Capitolo III

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Due giorni dopo Stiles è riuscito a sopravvivere ad un Derek malato e più scontroso del solito, un lupo iperprotettivo e una omelette bruciata e sta uscendo per incontrare Scott. Ha deciso di approfittare dello stato di salute di Derek e di disattenzione del lupo per prendere un po'd'aria senza portarsi un animale dietro, anche se si limiterà a passeggiare nei dintorni del loft.

"Ehi, fratello!"

Scott si sta sbracciando dall'altro lato della strada, quindi l'umano lo raggiunge, lasciandosi travolgere e soffocare dall'abbraccio dell'amico.

"Scottie, modera la forza!"

"Scusa, scusa! Andiamo?"

Passeggiano per almeno due ore; Stiles aggiorna Scott sulla situazione, cerca di colpirlo e fargli male quando l'amico scoppia a ridere dopo il racconto del pomeriggio delirante di Derek e si salutano promettendosi di rivedersi qualche giorno dopo.

Quando ritorna al loft, Stiles si ritrova, in meno di tre secondi e mezzo, con il sedere sul freddo pavimento.

"Porca puttana! Derek! Vieni a prendere questa bestia, mi sono fatto male!" Riesce ad urlare, cercando di scansarsi dalle leccate del cucciolo, ma con scarsi risultati. Scorge, in fondo allo stanzone, Derek appoggiato svogliatamente al tavolo di fronte alla vetrata, con le braccia e le cavigli eincrociate, che non sembra volersi muovere.

"Hale! Mi sta strappando la maglia! Cosa cavolo ha? Perché mi mordicchia pure? Sta iniziando a ringhiare!" Continua ad urlare, riuscendo ad alzarsi, ma restando con una caviglia in ostaggio del lupo.

"Sei uscito con Scott" è tutto quello che il maggiore dice, come se fosse una spiegazione esaustiva, ma Stiles non capisce cosa possa c'entrarci il suo amico con un lupo che sembra lo stia-

"Mi sta marchiando? Sta cercando di lasciarmi il suo odore addosso?! Ma che schifo, Derek, staccamelo mi sta sbavando addosso!"

Stiles giurerebbe di aver visto un sorrisino, un ghigno più che altro, sul volto di Derek che continua a non muoversi.

"Sappi che se mi fa la pipì addosso, io poi la faccio nel tuo let- Oh, si è staccato, grazie a Dio!"

"Probabilmente nemmeno lui vuole che tu faccia certe schifezze nel suo letto."

.....

Due giorni dopo, Stiles vorrebbe uccidere Derek. Ucciderlo dopo averlo torturato con le peggiori tecniche di tortura.

"Trentanove e tre" sentenzia il maggiore e Stiles, stizzito, si rigira nel letto e gli dà le spalle.

Quella mattina si è svegliato con qualche dolore alle gambe, ma pensava fosse a causa dell'ascensore rotto, che le sue gambe avessero subito il trauma delle scale; ma ora, alle tre del pomeriggio, si sente quasi moribondo. Ed è tutta colpa di Derek.

"E' colpa tua!" Non manca di dirgli, di ripetergli, in realtà, per l'ennesima volta.

"Stiles, ti sono stato lontano per tutti i giorni in cui sono stato male, proprio per non infettarti."

E anche Derek gli ripete quello che gli sta dicendo da due ore a quella parte. Stiles lo sa che ha ragione, che davvero non lo faceva avvicinare più di due metri di distanza, ma Stiles sa anche che Derek non ricorda che sono stati mezzo pomeriggio praticamente accoccolati nel letto, mentre delirava.

"Se ti dico che è colpa tua lo è. tu non sai nulla delle malattie di noi umani e io ora voglio un gelato!"

Il ringhio, seppur umano, di Derek, rimbomba nel piccolo soppalco, ma gli fa eco il suono più animale del lupo. Il cucciolo è praticamente seduto sulle gambe di Stiles e ora sta mostrando le zanne a Derek che Stiles immagina per niente impressionato. Si gira, sbirciando, e conferma la sua supposizione, ma non si lascia intimorire.

"voglio un gelato, Sourwolf! È freddo e mi farà bene!" Dice, lamentoso, come fosse tornato ad avere dieci anni.

Derek si è proposto di chiamare suo padre, poi di chiamare Scott e infine anche Melissa, ma Stiles sa che con una pillola la febbre scenderà e starà meglio com'è successo a Derek. Solo che gli piace vedere quando il mannaro si innervosisce, è sempre stato più forte di lui e ora che ha un alleato non vuole perdere l'occasione.

"Stiles, dove cavolo lo prendo un gelato ora?" Sbotta spazientito.

"In gelateria? Al supermercato? Anche un ghiacciolo al limone mi va bene, daaaaai!" Risponde l'umano rigirandosi completamente e incrociando le braccia sul petto, rischiando di far cadere il cucciolo dato il movimento brusco.

"Ho detto di n-" cerca di dire Derek, ma il lupo fa un unico balzo e gli si attacca con tutte le zampe addosso, leccandogli la faccia.

"Smettila! E tu non ridere, idiota!" Urla, cercando di allontanarselo, ma con scarsi risultati.

"Ha capito che i ringhi non ti infastidiscono! Bravo Sweetwolf!" Dice Stiles tra le risate, nonostante l'atroce mal di testa. Derek riesce a liberarsi, appoggia di nuovo l'animale sul letto, che si va a rifugiare tra le braccia di Stiles come un bambino dopo una marachella, e si avvia silenzioso verso le scale.

"SE NON C'è AL LIMONE, PRENDILO ALLA MENTA!" Urla Stiles verso il piano di sotto.

"VAFFANCULO, STILINSKI!"

Quando Derek torna, Stiles non riesce nemmeno a mangiare il gelato. In realtà non riesce nemmeno a dirgli che non ne ha più voglia, tanto forte è il mal di testa. Sente distrattamente, e ovattato, il lupo che uggiola, come se fosse un lamento e vede una figura avvicinarglisi. Derek deve aver preso una pezza fredda, perché è davvero un sollievo sentire l'acqua sulla fronte.

"Non puoi ammalarti normalmente? Devi farti venire per forza una febbre da cavallo?" Lo sente mormorare, mentre sposta il panno e lo bagna ancora una volta. Stiles ha freddo, però, e cerca di accovacciarsi sempre più per non disperdere calore; ringrazia mentalemente il lupo che gli si è accoccolato, sotto le coperte, tra le braccia, e gli chiede anche scusa perché lo sta usando come borsa dell'acqua calda, ma la situazione non migliora e quasi trema dal freddo. Dopo avergli appoggiato il panno sulla fronte l'ennesima volta, Derek si allontana, sicuramente per chiamare rinforza, quindi Stiles chiude gli occhi beandosi del fresco sulla fronte nonostante il freddo e cerca di addormentarsi per non sentire il pulsare delle tempie. Solo che un movimento del materasso lo fa sobbalzare e fa per girarsi sulla schiena, ma un improvviso peso e calore lo bloccano sul fianco.

Derek lo sta stringendo da dietro, passandogli le mani sulle braccia come se volesse scaldarlo, respirando lento contro la sua nuca.

"Se mi fossi ammalato come le persone normali, non avrei avuto un abbraccio da Derek Hale..." Biascica, quasi già addormentato. Prima di cadere in un sonno profondo, sente solo Derek dire "E tu non guardarmi così", e non capisce a cosa si riferisca, ma forse sta già sognando.

Quando si sveglia, Stiles si accorge che è notte e che nel letto c'è ancora il lupo. Realizza dopo qualche minuto di non aver sognato di essere abbracciato da Derek e si sente un piacevole calore salire dal petto alle guance.

"Non dirmi che ti sta risalendo la febbre, ti prego!"

Derek è in piedi, di fianco alle scale, con le bracci aincrociate sul petto.

"Credo di stare meglio, Sourwolf, tranquillo non sono in fin di vita e dovrai sopportarmi ancora a lungo" dice in modo molto maturo, facendogli una linguaccia. Gesto che Derek liquida con un'alzata di sopracciglia, ma che il lupo deve aver travisato, perché si mette a sedere sul suo stomaco, con la linga penzoloni e come se fosse in attesa.

"E va bene! Ma solo questa volta!" Si arrende l'umano e il cucciolo gli si fionda praticamente addosso, leccandogli le mani con cui cerca di coprirsi e scodinzolando energicamente.

"Siete ridicoli" borbotta Derek scendendo le scale.

"Guarda che lui è te!" Gli urla dietro Stiles, tra le risate.

.....

Sweet-Sourwolf | SterekWhere stories live. Discover now