Capitolo 2

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20 Gennaio 2015, Londra

Entrai in classe fradicia, quel temporale mi aveva preso alla sprovvista. I miei capelli erano lunghi e lisci perché facevo la piastra quasi sempre. Ora erano gonfi e mi facevano sembrare ancora più brutta di quanto non fossi già. Nella mia classe sono l'unica ragazza con l'autostima molto bassa, ma Hillary, la mia miglior amica, mi dice che un sacco di ragazzi mi 'ronzano' attorno come moscerini.

'Moscerini?' le chiesi una volta 'Io odio i moscerini'. Mi andai a sedere all'ultimo banco e passai le dita sulla scritta intagliata, una mia abitudine. 'Tre marzo 2000'. Era possibile che quel banco avesse la mia stessa  età? Alzai la testa pensierosa e vidi che Hillary era entrata in classe e si avvicinava a me quasi saltando dalla gioia. Mi aveva mandato un messaggio la sera prima dicendo che era 'UFFICIALMENTE FIDANZATA'. Ci credo. Lei è splendente come il sole e io sono un brutto temporale.

'Tesoro!'

Era davvero felice, una ragazza straordinaria e formidabile, ma secondo molti, è solo una presuntuosa e viziata figlia di papà. Cosa penso io?

Be' è la mia migliore amica, e la adoro. Prima di diventare amiche la odiavo, perché non conoscendola, vedevo solo i suoi difetti. Dava ordini a tutti, compresa me, ma un giorno le dissi un semplice 'Scordatelo' e lei che fa?

"Mi piaci, diventeremo ottime amiche".

Non avrei mai immaginato di diventare la sua amica per la pelle...

Ricambiai il suo saluto con un grande sorriso e un 'Ehi Hillary!' Lei si sedette accanto a me e le chiesi di parlarmi un po' del suo ragazzo, se fosse dolce come il precedente, o scontroso come quello prima ancora, o ossessionato come l'altro...

Io non sono mai stata fidanzata, e poi c'è chi cambia ragazzo in continuazione, ma questo non mi fa pensare male di Hillary perché lei, come me, è un'adolescente e siamo tutti persi nei nostri problemi e pensieri...

'Bene ragazzi, la lezione è cominciata'. La professoressa Wright era la più severa, ma non ci assegnava mai troppi compiti. Io non le ero né simpatica né antipatica, e questo mi stava bene dato che in giro si dice che in una classe di prima media di Londra abbia bocciato cinque alunni. Presi il mio libro di inglese e quando posò lo sguardo su di me, io stavo già ripetendo.

Non avevo per niente voglia di essere interrogata, come tutti gli studenti di questo mondo, e per giunta non avevo neppure studiato.

'Fantastico' dissi ironica, cercando di non far sentire nulla alla prof, che mi guardava ancora col suo sguardo tagliente.

'Ariana, sapresti dirmi chi è Apollo?'

'Apollo? E chi l'ha mai sentito!' pensai tra me e me.

'Allora?'

Stavo cercando di far finta di trovare una risposta nella mia mente, che ovviamente non c'era mai stata.

'Bene, per oggi ti metto impreparato, ma la prossima volta, da te pretendo sette'

Io annui i leggermente perché non ero sicura di riuscire a prendere sette, considerato che l'inglese non è una delle mie materie preferite...

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