Domenica e Lunedì

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La bellezza delle giornate di ottobre era una cornice a cui Giulia era abituata da diciassette anni a questa parte, lasciò che i suoi capelli castani assorbissero tutto il sole di cui avevano bisogno e si mise distesa al terrazzo per sfruttare la luce del mattino.

Si era infatti messa in testa di diventare bionda, o comunque di provarci: aveva usato delle lozioni per capelli sulle punte nella speranza di schiarirle naturalmente.

Sapeva che sua madre non avrebbe mai approvato una tinta, e dopotutto anche lei aveva paura di arrivare ad una soluzione così drastica.

Era una bellissima domenica autunnale ma le temperature andavano ben contro le previsioni di stagione, si trattava infatti di una giornata molto calda e soleggiata, per strada Giulia poteva vedere tante ragazze con shorts corti e magliette estive.

- Non posso credere ai miei occhi, stai cercando di prendere sole adesso che l'estate è passata?

Giulia si destò immediatamente per poi scoppiare a ridere alla vista di Bruno, il suo migliore amico.

Quell'ammasso di capelli rossi e lentiggini prese posto vicino a Giulia, o come la chiamava lui soltanto Giu.

- Ebbene? Il tuo tentativo vegan di diventare bionda si sta realizzando?

- Ah ah! Non sei simpatico.

- Non devi diventare bionda per imitare quelle del nostro anno, lo sai?

- Non voglio imitarle! Ma sono curiosa.

- Mi è difficile crederci, il gruppo di Marzia e Micaela ti sta contagiando... ma tu sei bella così, davvero.

Giulia arrossì leggermente, non sapeva mai come comportarsi di fronte alle attenzioni di Bruno.

Provava per lui sentimenti che andavano ben oltre l'amicizia da tempo, ma ovviamente per timore non si era mai esposta, in qualche modo sentiva che non lo avrebbe mai fatto.

- Comunque hai fatto i compiti di Matematica? Necessito del tuo aiuto, ovviamente. - le disse lui.

- Ovviamente e come sempre. Io invece ho bisogno di Inglese, andiamo a ripassare?

- E la tua lozione? - la provocò lui.

Giulia alzò gli occhi al cielo e sorrise: - Forse hai ragione, cerco di imitare le altre.

Ovviamente Bruno era il benvenuto nella famiglia Lorenzi, aveva libero accesso a casa quasi sempre e lo stesso trattamento valeva per Giulia quando bussava alla porta degli Innocenzi.

Vi era una grande stima tra le due famiglie, sicché tra Bruno e Giulia si instaurò una vera amicizia sin da bambini.

Lunedì

Essere in ritardo era una costante per Giulia Lorenzi, soprattutto ad inizio settimana.

Indossò l'uniforme blu e si fece una coda per uscire in fretta, a 700 m di distanza l'aspettava Bruno - come sempre - che aveva con sè al solito i cornetti e i caffè del Mc Donalds, Giulia gli sorrise riconoscente e andarono verso l'istituto al loro classico passo.

Appena varcarono la soglia, si resero immediatamente conto che qualcosa di brutto doveva essere accaduto.

Tra i corridoi gli studenti erano tutti presi a bisbigliare tra loro e anche il corpo docente palesava un certo imbarazzo.

Tutto divenne più chiaro quando semplicemente Bruno fermò un suo amico del quarto anno, un tale Kevin Grossi, metà italiano e metà olandese, figlio di buona famiglia come tutti e biondissimo.

- Allora, perché tutti si comportano in modo strano?

- E' scomparsa Giada Bellanova, o almeno così si pensa.

- Cosa? Giada? - cinguettò Giulia.

- Esatto! Abbassa la voce, Lorenzi. Sono notizie dell'ultimo minuto. A quanto pare non è tornata sabato sera a casa, c'è chi pensa sia scappata a seguito dello scandalo del padre.

- Non ho seguito, cos'è successo al padre? - chiese Bruno.

- Arrestato per frode e un bel po' di casini. Giada avrebbe dovuto fare le valigie dall'Accademia... proprio lei poi, la reginetta bionda dell'alveare. Io credo sia scappata.

- E' tremendo.

- Lo è, ma vuoi mettere la bellezza del gossip? - Kevin fece un occhiolino e si congedò.

Bruno  e Giulia si guardarono in silenzio, adesso tutto sembrava più chiaro e comprensibile.

Frequentavano una scuola di lusso e potevano dirsi fortunati, ma forse proprio grazie alla loro grazie amicizia non si erano mai lasciati trasportare dal modo di fare dei loro coetanei.

Erano quelli un po' strani perché preferivano Netflix alle feste mondane della classe, eppure sapevano adattarsi a tutto, ritrovandosi comunque ad essere considerati positivamente un po' da tutti, nonostante non mancassero accuse di snobismo.

C'è chi riteneva che la loro semplicità fosse traducibile in arroganza, ma non era mai stato così.

Comunque la scomparsa di Giada Bellanova segnava incredibilmente qualcosa nell'animo dell'Accademia, tanto è vero che la scuola non conosceva scandali palesati né filoni del mistero, perciò una novità di quel tipo non poteva minimamente essere trattata con indifferenza.

Ma tutto era solo appena iniziato.

Il segreto di GiadaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora