Ciao, sono Charlie

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- Ciao, sono Charlie.
- Ciao, Charlie.
- Non sono a caccia del principe azzurro. Io neanche ci credo al principe azzurro. Insomma, ho incontrato abbastanza ragazzi in vita mia per sapere che non ne esiste uno perfetto. Al massimo esiste quello perfetto per te, dico bene?, e anche allora non puoi mai sapere come va a finire. Giusto?
- Giusto Charlie.
- Prendete i miei: avevano vent'anni e si amavano alla follia. Bello, no? Poi mia madre è rimasta incinta, ha lasciato l'università e mi ha cresciuta insieme ai suoi genitori. Mio padre si è trovato un lavoro per contribuire alle spese e quando ha trovato casa si sono sposati. Con molta pazienza si sono laureati entrambi e dopo la laurea si sono separati. Chiaro no?
- Ti vogliamo bene Charlie.

I film nella mia testa si concludono sempre con una terapia di gruppo: la trovo liberatoria e mi concilia il sonno. So che può sembrare deprimente ma non è che sto sempre lì a parlare della mia vita da figlia di genitori separati. Non voglio certo fare del vittimismo, anche perché ho avuto una bella vita. I miei non hanno mai litigato, al massimo hanno avuto qualche discussione. D'altronde, come potevano litigare visto che non si incontravano quasi mai? Tra il lavoro, gli studi da portare avanti, la casa, la spesa, la cucina.

Per fortuna c'erano i miei nonni a darci una mano. Sì, sono stata una nipote felice e molto viziata da nonni giovani e allegri. Forse i genitori di mio padre erano più severi rispetto a quelli di mia madre, più propensi a darmi delle regole, il che, diciamolo, non è proprio un male quando non hai un riferimento preciso nella tua giovane esistenza.

Mia madre Serena è diventata una prof di italiano alle superiori, liceo classico per esattezza, che io ho naturalmente evitato come la peste. Mio padre Guido, pur essendosi laureato in ingegneria, ha deciso che il suo posto da ragioniere gli piaceva ed è rimasto lì, in una vecchia ma solida azienda a pochi chilometri dalla nostra città. Si occupano di mangimi. Misteri della vita.

Con mia madre non è facile andare d'accordo: non sembra mai contenta di quelle conversazioni madre-figlia che le altre mamme sperano di avere con la prole. Io sono una chiacchierona, lo sono sempre stata, ma a lei la mia vita non interessa. Ha sempre controllato i miei voti, le attività extra scolastiche e la provenienza delle mie amicizie. Per il resto, c'era mio padre.

Papà Guido sembra essere un'eccezione nel mondo dei padri e non solo perché è molto affettuoso e tenero, ma anche perché è sempre felice di trascorrere del tempo con me: cinema, teatro, fiere cittadine, persino le spese per adeguare il guardaroba alla mia costante crescita. Lui c'è sempre stato e quindi, giocoforza, è diventato il mio confidente. 

Anche o forse soprattutto quando nella ia vita si è abbattuta una catastrofe chiamata Andrea.

L'amore, che sfiga...Where stories live. Discover now