CAPITOLO 1.

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Mentre camminavo per le vie di Doncaster diretto verso la casa di Zayn, dove solitamente mi trovavo con lui e tutti gli altri, speravo con tutto il cuore che sarebbero stati clementi nei miei confronti. Non avevo la minima voglia di ascoltare una delle loro tante sfuriate. La gente deve adattarsi a me, non doveva essere il contrario.  

in un batter d'occhio raggiunsi la mia meta e suonai al campanello; dopo meno di cinque minuti la porta si aprì e un paio di occhi color caramello mi squadrarono inespressivi. Zayn. Quanto odiavo quello sguardo. Pensava di essere superiore agli altri. Lui per me era come un fratello, ma tante sfaccettature del suo carattere preferivo non acettarle ed odiarle con tutto me stesso. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma io lo bloccai.

-Ascoltami. Se hai intenzione di farmi una ramanzina, sappi che perderai tempo e sprecherai fiato per il niente. Non ho voglia di ascoltare quello che hai da dirmi.- dissi ostile.

-E quando mai lo fai? Louis, devi responsabilizzarti.- rispose altrettanto acido.

"Responsabilità". Ecco qui una delle parole  per le quali provo un immenso senso di disgusto. Ho 21 anni, perché mai dovrei comportarmi da uomo vissuto? Cristo Santo.

Feci una smorfia di disapprovazione ed entrai in casa senza evitare di dargli una spallata che lo fece barcollare.

-Louis. Dobbiamo parlare.- mi disse Niall non appena varcai la soglia del soggiorno.

Sbuffai. 'Se gli alieni volessero rapire qualcuno, sarei il primo che si offrirebbe volontario' pensai. Avrei fatto di tutto pur di evitare quella dannatissima ramanzina.

Sentii dei passi farsi sempre più vicini, e senza voltarmi, capii che si trattava di Liam ed Harry.

-Niall, rapido ed indolore, arriva al punto.- lo sollecitai con calma.

-Devi controllarti. Ok? Io e gli altri non sappiamo più cosa fare. Ti stiamo vicini e tu ci ignori. Cerchiamo di distrarti, e tu mandi tutto a puttane. Siamo tutti nella stessa situazione, la stiamo superando insieme, ma sembra che tu voglia rimanere bloccato nel passato. E quindi? Mi spieghi che cazzo dobbiamo fare?-

Sentivo la sua voce farsi più tagliente dopo che pronunciava ogni parola, e percepivo in contemporanea la calma abbandonarlo.

-Louis,- prese parola Liam -dicci cosa possiamo fare. Ormai ciò che è fatto, è fatto, no? Lasciati anche tu tutto quanto alle spalle, ricomincia come stiamo cercando di fare noi.-

Lui era il più ragionevole tra tutti quanti. Quando accadeva qualcosa era il primo a cercare di ragionare e prendere in considerazione il fatto di parlare con calma, anzichè passare subito alle mani. Io non ero mai stato quel genere di persona. Preferivo agire d'istinto.

-Lo sai che non possiamo e non riusciamo a coprire del tutto ciò che accade,- si intromise Harry -tu stai creando problemi, non ci aiuti per niente, dovresti evitare di combinare altri casini, è già difficile senza che tu complichi tutto.-

Guardai uno ad uno i miei compagni, poi chiusi gli occhi e poi sbuffai. 

-"Devi dimenticare tutto", "rifatti una vita", "non creare casini"...- presi un respiro profondo e aprii nuovamente gli occhi -E poi? Cosa dovrei fare ancora? Oh si, lo so! Potrei prendere in considerazione l'ipotesi di andare a fare volontariato in un'insignificante casa di riposo piena di stupidi, fragili ed insulsi umani!- sbottai, per poi causare un cortocircuito in tutta la casa, il quale durò alcuni secondi.

-No, dovresti calmarti!- mi apostrofò Zayn.

Lo fulminai con lo sguardo e lui non ebbe più il coraggio di dire una parola.

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