𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢

6. Non mi toccare!

EHILÀ
Come state? Spero bene!
Non voglio svelarvi molto sul capitolo, per cui mi auguro che vi piaccia!
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Harry

Harry Fottutogenio Styles. Ecco come ti saresti potuto chiamare.
Farla parlare della sua vita, dire quattro battutine, fare due sorrisetti e tac! È fatta!
Mia cara Rose, questo è solo l'inizio.
Mentre si allontana per parlare al telefono, io rimango al tavolo con il mio sorriso vittorioso. Mi sento soddisfatto ma allo stesso tempo non sento quel fuoco di adrenalina che solitamente arde dentro di me durante una conquista. Come mai? Non ne ho idea. So solo che i suoi occhi nocciola sono ipnotici. Hanno miliardi di sfumature sul bronzo e dorato per non parlare del contorno miele mischiato ad un leggero verde.
Sì, ne ho viste tante di donne ma mai con i suoi occhi.
Per non parlare del sorriso o del suono della risata...
Scuoto la testa ricordandomi il perché io sia qui e della scommessa fatta con Cole. Brutto stronzo...
L'ha davvero piantata in asso e non si è degnato nemmeno di chiamarla o almeno, spero che al telefono sia lui e si stia scusando. Capisco che mi stia lasciando via libera e stia cercando di non mettersi in mezzo ma avrebbe potuto inventarle qualche scusa. Non che mi importi di lei, ma nemmeno io sono così cafone da abbandonare una ragazza senza avvisarla. Non sarò il massimo della cavalleria, ma so il fatto mio. Anche se, con la sua balzata, posso mettere in atto il mio piano già da adesso.
Styles, con questo piano ribalti il tuo modo di essere cavaliere.
Stupida coscienza. Sì, lo so. Non è da me scommettere sulla conquista di una ragazza, o almeno non più. Quando ero al liceo ero il classico playboy che cambiava ragazza come le mutande, cosa tutt'ora vera, anche se in maniera limitata e differente. Adesso vado solo con chi la pensa come me: senza sentimenti, solo divertimento. Ma, ai tempi mi ritrovavo anche a fare delle stupide scommesse con i miei amici su chi avrebbe conquistato per primo una ragazza presa di mira per poi lasciarla dopo aver ottenuto ciò che si voleva. La maggior parte delle volte, è inutile dire che ho vinto io. Ma quando ho incontrato Sally... Tutto era cambiato. Forse avevo trovato la retta via verso i sentimenti, fino a quando la sua batosta mi è arrivata dritta in pieno viso.

«Scusa, era Danielle...», afferma Rose quasi delusa, mentre riprende posto di fronte a me.
Sbatto le palpebre per riprendermi da uno stato di trance nel quale ero caduto e la osservo.
Per quanto lo nasconda, si vede lontano un miglio che sta pensando a qualcosa e quel qualcosa è l'unica persona con la quale avrebbe voluto essere qui questa mattina. Mi sento quasi offeso, sottovalutato, non considerato. E poi stiamo parlando di Cole Morris, non ho nulla da invidiargli! Io sono migliore di lui in qualsiasi campo!

«Mmh», annuisco non sapendo cosa dire.
Devo essere sincero, se fino a poco fa vederla ridere mi scatenava qualche reazione, è bene che non accada più. È meglio per me. Per entrambi. Non voglio complicazioni.
Lei nota il mio cambio d'umore e aggrotta le sopracciglia assumendo un'espressione confusa.

«Tutto bene?...», domanda sporgendosi leggermente avanti.
Cazzo, che occhi...

«Sì, andiamo», rispondo freneticamente alzandomi.

La lascio ancora in uno stato di confusione e sorpresa seduta al tavolo mentre pago il conto ed esco fuori accendendomi una sigaretta. Poco dopo sento la porta aprirsi dietro di me e i suoi passi raggiungermi. Sento addirittura l'incertezza che ha nel fare qualche passo sbagliato, se avvicinarsi o meno. Che vada a prendersi Cole... Questa ragazza è un casino.

«Hai intenzione di non rivolgermi la parola?», parla lei con un tono più deciso.
Ecco dov'era la Rose che ho conosciuto. Si era momentaneamente nascosta dietro una Rose impacciata.
Butto via il fumo dell'ultimo tiro della sigaretta e non mi volto nemmeno per guardarla. Sono offeso, okay! Nessuna ragazza ha mai preferito qualcun altro a me e lei non deve essere la prima. È impossibile, non posso accettarlo.
Sembrerò un bambino ma sono troppo orgoglioso per lasciar correre.