Capitolo tre

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A Sirio i luoghi pubblici non gli erano mai piaciuti, fin da quando era piccolo. Il motivo? Aveva sempre paura che qualcuno lo seguisse per rapirlo o robe del genere e, dato che si trovava in situazioni delicate, li odiava ancora di più. Si trovavano, lui e Darius, in biblioteca, cercando di trovare qualcosa di utile sui libri e sul telefono di Sirio dato che dovevano ancora mettere la nuova wifi: la Webber line. Sirio cercò di non pensarci ma secondo lui, la Webber line avrebbe in qualche modo rovinato la società e, dato che Darius gli sembrava un tipo apposto provò a chiedergli cosa ne pensava.

"Cosa ne pensi della Webber line?" Darius lo guardò un momento negli occhi per poi riabbassarli sul telefono del compagno di studio.

"In realtà trovo la cosa molto strana: perché l'azienda dovrebbe mettere a nostra disposizione connessione illimitata a poco prezzo? Magari per lanciare il prodotto ma è più di due settimane che è in circolazione e a quanto so io è davvero una buona connessione, quindi perché restare il costo così basso? Se il proprietario non fosse miliardario, a quest'ora l'azienda sarebbe quasi in bancarotta." Concluse aggiustandosi gli occhiali un po' troppo grandi per lui. Sirio rimase stupito, non si aspettava di certo che il piccoletto pensasse quasi come lui: anche Sirio aveva pensato le stesse cose quando il padre gli annunciò il loro accordo con i Webber.

"Ho trovato un sito decente! Mettiamoci all'opera "Distruttore" " esclamò Darius. Sirio rimanette un po' spiazzato: perché "Distruttore"?

"Mi hai chiamato Distruttore per caso?" Chiese Sirio con una punta d'ironia. Darius lo guardò malizioso, improvvisamente voglioso di provocare Sirio.

"Sirio deriva da Sirius che a sua volta deriva da "distruzione" perché associata all'estate. Scommetto che tu distruggi -o sfondi-cose tanto quanto ne intendevano gli antichi greci, o sbaglio?" Sirio, che aveva percepito la malizia delle sue parole, si coprì le guance in modo naturale per nascondere un leggero colorito rosa che avrebbero assunto da lì a poco.

La giornata trascorreva tranquillamente finché Sirio non vedette le due guardie del corpo che avevano il compito di riportarlo da suo padre. Nel panico, Sirio, si avvicinò a Darius e velocemente prese gli prese il viso tra le sue mani.

"Stai al gioco, dopo ti spiego" sussurrò prima di coinvolgerlo in un bacio, coprendo entrambi con i loro cappucci delle felpe. Darius rimase impietrito: stava davvero baciando un ragazzo, magari pure etero? Stette al gioco e ricambiò il bacio anche se titubante. Quando Sirio vide che i due uomini se ne erano andati si staccò lentamente da Darius, un po' per l'imbarazzo e un po' per non essere brusco. Darius guardò negli occhi Sirio e, dato che erano ancora vicinissimi, sussurrò 

"Ora mi spieghi?"

Sirio, a sua volta rispose sussurrando
"Usciamo di qui, mentre andiamo a casa ti spiego" e così fecero. 

Sirio gli spiegò tutto: dalla sua vera identità sino alla sua fuga. Darius non fiatò per tutta il suo discorso, aveva capito le sue motivazioni ma la cosa che non comprendeva era il motivo di quella sua scelta: aveva tutto quello che si poteva desiderare, un futuro sicuro, una vita facile... Lui non credeva nelle frasi morali sui soldi, come quella del "i soldi non fanno la felicità", ma di certo non riteneva che fossero inutili.

"Mh... capisco. Beh quel che è fatto è fatto. Non ti dirò se hai fatto bene o male a scappare di casa dato che non sono fatti miei ma... non so... in caso potresti trasferirti da noi" propose Darius arrossendo leggermente, non gli importò della condizione della sua casa o del  suo stato economico; di solito non era così amichevole con qualcuno ma Sirio sembrava un ragazzo speciale, non che ci volesse provare (o quasi). Sirio, quando il suo nuovo amico gli fece l'offerta di vivere sotto lo stesso tetto, vacillò. Molti ragazzi volevano essere amico suo per via di suo padre, ma in Darius non vedeva la stessa sete di fama o potere e poi era pure un bel ragazzo.

"Okay, se a te fa piacere verrò"

Darius, mentalmente, esultò di gioia: non immaginava di ricevere una risposta positiva.

"Ecco... devi sapere che non stiamo messi esattamente bene in quanto economia" lo informò Darius. Sirio era stranito: perché mai un ragazzo con problemi economici voleva ospitarlo? Voleva i suoi soldi?

"Beh contribuirò s-" 

"Nonononono! Non volevo insinuare quello! Era solo per metterti al corrente della situazione" lo interruppe Darius agitato, agitando le mani in segno di negazione. Sirio fu felice di sapere che non voleva derubarlo ma non avrebbe abbassato la guardia in qualsiasi caso.

*******

I ragazzi, prima di andare alla casa di Darius, passarono dalla casa di Sirio per prendere le sue cose. Darius stava attaccato al suo nuovo coinquilino per via del carcere: odiava i carceri, non c'era una motivazione precisa, li odiava e basta. 

Arrivati a casa di Darius, trovarono una donna stesa in modo poco educato sul divano: aveva un paio di jeans sbottonati e le gambe aperte, non indossava né maglia né una canottiera ma solo un reggiseno rosso scuro con ricami neri. Sirio le diede le spalle, imbarazzato, mentre Darius iniziava una discussione basata sull'educazione di una madre mentre lei rideva rumorosamente, sinceramente divertita. Alla fine la donna si andò a vestire e Sirio poté finalmente girarsi; si guardò in giro mentre Darius prendeva le sue valigie e le portava in qualche stanza. Il salotto era molto semplice e confortevole: le pareti color caramello davano alla stanza un effetto rilassante e la disposizione dei mobili era molto semplice, il divano a tre posti posizionato al centro della stanza e la TV attaccata alla parete difronte al divano, con all'altro capo della stanza un tavolo da pranzo e una cucina abbastanza grande per poterci cucinare comodamente, un corridoio si prolungava difronte alla porta con tre porte in legno scuro. In tutta la casa c'erano pochissime finestre e l'illuminazione scarseggiava ma non dispiaceva a Sirio, tutt'altro: nella casa dei suoi a ogni due passi c'era un'enorme finestra che dava sul giardino immenso che si estendeva davanti alla proprietà e Sirio, sinceramente, odiava la luce del sole e spesso i suoi amici-nemici altolocati lo definivano "vampiro".

Di sicuro sarebbe stata una bella avventura condividere casa con Darius e sua madre.

|||ʟᴏᴏᴋ ʙᴇʏᴏɴᴅ ᴡʜᴀᴛ ᴅᴏ ʏᴏᴜ sᴇᴇ|||𝔱𝔢𝔪𝔞𝔱𝔦𝔠𝔞 𝔩𝔤𝔟𝔱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora