PROLOGO

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Un vento leggero mi scompigliò i capelli. Fui percorsa da brividi di freddo che mi diedero un senso di solitudine e malinconia. D'un tratto mi ritrovai ad ammirare un'immensa distesa di girasoli: erano grandi, bellissimi e ricoprivano il mio campo visivo quasi per intero tagliando di netto la linea che separava la terra dal cielo. Sembravano appena sbocciati, i loro petali erano ricoperti da goccioline di rugiada che davano l'impressione di tempestare di diamanti un abito di velluto dorato. Una minuscola farfalla si adagiò sulla mia mano. La sua fragilità quasi mi commosse. Mi persi ad osservarla e qualche attimo dopo spiego le sue alucce bianche e spiccó il volo. Su, su fino a sparire. All'orizzonte vidi una figura avanzare lentamente verso di me. I miei occhi si ridussero a due fessure nel tentativo di mettere a fuoco quell'immagine. Mi si avvicinó. I contorni sfumati si fecero più nitidi quando un ragazzo alto, muscoloso, dalla pelle diafana, i riccioli ribelli sulla fronte e un paio di occhi verdi attirò la mia attenzione. Gli corsi incontro. Lui spalancó le braccia, pronto ad accogliere il mio corpo leggero e minuto e le sue labbra si aprirono in un sorriso: il più bello che avessi mai visto. Mi gettai al suo collo avvinghiandomici come un koala. Lui mi cinse la vita e mi sollevó facendomi volteggiare in aria con estrema facilità. I miei piedi toccarono terra e mi baciò dolcemente. Ricambiai quel bacio stringendolo ancora di più a me e ne approfittai per passargli le mani fra i capelli, come avevo sempre fatto. Il tempo sembró fermarsi. Tutto intorno a noi sparì. I miei sensi si fermarono sulla sua pelle incredibilmente morbida, le sue labbra calde e dolci allo stesso tempo, le sue braccia forti e le sue ali indescrivibili! Grandi quasi il triplo di lui, bianche con leggere sfumature dorate ci avvolgevano come uno scudo.
<Diventi ogni giorno più bella> disse allontanandosi a pochi centimetri dal mio viso.
<E tu sempre più bugiardo> risposi stringendolo a me. Non riuscii a trattenere la mia forza perché perse l'equilibrio e cadde a terra trascinandomi con sè.
<Mh può darsi, non c'è bisogno di aggredirmi così> improvvisó un broncio e finse un'espressione offesa.
<Scusami, non volevo> abbassai lo sguardo.
<Lo so> mi sorrise prendendomi il viso fra le mani e costringendomi a stabilire un contatto fra i miei occhi e i suoi. Le sue labbra furono sulle mie e trattenni il fiato. I suoi baci si portavano via gran parte del mio autocontrollo perché improvvisamente dimenticavo cose elementari tipo respirare o fai battere il mio cuore.
<Cosa c'è?> chiese preoccupato.
<Amo i tuoi baci> tenevo gli occhi chiusi. Non volevo perdere un secondo di quel momento insieme.
<Solo i miei baci?> commentó ironico.
<Si, certo> lo guardai.
<Cambierai idea> e detto questo si alzò e mi sollevó, portandosi il ventre alle spalle e lasciando il mio di dietro scoperto. Sapevo quali fossero le sue intenzioni. Mi avrebbe messa giù, sì, ma solo dopo un bagno nell'acqua gelida del fiumiciattolo poco distante da noi.
<Rimettimi giù!> lo implorai.
Lo sentii ghignare prima di sentirmi lontana dal suo corpo e finire in un ammasso di stoffa e capelli dritta in acqua. Uscii dal fiume bagnata fradicia e lo vidi piegarsi in due dalle risate.
<Non..rivolgermi..mai più...la parola..> arrancai con il fiatone. Gli passai accanto e la sua mano fu sul mio braccio, bloccandomi.
<Hai avuto la tua vendetta, soddisfatto?> commentai tenendo lo sguardo ben lontano dal suo.
Sorrise.
<Sei così buffa>
<Tutto merito tuo> infuriata mi voltai dandogli le spalle e come un segnale di partenza le lacrime sgorgarono dai miei occhi senza freni. Perché questo pianto? Perché lui stava in silenzio? Ero così stupida! Sentii le sue dita sfiorarmi delicatamente la schiena e le sue labbra seguirne il contorno fino alla clavicola.
<Siamo due sciocchi, lo sai?> sentivo il suo fiato caldo sul collo.
Riprese a baciarmi fino ad arrivare al lobo dell'orecchio. Mi venne la pelle d'oca, e paonazza mi voltai a guardarlo negli occhi. Anche loro imperlati di lacrime.
<No, ti prego non piangere!> lo accarezzai. Mi sentivo terribilmente in colpa per avergli trasmesso questa tristezza. Non volevo fargli del male. Lui afferrò la mia mano e cominció a baciarmi la punta delle dita.
<Se tu sei triste, lo sono anch'io>
Gli gettai le braccia al collo e ci coricammo sull'erba umida ai margini del limpido torrente. Ero distesa su di lui, le mie mani nelle sue, i nostri corpi avvinghiati in una promessa silenziosa, i respiri sincronizzati. Fra le sue braccia mi sentivo sicura, felice. Non riuscivo ad immaginare la mia vita senza di lui. Restammo in silenzio per un lasso di tempo che sembró infinito.
<Sei ancora arrabbiata con me?> ruppe il silenzio. I suoi occhi, silenziosi invece, mi stavano già parlando da tempo.
<Non lo sono mai stata> riuscii a dire.
Si sollevò da terra e si mise a sedere a gambe incrociate. Lo seguii portandomi le ginocchia al petto e osservando con attenzione ogni suo movimento.
<Cosa c'è?> chiesi.
Esitó per un attimo e poi rispose <Niente..è solo che sento che non sei felice con me! Sei costantemente in pericolo, e se dovesse succederti qualcosa a causa mia io...> mi prese il viso fra le mani <io ti amo July, non posso vivere senza di te>
Quelle parole si incisero nel mio cuore come il nome di due innamorati scritto sulla corteccia di un albero.
<Cam, finché sarò con te niente e nessuno potrà mai farmi del male! Tu sei la mia forza, ricordi? Non lasciarmi> e mentre lo accarezzavo i miei occhi si fecero lucidi. Amavo quel ragazzo da sempre, insieme avevamo attraversato tempeste e momenti difficili. E niente e nessuno ci avrebbe mai separati.

My sunflower's angel (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora