Prologo

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Nella sala della conferenza stampa c'erano decine di giornalisti e altrettanti reporter di qualche telegiornale nazionale ma tutto taceva: i giornalisti ripassavano le domande da porre ai due ragazzi che, dopo poco, salirono sul piccolo palco presente in stanza. Appena i ragazzi si sistemarono decine di mani si alzarono per porre una domanda, come succedeva alle elementari; il ragazzo più basso indicò un giornalista in mezzo alla sala che si alzò per porre una della tante domande a cui avrebbero dovuto rispondere quella sera.

"Come vi siete conosciuti?" Domandò il giornalista, pronto a prendere appunti con un taccuino nero e una penna abbastanza costosa."Scuola" toccò al ragazzo biondo parlare che, con la sua corporatura da lottatore di MMA, il suo sguardo tagliente e la sua voce roca, fece sobbalzare il giornalista facendolo sedere all'istante. Il ragazzo piccolino si trattenne dal ridere, adorava quando succedeva una scenetta del genere.I giornalisti alzarono le mani ancora una volta e ne venne scelto uno in fondo alla sala.

"Potete spiegarci cos'è successo dall'inizio? Tutti fremono dalla voglia di saperlo" il ragazzo minuto sospirò e guardò il suo compagno

"Beh, immagino sia normale essere curiosi dopo tutto. Mettetevi comodi, questa è una storia lunga" dichiarò avvicinandosi al suo ragazzo.

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La scuola: un posto fantastico per fuggire dalla quotidianità e per combinare guai di tutti i colori. Darius si chiedeva perché la gente a scuola era così casinista, apprezzava il fatto di aver allegria nell'aria, ma trovare la biblioteca scolastica piena di carta igienica e coriandoli, era troppo. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce acuta di April. Lei era una ragazza sempre allegra, era bassina per la sua età ma perfettamente ricompensata dalla sua innata bellezza: aveva un viso delicato e senza imperfezioni che la facevano sembrare Afrodite, la dea della bellezza. Darius pensava che la ragazza sarebbe stata un'ottima modella oltre che attrice ma lei non lo prendeva mai sul serio, al contrario, ci rideva su. Darius ed April si incontrarono per la prima volta all'asilo e da allora sono inseparabili, avevano creato un'amicizia così forte da capirsi a vicenda senza neanche aprire bocca. Dato che era inizio anno avevano solo 4 ore di lezione, i ragazzi uscirono prima del solito e per Darius era una vera e propria maledizione. Gli venne a mente un episodio dello scorso anno: dovette pregare tre persone per fargli occupare un posto in pullman dato che tutti si ammassavano come pecore per poter entrare, anche perché April viveva nelle vicinanze e quindi non prendeva il pullman. Il ragazzo, ormai doveva cavarsela da solo e ovviamente non riuscì a sedersi insieme a circa tre/ quattro ragazzi. Il viaggio in bus durava circa 2 ore e mezzo per via delle numerose fermate. Pian piano il pullman si svuotò e Darius si sedette al primo posto libero che trovò, appoggiò lo zaino sul sedile accanto, non prima di aver preso il suo libro nuovo ovviamente, con le immancabili cuffie nere e la sua musica rock si mise a leggere sperando di tornare a casa il prima possibile. Mancava ancora un'oretta di pullman e quest'ultimo si era riempito di nuovo. Qualcuno gli toccò la spalla, Darius si tolse una cuffietta e senza distogliere lo sguardo dal libro attese.

"È occupato?" Una voce delicata gli giunse all'orecchio senza cuffietta. Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi azzurri di un ragazzo abbastanza basso dai lineamenti dolci."No, prego" rispose Darius alla sua domanda, spostando lo zaino sulle sue gambe e posando il libro dentro di esso. I due ragazzi iniziarono a conversare del più e del meno e scoprirono di avere molte cose in comune, tante da scambiarsi il numero per poter uscire insieme in futuro. Darius arrivò alla sua fermata e velocemente scese con una decina di studenti affamati e sudati, dopo aver ovviamente salutato Adam, il suo nuovo amico. Il ragazzo si avviò verso casa ma casualmente andò a sbattere contro un ragazzo molto alto e abbastanza grosso per via della sua moltitudine di muscoli.

"Sta' attento, ragazzino" disse per poi sorpassare Darius.

Stranamente non gli fece paura; la sua voce era si, rauca e quasi minacciosa, ma non trasmetteva quel senso di minaccia. Non riusciva a spiegare il perché di quelle sensazioni in solo una voce di un probabile compagno di scuola mai incontrato prima. Riprese a camminare tornando finalmente a casa, se così si poteva chiamare.Intanto il ragazzone muscoloso stava correndo per una via popolata nel tentativo di sfuggire alle guardie del corpo mandate dal padre apposta per cercarlo. Sirio, alto e muscoloso con i capelli di un biondo purissimo, era facile da individuare anche in una strada popolata ma grazie ai suoi riflessi riuscì ad infilarsi in un vicolo e dileguarsi tra le moltitudine di stradine presenti. Appena riuscì a sedersi in un vicolo scuro e isolato per poco non scoppiò a ridere, tutta quella situazione gli ricordava tanto il giochino che faceva con la madre da piccolino: correva e si nascondeva per tutta la gigantesca villa e se sua madre non lo trovava in 5 minuti allora gli doveva dare il gelato al cioccolato fondente, il suo preferito, prima di andare a letto. Aiutato dalla servitù, ovviamente, vinceva quasi tutte le sere. Sorrise al ricordo della sua infanzia felice e spensierata ma ormai di felice e spensierato nella sua vita c'era ben poco.

|||ʟᴏᴏᴋ ʙᴇʏᴏɴᴅ ᴡʜᴀᴛ ᴅᴏ ʏᴏᴜ sᴇᴇ|||𝔱𝔢𝔪𝔞𝔱𝔦𝔠𝔞 𝔩𝔤𝔟𝔱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora