Forte e chiaro
Capitolo dueLuca sbuffa un tiro, il fumo si dissolve piano nell'aria.
Ha le mani che fremono ancora per il nervosismo, tuttavia sta cercando di controllarsi.
La musica in lontananza rimbomba nelle pareti, lui appoggiato al muro, con una gamba sull'altra, lei seduta a terra, sul pavimento dell'ampio balcone del secondo piano. Casa di Mirko è la casa in cui Luca è cresciuto, ne conosce ogni centimetro. Per questo non ha avuto difficoltà a trovare uno spazio tranquillo, solo per loro due.
Charlie si guarda intorno, il suo sguardo cade su punti indefiniti, scarsamente distinguibili dalla poca illuminazione. L'aria di Ottobre la fa stringere tra le spalle magre, come reazione.
"Hai freddo?" domanda Luca.
Lei scuote il capo, in segno di dissenso.
Charlie ha detto si e no due frasi da quando sono rimasti soli.
Luca storce il naso, non capisce che comportamento sia.
Per la seconda volta l'ha allontanata da quel coglione e per la seconda volta lei non ha mostrato un solo segno di gratitudine.
Non sa cosa l'abbia spinto ad aiutarla, non si conoscono nemmeno, eppure Luca ha questa strana propensione nel proteggerla. Tutto da quando l'ha vista fuori dal B-Side, con un Samuel pericolosamente su di lei.
La scena di Charlie che si dimena per non farsi afferrare da quelle mani schifose gli balena d'improvviso nella mente, provocandogli nuovamente una incontrollata voglia di spaccare il naso a quell'idiota.
Charlie, seppur sia solamente una sconosciuta, gli provoca un effetto inspiegabile. Mai gli era successo prima, non sa cosa significhi.
Solitamente tipe come lei o hanno paura di lui e gli stanno alla larga oppure non lo mollano un secondo, quando Luca accenna un minimo di interesse nei loro confronti.
Charlie è diversa, non sembra essere propensa a nessuna delle due soluzioni.
Luca sbuffa, nervoso.
"Che hai?" gli chiede lei, allora. Alza il viso nella sua direzione per guardarlo negli occhi.
Lui si acciglia, "Sei arrabbiata?"
Lei non sembra seguirlo, "Dovrei?"
"Non lo so, Charlie" Luca si libera della sigaretta, buttandola giù dal balcone.
In poche mosse, imita la sua posizione e le si siede accanto, dimezzando la distanza tra loro.
Charlie trattiene il respiro, appare spaesata.
Luca abbozza un sorriso, "Allora?" ripropone la domanda precedente.
"Cosa vuoi da me, Luca?" chiede lei, seria in volto. Non ricambia minimamente il sorriso.
Lui cambia espressione, aggrotta le folte sopracciglia tra loro. Sta perdendo la pazienza.
"Cosa ti fa pensare che io voglia qualcosa da te?" le domanda, irritato.
"È per questo che ti metti in mezzo, no?" Charlie approfondisce il discorso, senza rispondere a nessuna delle sue domande. "Provochi Sam, mostrando interesse nei miei confronti?" gli chiede, quasi urtata dalle sue stesse parole. "Non ci siamo neanche mai presentati, d'improvviso appari nella mia vita ed è come se questo comportamento ti fosse dovuto".
Luca riflette su ciò che lei gli ha appena detto, senza sapere come ribattere. Nell'attesa, Charlie prende a mordersi il labbro inferiore, chiaramente a disagio.
"Ti farai del male" appura lui, per prendere tempo e non rispondere, "Mi sembrava di avertelo già detto".
Charlie alza gli occhi al cielo, spazientita. "Non importa, lasciamo perdere" si alza in piedi, intenta ad andarsene.
Luca si tira su dandosi leva con le gambe, per seguirla. Le prende un polso, senza usare la forza. "Aspetta!" esclama."Dove vai?" le domanda, irrequieto.
Charlie posa i suoi occhi prima sulla mano di lui, stretta al suo polso, poi successivamente incrocia il suo sguardo. "Mi dici che cosa vuoi da me, Luca?" sbotta.
"Perché sei venuta qui con lui?"
"Perché vuoi saperlo?"
"Se non fossi intervenuto, ti avrebbe fatto del male! Non capisci? Devi stare lontana da persone come lui"
Charlie ride, senza ridere veramente. "C'è gente che dice le stesse cose nei tuoi confronti" ribatte, stressata. "Tutto questo è paradossale"
"Sai cosa?" sputa Luca, acido. "Hai ragione, non me ne dovrebbe fregare un cazzo" esclama, eliminando qualsiasi contatto tra loro.
Da un calcio alla porta, lei scatta su se stessa per il rumore.
"Ascolta quello che dicono le persone" dice, irritato e nervoso. Il cuore gli batte fortissimo, è paonazzo in volto.
Si allontana da lei, pronto a chiudere il discorso.
"E comunque sappi che sono anche peggio di come mi descrivono in giro". Detto questo, attraversa la stanza per poi chiudersi la porta alle spalle, lasciandola lì da sola.
Che vada a fanculo, pensa.
Tutto tempo sprecato.Il giorno dopo, Luca, con solo i pantaloni di una tuta indosso, attraversa la stanza senza prestare troppa attenzione ai detriti residui della festa della notte precedente.
Mirko, steso sul divano, lo saluta con un gesto, non avendo forze per aggiungere altro. Ha gli occhiali da sole al chiuso e tra le mani, stringe avidamente un energy drink.
"Hai fatto bene a non bere, ieri sera" decreta, con la voce rauca di chi non ha dormito mezzo secondo. "Sto di merda, fratello" sbuffa, cercando comunque di sorridere.
Luca gli si stende di fianco e si chiede come faccia ad essere sempre così perennemente di buonumore, anche dopo una sbronza del genere.
"Che schifo" commenta, conoscendo pienamente i sintomi che Mirko accusa.
"Già" si trova d'accordo lui, guardandosi attorno. "A proposito di ieri, tu dove sei scomparso?"
Luca si acciglia al sol pensiero, "Lasciamo stare, va" risponde, senza alcuna voglia di proseguire il discorso.
Non ne ha parlato con nessuno di quel che è successo tra lui e Charlie e la notte precedente, dopo che ha deciso di allontanarsi da lei, ha solamente fatto finta che nulla fosse accaduto.
"Ti ho visto parlare con Samuel Thomas" Mirko è sempre stato un tipo ostinato, "Poi qualcuno mi ha detto di averti visto con una ragazza" continua, con apparente disinteresse.
Luca alza gli occhi al cielo, sapendo già dove il suo migliore amico vuole andare a parare.
"Allora? Chi è?" domanda quindi Mirko, curioso.
"Nessuno, emme" risponde Luca, severo.
Luca è quello che le ragazze le porta a letto e il giorno dopo non le richiama. Non quello che salva ragazze in pericolo non una, ma addirittura per due volte consecutive.
Mirko lo osserva, in attesa di capire. Luca evita il suo sguardo: "Fratello, era solo un colpo" liquida il discorso, "Niente di particolare"
"Addirittura?"
Luca si stringe nelle spalle, come risposta. Non intende proseguire questo discorso.
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Forte e chiaro
FanfictionTanto già lo sai, io non cambierò. Io ho le scarpe Nike, lei borsa Dior. Tutto questo male manco lo volevo, Ho preso calci e pugni e non mi sono arreso. Fanfiction su Capo Plaza. Questa è un opera di fantasia: nomi, personaggi ed avvenimenti sono...