Four: Can I Come In?

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Don't call me angel when I'm a messDon't call me angel when I get undressedYou know I, I don't like that, boy

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Don't call me angel when I'm a mess
Don't call me angel when I get undressed
You know I, I don't like that, boy

Il primo a svegliarsi fu Jimin stranamente. Aprì gli occhi lentamente, infastidito dalla luce che penetrava dalle serrande. Tirò la coperta fino al collo, aveva freddo e pochi secondi prima era scoperto dal bacino in sù. Non sapeva come si trovò nel divano letto con Taehyung e Hoseok. Non gli interessava al momento, voleva solamente riposare al calduccio tra quelle coperte tanto accoglienti. Si ricordava ben poco di ieri sera, aveva sicuramente bevuto un pò troppo. Con la coda dell'occhio rivolse uno sguardo a Taehyung ed Hoseok alla sua destra. Taehyung si trovava in mezzo tra i due, il suo viso era schiacciato contro il cuscino e le sue labbra formavano un piccolo e adorabile broncio. Le sue sopracciglia erano corrucciate come se fosse disturbato da qualcosa. Hoseok, era voltato dalla parte opposta a Jimin, accovacciato come un bambino e la coperta a coprirlo fino alla sommità delle orecchie. 

<Mmh...> mugugnò il più piccolo tra i tre. Con un braccio si avvicinò a tentoni a Jimin, cercando qualcuno da poter abbracciare. Nei tentativi disperati di Taehyung di afferrare qualcosa a cui potersi accoccolare, colpì Jimin in piena faccia, facendolo svegliare definitivamente. Il rosa preso alla sprovvista si mise seduto di scatto. Taehyung venne colto dall'improvviso movimento e si svegliò anche lui.

<Porca miseria Tae, hai rischiato di accecarmi.>sussurrò Jimin mentre si sfregava gli occhi con le mani, in cerca di un minimo sollievo.

<Che ore sono?> domandò il grigio fregandosene altamente di ciò che aveva appena detto il più grande. Jimin sbuffò e si sporse dal divano fino a raggiungere il suo telefono sul comodino. 

<Le 8:46.-gli rispose. Spense il telefono e lo poggiò sul divano.-Sveglia Hoseok, o poi sarà troppo tardi.>Taehyung annuì solamente, voltandosi lentamente verso Hoseok, che dormiva beato nel mondo dei sogni. 

<Hoseok hyung...> gli sussurrò dolcemente all'orecchio. Hoseok rispose mugugnando in disaccordo. 

<Ah si? A me dai una manata in faccia e a lui lo risvegli chiamandolo Hoseok hyung?> Taehyung ignorò volutamente ciò che disse Jimini, si sporse verso l'orecchio del corvino, fino a quando la distanza tra l'orecchio del più grande e le labbra di Taehyung fu di qualche millimetro massimo.

<Hoseok hyung...è ora di galleggiare...>disse citando una frase di It. Bastarono quelle poche parole, per far risvegliare Hoseok dal suo regno incantato qual era il mondo dei sogni. I due vedendo la sua reazione esagerata si misero a ridere fino a quasi soffocare. 

<Vaffanculo.> borbottò facendosi ricadere sul letto senza alcuna voglia di affrontare la giornata. 

Fu così che poco tempo dopo sia Jimin che Hoseok se ne andarono. Hoseok doveva accompagnare la sorella minore da una parte, nemmeno lui sapeva dove, Jimin era costretto a tornare perchè la madre si era giustamente infuriata per via della camera disordinata di Jimin, che ormai non sistemava più da un mese, perciò la sua camera era diventata un ammasso di robe su robe e qualche dolciume sparso in giro. Taehyung era solo e si disperava guardando il muro. Sua zia gli passò improvvisamente davanti, mentre era intento ad autocommiserarsi. 

<Taehyung, che hai?>gli domandò sedendosi al suo fianco. Poggiò una mano sulla coscia di Tae, come tentativo di conforto dalla sua faccia inespressiva. 

<Mi sto annoiando zia...> borbottò poggiando la testa sulla sua spalla. La zia sospirò. Hye Kyo amava i suoi nipoti più di qualsiasi altra cosa. Era una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta per badare ai suoi due nipoti, ma ne era felice. Magari molti dei suoi svaghi erano terminati, ma altri ancora erano appena entrati nella sua vita con l'arrivo di quei due. Avrebbe fatto di tutto per quei due adolescenti. 

<Che ne dici di passare l'aspirapolvere...> Taehyung voltò la testa verso di lei con un piccolo broncio indispettito sulle labbra. Hye Kyo rise.

<Okay stavo scherzando, perchè non giochi un pò con Yibo?>

<Zia, non ho più dieci anni.>bofonchiò.

<Bhe dicevi la stessa cosa anche a quell'età...-disse più a se stessa che al grigio-Comunque hai capito ciò che intendo.> Taehyung annuì e la zia gli lasciò un bacio sulla testa.

<Tae, io vado a cambiarmi e poi a fare qualche servizio fuori,okay? Non combinare casini e avvisa Yibo. Ciao tesoro.>

Taehyung ne approfittò e si piombò nella camera di Yibo in cerca di qualcosa da fare. 

<Tae, che ci fai qui?> domandò Yibo, che gli rivolse un veloce sguardo per poi ripuntarlo sullo schermo del computer. Per un attimo si sentirono solamente le sue mani che si muovevano velocemente sui tasti del computer. 

<Zia mi ha detto di dirti che è uscita...> ci fu un pò di silenzio e il grigio non si mosse da davanti alla porta del fratello. 

<Okay grazie... C'è qualcos altro che per caso dovresti dirmi?> stavolta la sua completa attenzione era su Taehyung.

<Ecco...riguardo a questo... mi sto annoiando... passi un pò di tempo con me?> lo domandò con un broncio carino sulle labbra per avere più possibilità di convincerlo. 

<Aww, il mio piccolino...Va bene Taehyung, ma tra un pò dovrebbero arrivare i mie- Yibo non fece in tempo a terminare che qualcuno suonò il campanello.-Ecco appunto. Tae potresti andare ad aprire, gentilmente?> alla richiesta di Yibo, il più piccolo annuì semplicemente. Chiuse la porta alle sue spalle e scese velocemente. quando giunse alla porta non si preoccupò nemmeno di vedere chi fosse, aprì la porta senza scrupoli. Sobbalzò quando di fronte a se si ritrovò un ragazzo che non aveva mai visto in tutta la sua giovane vita. Non se lo ricordava tra gli amici di Yibo. Jungkook fu altrettanto sorpreso di ritrovarsi il piccoletto di fronte a sè, ma durò poco, visto che la sua espressione si tramutò in un sorrisino divertito. Jungkook restò sulla soglia della porta. Taehyung si era immobilizzato nell'osservare la bellezza virile di Jungkook, lo sovrastava completamente e quasi lo intimoriva. Era tremendamente alto, spalle larghe, vita stretta e gambe muscolose. La sua mascella era marcata, le labbra non troppo carnose contornavano perfettamente il suo sorriso. Gli occhi scuri l'osservavano profondamente ed il suo viso pallido era attorniato dai capelli neri abbastanza lunghi, che gli davano un'eleganza quasi vecchio stampo. Era magnifico. 

<C-ciao... penso di non conoscerti?>sembrò più una domanda che altro, ciò che uscì dalla bocca di Tae. Jungkook gli porse una mano. 

<Non ne ho avuto il piacere. Sono Jeon Jungkook, amico di tuo fratello. Lieto di fare la vostra conoscenza.> il modo in cui si presentò era un pò ambiguo, anche il modo di rivolgersi. Gli aveva appena dato del voi? Jungkook prese la mano di Taehyung e si chinò per baciarlo. Mentre lo fece aveva lo sguardo puntato nei suoi occhi. Il grigio sentì il suo corpo bruciare, ma la mano di Jungkook era fredda.

<Posso entrare?> domandò poi, una volta che si fu rimesso nuovamente composto.

<Certo, perdonami.>Taehyung si porse di lato, lasciandolo passare. Lui varcò la soglia, guardandosi intorno, come se niente fosse.

Hi, dunque. Penso che nessuno o forse pochissimi hanno capito la vera trama della storia. Se pensate di saperla, please don't spoilerate, ahhaha. Bye bye. <3

Song Hye Kyo

Song Hye Kyo

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Don't Call Me Angel. KOOKV [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora