𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢

8. Orgoglio e Pregiudizio e Sushi

Ehilà 🌹
Oggi un nuovo capitolo dal punto di vista del nostro Styles!
Allora volevo solo dirvi che per il momento i capitoli sono impostati un capitolo dal punto di vista di Rose e un'altro da quello di Harry. Ma più avanti non ci sarà un ordine, dato che per l'andamento della storia sarei stata costretta a pubblicare capitoli molto corti o omettere qualcosa. Per cui, spero vi piaccia!
Se riuscite, condividete e commentate per farmi sapere.

Ps: CHI HA MAI GUARDATO RIVERDALE?

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Godetevi il capitolo!

Harry

Non sono abituato a perdere. Solitamente vinco sempre e riesco a conquistare qualunque ragazza. Ma il fatto che Rose sia così difficile, aumenta la mia sete di conquista. È proprio questione di principio.
Il problema è che ha sempre la battuta pronta, è stronza anche quando si finge un angioletto. E ora mi ritrovo a pensare che possa veramente non presentarsi all'appuntamento. Ma quale appuntamento! Non è un appuntamento.
Cerco di ricordare alla mia povera testolina che l'ho invitata a cena per sedurla nel modo migliore che possa fare. O meglio, il più semplice. Ma a questo punto, penso proprio che i metodi semplici non funzionino con Rose. È complicata, testarda e difficile. E bellissima, aggiunge la mia testa. No! Ma cosa vado a pensare!
Sai anche tu che è così, continua a ricordarmi la parte oscura del mio cervello. E va bene! È vero! È bella, l'ho sempre pensato! Ma è terribilmente fastidiosa, troppo testarda e mi da davvero del filo da torcere.
Conosco qualcuno che le somiglia...
Io non sono così!
Mi prendo la testa tra le mani, spaventato per i discordi mentali che sto facendo con il mio io interiore. Sto uscendo pazzo, è questa la soluzione. Non c'è altra spiegazione.
Ok, è vero. Sono irritante e stronzo a livelli massimi ma non è questo il punto. Il punto è che lei non dovrebbe essere così. Dovrebbe rendermi e cose più facili.
Non tutte le cose che si desiderano sono facili.
Oh povero me!
Mi alzo dal letto talmente veloce che mi gira la testa, anche se sono convinto che non sia l'unico motivo.
Sono già le sette di sera e la sensazione che Rose non si presenti si fa sempre più forte. Devo assolutamente recuperare anche se dovrebbe essere lei a scusarsi con me.
Solitamente sono molto orgoglioso ma con lei non posso esserlo. Non in questa situazione.
Ricapitolando: non posso essere semplice, non posso essere orgoglioso, non posso permettere che Cole vinca un'altra volta.
L'ho visto come la guarda, so per certo che gli piace. E dopo tutto, deve pagarla per ciò che mi ha fatto. Un motivo in più per conquistare Rose.
Allora cerco di capire cosa posso fare per stupirla, quando poi mi viene in mente un'idea.
Prendo il telefono e digito il numero di un amico.

«Harry! Amico! Da quanto tempo!», parla James dopo qualche squillo.

«Ciao James», lo saluto. Nel frattempo inizio a camminare in modo nervoso e senza senso in giro per la stanza.

«Come stai? Tutto bene?», mi chiede James.

«Oh, ehm... sì. Senti James, avrei bisogno di un favore», arrivo dritto al punto. Infondo, mancano poco meno di due ore alle nove.

«Se possibile, dimmi tutto!».

«Senti, hai ancora qualche copia di Orgoglio e Pregiudizio?», chiedo.

Speriamo sia la mossa giusta.

***

Sono le nove in punto. Sono già all'entrata del villaggio con i miei skinny neri e la camicia bianca arrotolata nelle maniche. Ho un po' d'ansia. Se non dovesse presentarsi mi sentirei umiliato al massimo e non è mai successo.
Spero che il mio regalo le abbia fatto cambiare idea e che non abbia preso la decisione contraria a ciò che le ho anche scritto nel bigliettino.
In questo momento mi ritrovo ad immaginare la sua reazione. Avrei voluto davvero essere presente a quella scena, anche solo per constatare quanto bello sia il suo sorriso. Perché è inutile negarlo: è una bella donna. Stronza, fastidiosa ed irritante ma comunque bella.
Do uno sguardo al mio orologio da polso e mi viene un colpo al cuore quando noto l'ora. Sono le nove e un quarto e di lei ancora nessuna traccia.
Decido comunque di aspettarla, ancora per un po' e mi siedo su una panchina lì vicino. Vorrei davvero capire se lo sta facendo di proposito a farmi aspettare o se semplicemente è già a letto fregandosene di me.
A questo pensiero mi innervosisco. Cavolo! Solitamente sono io che faccio aspettare le donne, non il contrario! Davvero mi sto riducendo così per una stupida scommessa? Sì, lo sto facendo.