5. Aspettavi qualcuno?

1.7K 62 15
                                    

Rose

Sono le 9 puntuali e io sono già nella hall da circa mezz'ora. Sì, diciamo che non volevo tardare. Non è da me.
Sono seduta in uno di questi comodissimi divani mentre giro un po' in rete con il mio cellulare. Non sono una ragazza molto social, ma mi piace ogni tanto guardare quelle immagini divertenti per sdrammatizzare un po'. E poi mi ritorna in mente ieri sera, quando appena mi sistemo a letto, mi arriva la notifica di amicizia da parte di Cole. Ho stridulato come una bambina e probabilmente chi sta nelle stanze affianco mi avranno sentita ma poco mi importa. So che sono passati anni, ma vedere questa specie di interesse nei miei confronti mi rallegra. E no, la mia cotta non è tornata. Cioè sì, e lui è un bellissimo ragazzo ma non posso di certo cascare in qualcosa di non corrisposto.
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che qualcuno ha preso posto a fianco a me. Inizialmente penso si tratti di Cole, ma appena i miei occhi focalizzano una testa riccioluta il sorriso che poco fa brillava sulla mia faccia scompare.

«Che diavolo vuoi?», sbuffo bloccando il telefono.

Prima di dare una risposta, tenendo un sorrisetto fastidioso sulle labbra, mi squadra da testa a piedi senza ritegno.

«Volevo semplicemente porgerti le mie scuse», risponde il riccio, rivolgendomi un'occhiata abbastanza seria.

Mi prende in giro. Sicuramente è così. Mi sta soltanto prendendo in giro e devo assolutamente complimentarmi per la sua innata vena da attore.
Così l'unica cosa che mi viene spontanea fare è ridere. Una di quelle risate che partono dal profondo. Beccandomi un'occhiata da parte sua.

«Hai finito?», parla abbastanza seccato. Io prendo fiato per ben tre volte e poi cerco di ricompormi.

«Io sì, ma qui quello che deve finirla sei tu. Forse non stai bene. Hai la febbre?», faccio finta di pensare a qualche altra soluzione, e mi viene. «Oh dio, forse vorresti divertirti con qualcuna? Addison è al ristorante per la colazione, fai in tempo. Mancano cinque minuti prima che chiudano le porte», lo stuzzico.
E che cavoli! Se ha bisogno di divertimento o di scherzare, che se ne torni pure da Addison. O da chiunque altro.
Si passa una mano sul viso come a volersi trattenere qualcosa che potrebbe sfuggirgli involontariamente, ma torna a guardarmi per riprendere a parlare.

«Forse dovresti farmi finire il discorso», inizia lui ottenendo la mia totale attenzione quando si sposta leggermente più vicino in modo tale che possa sentire solo io. «Abbiamo iniziato con il piede sbagliato e vorrei poter rimediare. Non mi piace che le persone abbiano una brutta opinione sul mio conto. Non voglio che tu abbia una brutta opinione su di me», afferma guardandomi seriamente dritto negli occhi.

Per qualche istante mi fermo a contemplare la bellezza di quegli occhi. Oltre alla forma, hanno un colore che varia dal verde all'azzurro con molte sfumature delle stesse tonalità. Lunghe ciglia li contornano rendendoli davvero affascinanti e attraenti. Scuoto la testa e cerco di tornare in me. Non posso credergli, mi ha trattata male e con superiorità. Si crede un so tutto io e non posso tollerare il suo comportamento. Non voglio averci a che fare.

«Senti, ti ripeto: puoi trovare tantissime altre ragazze con cui divertirti. Lasciami in pace, non sono quel genere di donna»,affermo duramente.
Lui pare non demordere e mi accorgo solo ora che la sua mano sta racchiudendo il mio polso e che la sua gamba sfiora la mia. C'è troppa poca distanza. Così, cerco di allontanarmi ma mi ritira verso di lui.

«So che non sei quel tipo di donna, ma voglio solo farmi perdonare per il mio comportamento. Non si tratta ne di un appuntamento, ne di robe simili. Tipo un'uscita tra due amici. Cosa ti costa una possibilità?», lo sento quasi supplicare. Come se tutta la sua reputazione dipendesse da me.
Mentre cerco di capire se il suo sguardo sia sincero o meno, rifletto sulla sua proposta.
Ci sarebbero tanti motivi per cui dirgli di no ma non ha tutti i torti. Sarà presto il testimone del futuro sposo della mia migliore amica, saremo costretti a vederci fino alla fine di questa lunga settimana e non mi pare il caso litigare durante uno dei momenti più importanti per Danielle.
Inoltre, non lo conosco davvero. Ci siamo presi in antipatia per delle piccolezze dovute all stress del viaggio. Forse potrei accettare, togliermi il sassolino dalla scarpa, scoprire davvero che persona è e finirla qui.

𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora