CAPITOLO IV

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Erano passate ormai due settimane dall'ultima volta che avevo parlato con Cam. Dopo quel bizzarro appuntamento, mi evitava spudoratamente e io non avevo trovato il coraggio di affrontare la sua indifferenza. Per quanto la situazione mi snervasse, ero del tutto consapevole che non avevamo più nulla da dirci. Quello sconveniente accaduto la sera del primo giorno di scuola aveva raffreddato i nostri cuori.

La mano di Luce che oscillava di fronte al mio viso, mi riportò bruscamente alla realtà.

<E' la seconda volta che ti assenti in quest'ultimo quarto d'ora!> mi rimproverò.

<Io non ...> mi voltai verso di lei con espressione colpevole.

In quell'istante fece capolino il busto dell'insegnante di biologia, costringendo l'intera classe a voltarsi, compresa Luce che però non esitò a lanciarmi una pungente occhiataccia.

<Oggi studieremo le macromolecole. Chi sa dirmi qualcosa in proposito?> chiese, studiando uno per uno i volti preoccupati dei suoi studenti.

<Evans?>

Una ragazza dai capelli corti e bruni si alzò dalla sedia, tenendo la testa bassa sotto il peso dell'imbarazzo.

Iniziò a balbettare qualcosa sull'importanza di proteine e carboidrati per il nostro organismo. Io, invece, ero alla disperata ricerca di un paio di occhi verdi e maliziosi. Non so di quale stregoneria fossi irrimediabilmente vittima, ma l'assenza di quel ragazzo aveva un effetto devastante su di me. Non aveva mai dimostrato il benchè minimo interesse nei miei confronti anzi, mi umiliava in continuazione prendendosi gioco di me! Tuttavia non riuscivo a...

<Signorina Juliet Price, mi fa piacere sapere che la mia lezione funga da calmante per lei. Ma la prego di ascoltare, l'esame si avvicina!>

Il tono brusco dell'insegnante non ammetteva repliche, così fui costretta a mormorare delle scuse confuse e abbassare lo sguardo. Rimasi concentrata sulle lezioni per le seguenti quattro ore, fra sbadigli e brevi pisolini.

Come ero solita fare da quindici giorni a questa parte, salutai il resto del gruppo e corsi in camera mia. Non mangiavo un pranzo decente da un bel po' di giorni. Il menù si era ridotto ad un misero pacchetto di biscotti integrali e qualche mela sgraffignata dalla mensa poco prima di sparire. Non sapevo dare un nome a ciò che sentivo. Era un universo del tutto nuovo per me! Non credevo all'amore incondizionato, tanto meno al colpo di fulmine! In tutta la mia vita ero uscita solo con due ragazzi. Il primo si chiamava Thomas e dopo il primo appuntamento non l'avevo più richiamato, così aveva gettato la spugna. Il secondo Raimound, a cui avevo dato il mio primo bacio, mi piantò al secondo mese della nostra relazione dicendo che "non era sicuro di ciò che provava per me". Non piansi neanche una volta.

Ma con Cam era tutto diverso! Aveva stravolto ciò che ero in pochissimo tempo. Come? impossibile saperlo, ma trattandosi di Cam non poteva essere nulla di buono e legale.

Qualcuno bussò alla porta.

Come un uragano Arriane, Gabbe, Luce e Roland invasero letteralmente la stanza.

<Che senso ha avuto bussare?> commentai, alzando gli occhi al cielo.

<E' stata Arriane> si giustificò Roland, prima di avvicinarsi e stamparmi un sonoro bacio sulla guancia.

Sorrisi, forse per la prima volta dopo tanto tempo.

<Noi dobbiamo parlare, signorina>

Presero posto sul letto, accanto a me. I loro occhi mi scrutavano attentamente cercando una qualunque traccia di cedimento o rassegnazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2015 ⏰

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