Capitolo I

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Erano le 7.30 del mattino del primo giorno di vacanze estive. Adam, un ragazzo di 16 anni, venne svegliato dalla sveglia che segnalò l'inizio di una nuova giornata. Il ragazzo cominciò subito a tastonare sul comodino per cercare il pulsante per fare in modo di bloccare quel fastidioso motivetto. Con suo grandissimo sforzo si decise di affrontare il giorno e si alzò stordito, scese le scale e in un batter d'occhio si ritrovò in cucina dove l'intera famiglia lo spettava con ansia per la colazione. "Ti sei alzato tardi vedo!" disse la madre brandendo in mano una padella per l'uovo. "Si mamma" disse Adam "ieri sera sono andato a letto troppo tardi, e sai che gli incubi non mi fanno dormire molto!". Dopodichè la sorella lo invitò a sedersi al suo solito posto. "Ti aspetta una grande giornata, mi devi aiutare a esplorare la cantina dato che ci siamo appena trasferiti!" si infilò nel discorso il padre. "Ma papà, può aiutarti Sharon!" ribattè il figlio. "Adam, sai benissimo che tua sorella ha paura dei ragni". Con un sospiro il giovane inizò a  mangiare la colazione che la madre aveva appena preparato. Qualcuno suonò alla porta e Adam andò ad aprire. Era uno dei loro nuovi vicini che si era deciso a dare il benvenuto forse per sembrare più gentile di quello che fosse realmente. Disse di chiamarsi James Corvel e tendeva verso i 60 anni, almeno questa fù l'impressione che Adam ebbe di lui. Il così gentile vicino portò con se una piccola crostata per farli sentire i benvenuti, che con loro grande sorpresa si rivelò molto buona. Non stette molto a casa, se ne andò presto con aria indispettita. Aveva lasciato un biglietto insieme al dolce dono, in cui si raccomandava di non entarare in cantina perchè era a conoscenza di pericoli che l'inquilino precedente non aveva accennato, come travi cadenti e ratti di dimensioni esagerate. Oliver, il padre di Adam, decise allora di non esplorare subito la cantina per sicurezza. Il giorno passò molto velocemente e la notte ne prese il posto. I soliti incubi di Adam invasero la sua mente, e l'insonnia prevalse sul sonno. Non aveva l'idea di come ingannare il tempo e decise quindi di inoltrarsi nella cantina che era riamasta fino ad allora inesplorata. "La curiosità è il pane degli stolti" ripeteva sempre il padre, ma Adam non si sarebbe di certo lasciato fermare dalle lamentele di un vicino con la puzza sotto il naso. La porta dei sotterranei era di legno ormai marcio. La vernice si era sgretolata e i vetri rotondi lasciavano solo all'immaginazione quello che si poteva celare all'interno. Piuttosto di tornare a letto e  avere incubi, Adam preferì prendere coraggio e aprire la porta. Una grande rampa di scale scendeva di circa 20 metri. Un angolo non faceva scorgere la vera e propria entrata all'antro. Il ragazzo si accorse che le scale di legno non erano molto stabili, quindi le percorse con molta cautela. Accese una torcia che aveva preso in precedenza e vide che il pavimento era inciso con una grande scritta in caratteri che gli ricordavano il latino. "Oh diamine! Anche qui!" sbuffò il ragazzo ripensando alle giornate scolastiche passate a cercare di capire una lingua a dir suo "morta". Poco dopo Il sonno pervase il suo corpo e capì che era ora di tornare a letto, nella speranza di non avere altri incubi.

La mattina dopo avrebbe esplorato con più attenzione.

Sun Curse - La Doppia Faccia Del SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora