Chapter 5 - Il palazzo

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Afferro il mio cappotto da terra e prendo posto sulla moto. Mi stanno ancora tremando le mani.

"Prego, eh..." dice ironico.

"Dovrei anche ringraziarti? Mi hai lasciato qui e sei andato a farti un giro."

"Sono andato a prendere l'acqua! E comunque ti ho salvato la vita" dice lanciandomi una borraccia tra le mani.

Sì, credo che lo abbia fatto.

"Sembravano sfere elettriche..."

"In un certo senso lo erano. La magia è energia. Quindi, sì, possiamo dire così. Comunque quella che hai visto non era niente. Ci siamo dati due pugni, punto. La vera magia si spinge molto oltre. Arkansa è pacifica, come ho detto."

"Cosa gli hai detto?" mi chiede poi divertito, mettendo in moto.

"La verità. Che sono Kelly!" Non specifico che ho finto di essere l'altra Kelly, ma sono sicura che lui lo abbia capito, infatti ride e io mi lascio contagiare.

Ci mettiamo circa un altro paio d'ore per arrivare in una città, riesco a intravedere le strade fatiscenti e strette, gli edifici decadenti. Arn rallenta e si ferma.

"Da qui in poi proseguiremo senza questa" dice, posteggiando Bimba.

La saluto con lo sguardo, il viaggio dopotutto è stato meno terribile di quello che credessi. Scendiamo in quelle che sembrano le scale che portano a una metropolitana e infatti è così. In una panchina poco distante da noi ci sono dei ragazzi che parlano di magia e ridono tra loro. Una ragazza tra loro ha la testa piena di treccine lilla che sembrano serpenti.

"Starai da me per qualche giorno, andremo a parlare con le Stelle e ti farò esercitare con il tuo dono. Appena sarai capace di controllarlo, metteremo fuori gioco Arnok e Tresha e fine della storia" dice avvicinandosi alla metropolitana che nel frattempo è arrivata.

Il vano è pieno di gente, i posti a sedere sono tutti occupati. Rimaniamo vicino i portelloni. Una vecchia accanto a noi sta raccontando di essere stata ingannata da un mendicante. Giura di aver avuto vent'anni fino al giorno prima. Arn rotea gli occhi così capisco che non le crede. In fondo un ragazzo chiede notizie della Lucente, vedo Arn drizzare le orecchie e protendersi in quella direzione.

"Pare che la Destinata del Principe della Notte non abbia sviluppato il suo dono. È un problema, visto che solo loro due insieme possono essere in grado di sconfiggere Arnok e Tresha" dice un ragazzino che non può avere più di dieci anni.

"Nessuno ha sentito parlare della ragazza proveniente dalla Terra? Sapete se Arn ha intenzione di portarla qui?" chiede ancora il ragazzo. Io apro la bocca per fare una domanda ad Arn e mi ritrovo la sua mano sulle labbra. Mi lascio distrarre dal suo soffice tocco e per un secondo non mi accorgo che mi sta facendo segnale di spostarmi. Ci spostiamo nel vagone successivo, Arn sembra allarmato. Mi cinge appena il gomito e mi spinge in avanti. Attraversiamo un terzo vagone e solo allora Arn mi bisbiglia all'orecchio.

"Non sappiamo se ci siano spie di Arnok e Tresha. Dobbiamo essere prudenti. La prossima fermata è la nostra." Annuisco distratta, mi sembra ancora di poter sentire il suo tocco sulle labbra.

La metropolitana si ferma, le porte si aprono e Arn mi trascina fuori, prima di rimanere bloccata dalla folla di gente che sale e gente che scende. Quando risaliamo in superficie, mi accorgo che il paesaggio è diverso. Ci troviamo in una stradina di campagna costeggiata da terreni. Imbocchiamo una viuzza e arriviamo davanti a un cancello alto almeno tre metri.

***

Il cancello si spalanca ed entriamo. Camminiamo su un vialetto di ciottoli, ai cui lati c'è un terreno di campagna ricco di alberi. L'aria non è calda come nella steppa. Il vento soffia leggero e si sta bene. È il clima perfetto. Alzando lo sguardo mi accorgo di un castello che deve essere la casa di Arn.

La Destinata del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora