio a farli anche sulla pancia.
Perdo troppo sangue, mi spoglio e m'infilo nella vasca; guardo tutto il sangue che cola sulla mia pelle.
Scoppio a piangere. Riempio la vasca, mi allungo e sto per un po' di tempo sotto l'acqua. Ripenso alle risate del gruppo di Mara, alle prese in giro, a quello che mi ha fatto lei, alle parole di Mattia. Tutto mi torna nella testa per un secondo. Non sento più niente, sento la pace, è proprio questo che voglio: la pace.
Esco dalla vasca e vedo che Mattia continua a chiamarmi.
Mi ha inviato un altro messaggio.
"se non rispondi vengo a casa tua"
Mi guardi allo specchio e vedo come mi sono ridotta.
Prendo il telefono, esito per qualche secondo, rispondo.
<<Che cosa vuoi>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 04, 2019 ⏰

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