capitolo 2: quegli occhi..

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Mamma..Mamma dove vai..?.. MAMMA ATTENTA!! NO MAMMA VAI VIA!! NOOO!!

Si sveglia

Era solo un incubo..ma sembrava così reale.. Certe volte mi chiedo perché mia madre sia entrata in quel bosco sapendo benissimo di non oltrepassare la recinzione.. uff..mi manca così tanto.. Quando ero piccola mi raccontava sempre delle storie di lupi o leggende nordiche su Hati e Skoll. se non mi sbaglio, Hati era il lupo nero, che rincorreva sempre la luna, mentre Skoll era il lupo bianco che rincorreva il sole. Una volta mia madre mi raccontò  una storia di quando la luna diventò rossa, e io ne rimasi affascinata da questi racconti. 

Si affaccia alla finestra e guarda la luna

vorrei tanto rivedere mia madre,anche per un semplice abbraccio o un semplice bacio. Purtroppo la vita è ingiusta, perdi le persone sempre più importanti, quelle persone a cui non puoi farne a meno di passarci ore e ore a dire solo stupidaggini oppure anche per degli abbracci, che sembrano talmente inutili, quando alla fine un semplice abbraccio vale più di un miliardo di parole..  forse è meglio se ritorno a dormire, domani devo aiutare nonna Lilith e nonno Josiah nel raccolto di patate. Spero di non fare un altro incubo dove la mamma viene uccisa da un mostro dalla pelliccia strana e dai denti affilati come rasoio. Anche mio padre se la memoria non mi inganna mi raccontava storie strane, ma non sui lupi e nemmeno delle leggende norrene, erano storie che raccontava lui stesso dalla sua fantasia, almeno io la penso cosi.

PIGRONA SVEGLIATI, HAI DORMITO TROPPO! 

urla nonna Lilith dalla cucina 

uffa nonna lasciami ancora 10 minuti a dormire, sono ancora molto stanca, non ho dormito molto bene. 

lo sai meglio di me cosa sono fatta, avanti su, smonta dal letto e vieni a fare colazione sennò tuo nonno da quanto è goloso, si mangia tutto.  Mia nonna è sempre stata una donna molto determinata nelle cose, credo che sia lei l'uomo della famiglia, comanda solo lei e nonno fa sempre ciò che dice, come un cagnolino. Da quanto mi ha raccontato nonna, lei amava un'altra persona del suo villaggio, ma fu costretta a sposare Josiah, per i soldi che possedeva la sua famiglia. Ma dopo vari anni di matrimonio finalmente nonna ha iniziato ad amarlo veramente, e adesso non può fare a meno di lui, ormai dipendono l'uno dall'altra. Durante i periodi difficili, come la morte di mia madre, nonna e nonno erano caduti in depressione, e tutti noi siamo stati presi in giro perché fummo considerati maledetti dalla saggia del paese, che poi alla fine, di saggio aveva solo il titolo. Era soltanto una vecchia decrepita che inganna le persone dicendo bugie in continuazione e la gente ci crede anche! Bah.. E poi siamo noi quelli derisi. Ma a noi non ci importa un bel niente, siamo sempre stati ignorati da tutti per le nostre condizioni in cui viviamo, cioè di assoluta povertà. Abbiamo una casa che va a pezzi, dei vestiti bucati dalle termiti, insomma tutto che fa schifo, ma a noi non importa di ciò che abbiamo o non abbiamo. Scesi giù dalle scale con molta calma mentre cercavo di riprendermi dai brutti sogni dove vedevo in continuazione, mamma e papà morire. Sono giorni che sogno sempre la stessa cosa, dove ripete le stesse frasi, gli stessi momenti..Dove vedo i momenti felici di quando ero piccola e andavo sull'altalena e mamma mi spingeva oppure di quando avevo paura di andare sul ghiaccio e mio padre mi incoraggiava.. Certe volte penso che questi sogni valgano come una punizione per non essermeli goduti abbastanza, oppure per non aver fatto ragionare mio padre che si era diretto nel bosco..Odio tutto questo, odio star male per le difficoltà che la vita ci fa vivere , odio di dover vivere da sola, di non avere amici, di fare incubi e piangerci sopra, sperando che mamma o babbo mi sentino e corrino per consolarmi con frasi tipo: "shh va tutto bene piccola, era solo un incubo, non succederà mai, è solo un sogno". purtroppo ciò che vedo è realmente accaduto papà. Voi due non tornerete mai più.. Arrivai in fondo alle scale e vidi mio nonno dalla finestra zappare il campo con quella poca forza che ormai aveva. Non voleva mai sentire discorsi come: "sei troppo vecchio per queste cose, dovresti riposarti come tutti i vecchi della città." Lui si sente ancora un giovanotto, con qualche acciacco, con qualche colpo al cuore, con un po di artrosi alle braccia, ma comunque giovane e forte come un tempo. Mia nonna invece stava strappando l'erbaccia dal campo. Dice sempre che l'erba porta parassiti o ai golosoni di germogli verdi, come il coniglio che cerca disperatamente di prendere qualche carota dal nostro bel campo. Io adoro i conigli, sono così carini e batuffolosi, solo mia nonna li odia, dice che sono delle bestiacce inutili che portano solo malattie alle verdure. Presi un secchio dal magazzino poco più in la di casa nostra, e mi di dirigo al campo di patate che si trova vicino alla recinzione.   Quel giorno faceva veramente, molto caldo, non era mai venuto così caldo nel nostro villaggio. Si fece sera, ed io ero arrivata poco più di metà campo. Ho fatto per tutto il giorno su e giù, giù e su in continuazione a svuotare il secchio pieno di patate nel ripostiglio e a lavarmi le mani quando trovavo una patata marcia. Quando le patate sono marce puzzano da morire, sembrano mature e poi quando le vai a prendere affondi la mano dentro la sua molle e appiccicosa poltiglia puzzolente. Puzzano così tanto da farti venire la nausea! Odio raccogliere le patate, preferisco raccogliere le cipolle oppure la carote o un qualsiasi tipo di verdura o frutto, ma non le patate, le odio!. Mentre stavo andando via, per ritornare a casa a farmi una bella doccia rigenerante, sentii un rumore strano provenire nel bosco proibito. Pensai che fosse un cinghiale, loro sono molto golosi delle patate e col il loro nasone tracciano degli enormi solchi nella terra e si mangiano le patate. Se  fosse per me gli lascerei anche tutto il campo, potevano mangiarsi qualsiasi cosa di quel maledetto e puzzolente campo di patate. Feci un altro passo per andare via, e senti un altro fruscio fra i cespugli, mi voltai per vedere da dove veniva quel suono , ma non avevamo nemmeno una lanterna ad olio. Ero completamente al buio. Aguzzai gli occhi e cercai di concentrarmi sul suono e da quale cespuglio, ma niente. Andai via pensando che fosse o un cinghiale o una volpe in cerca di qualche coniglio o qualche altra sorta di bestia. Sentii un tonfo, vicino alla recinzione, e notai due occhi color rosso fuoco come un rubino, aveva svariate sfumature, dal rosso all'arancione e poi al giallo.

 Sentii un tonfo, vicino alla recinzione, e notai due occhi color rosso fuoco come un rubino, aveva svariate sfumature, dal rosso all'arancione e poi al giallo

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Trasmettevano una certa sensazione di odio e di coraggio, come se dicessero "questo è il mio territorio devi andartene o ti ucciderò". Io rimasi li, pietrificata, senza sapere cosa fare di preciso, se scappare o urlare aiuto. Più guardavo quegli occhi e più mi ricordavano mio padre, quando cercava sempre di proteggermi dai bambini che si credevano i padroni del mondo..Si, ne sono sicura, quello è lo sguardo di mio padre, forse è lui, ma ripensandoci meglio.. Non può essere lui, lui è morto hanno trovato il suo cadavere. Mi avvicinai sempre di più alla recinzione, quella stessa recinzione che ho sempre odiato perché mi ha portato via le uniche due persone a cui tenevo veramente. La creatura guardava me e io guardavo la creatura. Era diventato tipo una gara di sguardi, chi batteva per prima le ciglia perdeva,  solo che questa volta non era una gara, era una sfida, chi abbassava per prima gli occhi era la preda. sentii un secondo fruscio, mi voltai per un milli secondo e quegli occhi rossi non c'erano più..Svaniti dalle tenebre di quel bosco maledetto, svaniti, come se non li avessi mai visti..Adesso quegli occhi erano solo un futile ricordo, un ricordo di mio padre, di terrore e di speranza, Un ricordo che scomparse dal nulla. Corsi velocemente a casa per dire a nonna LIlith cosa vidi, ma quando aprì la porta.. la vidi accasciata per terra, mentre piangeva, con un mucchio di panni che erano i vestiti di mio nonno, tra le mani. Corsi da lei impaurita e le chiesi cosa fosse successo, in preda al panico.

E'  ACCADUTO DI NUOVO.. Disse tra i singhiozzi, ma io non capivo cosa fosse accaduto..

TUO NONNO E' STATO PRESO DA UNA CREATURA DEL BOSCO! Quando mia nonna mi urlò quelle parole, io rimasi ferma, impassibile. Io stessa mi chiedevo se ero ancora viva, sentivo, vedevo quindi si ero ancora viva, ma stavo lentamente morendo dentro.. Le uniche parole che dissi furono..no..ancora no.. Presi tra le mani la camicia di nonno e ne annusai l'odore di lavanda mischiato al sudore.. non è possibile..sussurrai a voce bassa quasi impercettibile.  Iniziai a camminare, ma quando feci il primo passo,  un sospiro.. poi un dolore allucinante e poi ci fu solo silenzio e buio. 

 forse è arrivata la mia ora, come giusto che sia..

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