Eleven: Shut Up And Clean Up.

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Ain't from no heaven
Yeah, you heard me right

<Non l'ho fatto di proposito!>esclamò Zhan, mentre puliva il pavimento con uno straccio.

<Zitto e pulisci.> rispose Yibo che era comodamente seduto sul divano mentre scorreva tra i canali televisivi.

<Gne...> disse solamente mentre continuava a pulire per terra. Taehyung adorava quando quei due si ritrovavano assieme. Si completavano a vicenda, essenod completamente diversi, vederli in quelle condizioni lo divertiva. Poco dopo entrò qualcuno dalla porta di casa.

<Oh, buongiorno zia... Aspetta ti aiuto con le buste.> corse verso la donna prendendo con sé la metà delle buste che portava.

<Grazie TaeTae.>

<Buongiorno signora!> disse il ragazzo in ginocchio sul pavimento, sollevando lo straccio in aria per salutarla con un sorriso in faccia.

<Ciao Zhan, ma perché sei a terra?>i suoi occhi  giunsero al viso di Yibo, che le rivolse uno sguardo d'intesa. La donna avanzò verso Zhan, mettendosi alla sua altezza e poggiandogli una mano sulla spalla, come a confortarlo. Prese un lingo respiro.

<Zhan, mi dispiace, ma non posso aiutarti. Non voglio sapere che hai combinato per farlo incavolare in questo modo.>sussurrò la donna come a non farsi sentire dal nipote.

<Non si preoccupi signora, affronterò la situazione come l'uomo quale sono.>
La donna annuì tentando di dargli un pò di conforto.

I denti affondarono nella carne, Jungkook poté giurare di poter sentire il rumore della pelle strapparsi. Era stato costretto a tapparle la bocca, urlava fin troppo e incominciava a dargli fastidio, ma non poteva sprecare un'occasione del genere. Qualcuno arrivò alle sue spalle, poggiandogli una mano sulla spalla.

<Jungkook, non esagerare, lasciala in vita.> era Bogum, che temeva che qualcosa potesse andare storto. Una volta passato il limite era impossibile controllarlo. Jungkook dopo altri pochi secondi lasciò la ragazza, che dalla debolezza si accasciò lentamente a terra. Il corvino sbuffò. In un movimento veloce si morse il polso, avvicinando il sangue alle labbra della ragazza, che debolmente iniziò a berlo. Appena la ferita sul suo collo guarì, il corvino allontanto il polso. La ragazza ne voleva ancora, il sangue di vampiro per gli umani funzionava esattamente come per i vampiri. Jungkook prese la ragazza per il collo.

<Dimenticati tutto e vai in città.> la ragazza sembrò svegliarsi improvvisamente. Fece come gli fu ordinato dal corvino, dirigendosi verso il centro.
Il corvino si asciugò il sangue agli angoli delle labbra, con la manica, passando velocemente l'avambraccia sulla bocca. Riusciva ancora a percepire l'adrenalina di pochi momenti prima. Un sorriso ambiguo si schiantò sul suo volto, come se niente fosse. Bogum lo guardò male, il suo comportamento stava diventanto sempre più esuberante e arrogante.

<Perché quella faccia?> lo provocò il corvino, leccandosi l'angolo della bocca. Sentiva un'altra goccia scendere lentamente sul suo mento.

<Sei troppo sconsiderato per i miei gusti.> borbottò, appoggiato ad un tronco.

<Se cominci a fare così, mi costringerai a rivelarti tutti i tuoi difetti.> rise, raccogliendo la giacca di pelle che aveva poggiato su un masso lì vicino. La infilò velocemente e iniziò ad avviarsi per un sentiero.

<Dove stiamo andando?> domandò Bogum, raggiungendolo.

<Io a casa del mio studente preferito tra i tuoi, tu a fare in culo.> si allontanò velocemente da lui, lasciandoselo alle spalle.

Una mezz'ora dopo, Zhan era stato temporaneamente esonerato dal suo incarico. Taehyung aveva fatto da intermediario con il fratello, riuscendo ad ottenere uno sconto della pena iniziale. Appena poté alzarsi da terra, il ragazzo aveva avvolto le sue braccia attorno al suo collo,solamente per dargli fastidio.

<Mi tratti sempre male.> mise il broncio. Yibo sospirò, togliendo le braccia di Zhan dal suo collo. 

<Fai il bravo.>
Zhan, lo guardò appositamente male. Pochi millesimi di secondi dopo, qualcuno suonò al citofono. Zhan andò al posto di Yibo ad aprire la porta,curioso com'era. Chi mai sarebbe potuto venire a quell'ora? Xiao si ritrovò davanti Jungkook, che invece non si aspettava la comparsa di una persona estranea. 

<Uhm...> iniziò Zhan, senza sapere come continuare. Subito dopo intervenne Yibo, salutando l'amico.

<Ehi, Kook! Come mai se qui?> disse sorridendo, aprendo di più la porta per farlo entrare. Zhan era ancora bloccato davanti alla porta, aveva la sensazione di averlo già visto. Yibo guardò male l'altro, prendendolo dalla vita e scostandolo di lato. Sospirò rumorosamente.

<Stavo facendo una passeggiata nei dintorni, e ho deciso di farvi una piccola visita... Disturbo?> chiese umilmente.

<Jungkook, lui è Xiao Zhan...un mio...amico.> Jungkook gli strinse la mano con un sorriso gentile. Xiao stava ancora nel suo mondo, riuscì a malapena a fare uscire un 'piacere' dalla sua bocca. In quel momento si sentirono dei passi scendere velocemente dalle scale. 

<Yibo, tra dieci minuti vado in libreri-> si fermò nell'esatto momento in cui vede Jungkook davanti alla porta. Gli angoli delle sue labbra non poterono fare a meno di incurvarsi verso l'alto adorabilmente.  

<Ehi Jungkook!> disse Taehyung. Sembrava che fosse appena stato illuminato da un raggio di sole. 

<Ciao Tae, spero che mio fratello non ti abbia dato ulteriore fastidio.>
Yibo corrucciò le sopracciglia. 

Suo fratello? Chi era suo fratello?

<No no, figurati!> rispose semplicemente. 

<Taehyungie, vuoi che ti accompagni in libreria?> domandò Yibo.

<Se vuole posso farlo io! lo accompagno e poi lo riporto a casa.>intervenne Jungkook. Al grigio si illuminarono gli occhi.

<Uhm...okay...Tae?> domandò, come a chiedere la conferma al fratellino.

<Si si... bhe allora io vado. Ci vediamo dopo... Zhan! Rimani a dormire da noi stanotte?> gli lanciò un'occhiata speranzosa. Zhan a quel punto rivolse uno di quei sorrisini birbanti a Yibo. 

<Se questo ragazzo mi presta qualcosa da mettermi , allora si.>
Yibo alzò gli occhi al cielo.

<Perfetto allora! Noi andiamo.>

Scusate il tempo.

Se vi può interessare ho pubblicato una nuova kookv di cui gli aggiornamenti sono fissati ogni mercoledì e domenica. Si chiama Possessiveness. Scusate ancora.

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