CAPITOLO 2

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Jess' POV.

Percorsi il breve corridoio che portava dagli spogliatoi all'ingresso della sala attrezzi della palestra e, dopo averla varcata, andai a sdraiarmi su un tappetino accanto alla mia migliore amica Veronica.

Iniziai a fare gli addominali per riscaldarmi e ripensai al ragazzo che avevo incrociato nel corridoio. Dio, che occhi. Erano... Particolari. Il colore era fantastico ed in più... Avevano un qualcosa di misterioso. Quanto avrei voluto scoprire di cosa si trattava.

-Jessica, mi stai ascoltando?- mi interruppe la voce della mia amica.

-Hum... Certo!- sorrisi -So esattamente cosa mi hai detto!- esclamai alzandomi e facendo stretching.

Lei si alzò e sospirò in segno di resa.

-Sei strana oggi... Cos'è successo?- domandò curiosa.

-Niente di particolare... Ho visto un tipo molto figo in corridoio!-

-Mhm, attenta che ti scende la bava!-

-Ma che bava! Su, muoviamoci, abbiamo un sacco di esercizi da fare, e come al solito, poco tempo per svolgerli!- esclamai afferrandola per un braccio e andando verso i tapis roulant (?).

Cira un'ora e mezza dopo, mentre camminavo con la mia pesante sacca in spalla per la stradina che conduceva verso casa mia, sentii degli strani rumori. Mi sembrava che qualcuno si stesse lamentando.

Svoltai a destra, pittosto che continuare dritta, non so in che modo trovai il coraggio di farlo dato che avevo abbastanza paura dei vicoli bui, e rimasi a bocca a perta da ciò che vidi.

Il ragazzo che avevo visto in corridoio era a terra in posizione fetale e si teneva le braccia attorno allo stomaco lamentandosi.

Andai verso di lui e mi ci inginocchiai accanto. Aveva il labbro spaccato, dei lividi sul viso e dei rivoli di sangue che gli uscivano dalla bocca. Decisi di aiutarlo.

-Su, vieni con me...- lo aiutai ad alzarsi, e dopo numerosi gemiti di dolore, lo feci appoggiare a me per poi camminare fino a casa mia.

Appena entrati lo guidai in salotto e lo feci stendere sul divano; poi corsi a prendere il kit del pronto soccorso e tornai da lui.

Gli disinfettai il labbro e gli pulii via il sangue dal viso; nel frattempo studiai attentamente i suoi lineamenti. Era molto bello, le sopracciglia erano fini, il viso ben delineato, e le labbra erano fantastiche, anche se un po' malridotte.

Appena finii di curarlo, lui aprì gli occhi e li posò sul mio viso.

-Grazie...- sussurrò flebilmente.

Dio. Anche la sua voce era... Meravigliosa. Pulita, cristallina e... Unica.

Arrossii.

-Prego...- risposi a voce bassa -Io sono Jessica comunque...- aggiunsi.

Che strana presentazione.

-Louis...- disse semplicemente, facendo una smorfia di dolore dovuta al tentativo di mettersi seduto.

-Forse è il caso che tu rimanga sdraiato... Non sembri molto in forma.- aggiunsi tentando di sdrammaizzare un po'.

Per tutta risposta lui rise debolmente e si rilassò.

-Sono stato meglio.- aggiunse.

-Che ti è successo? Insomma... Chi ti ha ridotto in questo stato?- gli domandai.

Ci pensò un po' su. Questo mi fece pensare che probabilmente era una questione di soldi, o roba del genere.

-Storia lunga.- mi disse chiudendo i suoi occhi cristallini.

Meglio cambiare discorso, non avevo intenzione di intromettermi nei suoi affari.

-Hai bisogno di qualcosa? Ad esempio, un thè caldo?- domandai posando il kit sul tavolino.

-No, penso che riposerò ancora per un po', ma grazie comunque.- rispose.

-Figurati.- gli sorrisi -Se ti serve qualcosa, io sono in cucina!- dissi per poi andare a prepararmi qualcosa di caldo.

Mentre aspettavo che il thè fosse pronto, decisi di ripassare la lezione di cinese, per l'interrogazione del giorno seguente.

Mi svegliai di soprassalto. Dio, mi ero addormentata con la faccia appoggiata al libro.

Merda. Il thè. Corsi ai fornelli e spensi la fiamma. Che disastro. Presi un panno ed iniziai a pulire il casino che si era creato, poi nella mia mente si fece spazio un solo ed unico pensiero. Louis.

Corsi in salotto e dopo aver preso coscienza che il divano era vuoto, mi venne un tuffo al cuore. Se n'era andato. Non aveva lasciato nemmeno un biglietto o... Qualcosa che potesse provare che lui era stato lì. Nada. Zero.

Beh... Dopotutto non era mica obbligato, giusto? Ma certo. Insomma... Non era tenuto a farlo...

Guardai l'orologio, erano le due di mattina. Sarei dovuta essere a letto da un bel pezzo.

Rassegnata, mi avviai in camera.

Louis' POV.

Entrai in casa mia zoppicando. Avevo vari lividi sul torace a causa dei colpi ricevuti, il labbro mi bruciava, ed ero sicuro di avere un paio di costole rotte o incrinate. ma poco importava. Tutto quel dolore fisico mi avrebbe aiutato a distrarmi dai miei dolori fantasma. In un certo senso, non mi dispiaceva. L'unica cosa che rimpiangevo era l'essere privo di emozioni. Ed il non sentire niente. Niente pietà. Niente sconforto. Solo rabbia ed odio.

Andai in cucina e mi versai un goccio di Vodka liscia in un bicchiere. La bevvi tutta d'un fiato per cancellare il sapore metallico ed amaro del sangue.

Avevo una vaga idea di chi fosse stato a giocarmi quel brutto tiro, ma rimanevo comunque incredulo. Come diavolo avevano fatto a trovarmi? Dannazione. Probabilmente hanno sentito la mia energia nel momento in cui ho perso il controllo, a casa di Zayn.

Risi nervoso e divertito allo stesso tempo. Volevano la guerra? Beh. Quei bastardi l'avrebbero avuta. Sicuramente non mi sarei tirato indietro, per così poco. Anzi, avevo giusto pensato che un qualche strappo alla solita e monotona vita, mi avrebbe rinvigorito e tolto dalla solita ed inutile routine.

Senza preavviso mi tornò in mente quella ragazza... Jessica.

Mi aveva soccorso senza nemmeno sapere chi ero. Era stato molto gentile da parte sua, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Nemmeno i miei migliori amici. Ma tanto a chi importava di me? Loro ormai si erano stancati di corrermi dietro, come potevo biasimarli? Era tutto tempo sprecato. Ah, fanculo. Non bisogna fidarsi di nessuno, tranne che di sé stessi. Quella ragazza aveva risvegliato in me una strana sensazione, che pensavo di essere riuscito a cancellare.

'Dio Louis, quanto sei patetico' pensai tra me e me. Bevvi un altro goccio di Vodka e sospirai.

Dovevo pensare ad un piano per fargliela pagare cara. Conoscevo bene quella gente. Gli Sterminatori. Vecchi colleghi di 'lavoro'. Un sorriso si dipinse sulle mie labbra. Come loro conoscevano i miei punti deboli, io conoscevo i loro. Ed eliminarli non sarebbe stato assolutamente un problema. Non si scherza con il capo.

Sempre zoppicando andai verso il mio letto, mi tolsi la maglietta gemendo per il dolore e, dopo essermi letteralmente accasciato sul materasso, caddi in un profondo sonno ristoratore.

Sciao a tuttiiiiiiiiiiiii! Tutto bene? Sono riuscita ad aggiornare solo ora, scusatemi CwC 

Ringrazio tutte le persone che lasciano commenti e che si stanno appassionando alla FF! Come vi è sembrato questo capitolo?? Qua iniziano ad emergere parti interessanti e misteriose sul passato di Lou... Spero di avervi incuriosito... Nel prossimo capitolo ne saprete di più! Commentate e se avete qualcosa da dirmi scrivetemi tranquillamente anche nei messaggi privati! Buona serata ed un bacione a tutti quanti! Vostra: 马 <3

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