Cara Matilde

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Cara Matilde,
hai presente la domanda "come stai?"
Molte persone la prendono come una domanda scontata rispondendo con un semplice "bene tu?", come se gli importasse veramente della tua risposta.
Noi, specialmente, sappiamo cosa quella domanda nasconda, quali sentimenti vi faccia provare. Fino ad un annetto fa anche noi eravamo così: spensierate, libere e felici. Poi un masso ci è caduto addosso, anzi due, e anche belli grossi. È come se ci avessero ammazzate, entrambe.
Prima è stato il mio turno, e il masso era leggermente più leggero, ma ovviamente troppo pesante per le mie spalle. Ho resistito sorreggendolo grazie anche alle tue, di spalle, e insieme siamo andate avanti.
Ma il destino diciamo che aveva già deciso che il 2018 non sarebbe stato il nostro anno.
L'altro masso è arrivato più forte che mai e le tue spalle è come se si fossero completamente rotte. Io pian piano mi sono avvicinata, te le ho fasciate e mi sono spostata un po' del peso del tuo masso sulle mie spalle. Ora portavamo due massi insieme.
Non so come ma noi stiamo resistendo, non so se per la nostra forza, oppure perché ormai abituate dal peso sulle spalle, ma noi siamo ancora qua.
Ancora oggi quando tocchiamo quegli argomenti è come se ci ritornassero in mente tutti i nostri ricordi: gli scherzi, le cene tutti insieme, le feste, le sciate spensierate. Oggi ripenso a queste cose con un sorriso, un sorriso sincero ma con gli occhi lucidi, lucidi e pieni di desiderio per riavere quel tempo ormai passato. Però da un'altro lato vedo ancora noi nella chiesa abbracciate a piangere, rivedo le nostre mani tremare e te che mi ripetevi perché l'aveva fatto. Mi ricordo te davanti alla sala che dicevi: " se non entri tu, io non entro", come se tu avessi troppa paura per affrontarli ma insieme era possibile. Tu sai che io non posso scordarmi queste immagini come tu non puoi scordare me nel monumento in cui il primo macigno era arrivato. Pensavo fosse uno scherzo, un brutto scherzo. Non sono mai stata un persona sensibile, ma certe sere non riesco a dormire; resto sveglia e mi guardo attorno. Guardo le stelle, una in particolare, la mia preferita. A volte ti immagino lassù che mi saluti mentre balli un balletto tutto per me e mi ricordi di non fare arrabbiare la mamma.
Alla fine è come se fossimo annegate in un mare troppo profondo per noi, e annegando ci siamo trovate e con le nostre forze fossimo tornate a galla.
Non so perché il destino abbia scelto proprio noi, proprio due ragazze troppo noiose per portare questo peso, ma di una cosa sono sicura; io per te ci sarò sempre e scommetto la stessa cosa tu per me, e potrei scommetterci la mia vita , ma vedrai che quei massi prima o poi verranno corrosi e man mano distrutti.
Saremo di nuovo loderei e spensierate, credimi.

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