Primo Capitolo

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27 Ottobre/2 Novembre 2017
Romania, Bran

27 Ottobre

Eccomi arrivato a Hanul Bran (hotel di Bran), noto a primo impatto la facciata con uno stile piuttosto raffinato ma allo stesso tempo intrigante, entro e inizio già ad ambientarmi del tutto, come se conoscessi questo posto da anni, mi sistemo nella stanza e inizio già a sentire un brivido, qualcosa che mi scorre nelle vene, magari può essere il mio solito spirito d'avventura o magari ho l'ansia, quell'ansia immotivata che mi logora dentro fino a sfinirmi. Non voglio perdere tempo e inizio già ad uscire, cercando qualche posto carino dove fermarmi per riflettere sul da farsi, ero libero e questa libertà mi faceva stare bene. Prima di andare alla vera a propria attrazione della Romania (Castello di Bran o anche chiamato Castello di Dracula), mi inoltro per vari bar e stradine cercando qualcosa, non sapevo cosa, forse un'ispirazione per poter scrivere o poter raccontare una storia, d'un tratto noto questo vecchietto, seduto su una sedia in legno di mogano sul marciapiede tra le strade completamente vuote e annebbiate della città, indossava questa giacca di jeans nera piuttosto pesante con quell'odore un po' di vecchio e uno di quei berretti scozzesi, gli chiedo una qualche informazione o leggenda riguardo il folklore della zona, in inglese, e sorprendentemente mi risponde con un suo inglese un po' impacciato ma comunque comprensibile e fortunatamente anche lui mi capiva piuttosto bene, mi dice "sit here, on this chair, and listen what I'm going to tell you young man" (siedi qui, su questa sedia, e ascolta cosa ti sto per raccontare giovanotto), allora preso dall'enfasi mi siedo e ascolto. Quel vecchio mi raccontò di una leggenda, un qualcosa che non avevo mai visto nei film ne letto nei libri, codesta storia raccontava di questa donna di 23 anni, la più bella della città (o villaggio, dato che parliamo del 400-500, epoca in cui visse anche Vlad l'impalatore o anche chiamato Dracula), ma era bella quanto crudele, la chiamavano anche "vrăjitoarea satului" (la strega del villaggio), era famosa più che altro per il suo riuscire a mettere a disagio chiunque, solamente mostrandosi, in rari casi la gente si suicidava misteriosamente
addirittura 6-7 ore dopo averla incontrata. Il villaggio aveva così paura di lei a tal punto da decidere di fermarla in qualche modo, dopo una lunga riunione del popolo per capire come agire, i più coraggiosi del paese si fecero avanti per impedire alla strega di fare del male, dato che continuava a lanciare maledizioni al popolo intero. Si diressero dritti nella sua dimora forzando l'entrata, la presero con forza e mentre lei si dimenava gettando urla che si potevano udire da molto lontano, andarono in un bosco nella vicinanze e successivamente la legarono per i piedi su un albero alzandola 3-4 metri da terra, ma la parte più disturbante è che in seguito le legarono una corda al collo con l'altra estremità legata ad una pietra posata per terra, cosicché lei venisse tirata da entrambi i lati lasciandola in quella posizione straziante per giorni. Se ne andarono dimenticando volutamente del tutto l'accaduto, ma dopo 1 settimana circa, la videro in piena notte camminare tra le strade annebbiate e spente del villaggio con il collo allungato di almeno 30 centimetri, erano sconvolti e impietriti dinanzi a tale mostruosità e come di consueto, quella notte, lei uccise e divorò l'intero villaggio, ma lasciò in vita alcune coppie per poter dare loro la possibilità di tramandare la storia di Amelia, la strega dal collo lungo che massacrò 12.000 persone in una notte e che poi divenne serva devota di Lucifero e che ancora oggi gira tra le strade di Bran in piena notte. Sembra palesemente un racconto inventato, ma quel vecchio, mentre mi raccontava tale storia, aveva gli occhi di un uomo sconvolto e spaventato da qualcosa di più grande di tutti noi, mi disse anche che una di quelle coppie destinate a tramandare la tragedia di quella notte erano i suoi antenati e che lui racconta questa storia ai suoi figli e ai suoi nipoti, come se fosse quasi costretto a doverlo fare per paura di una qualche conseguenza, paura di un ritorno di Amelia, mi raccontò anche la storia della sua vita, molto triste ma con i suoi brevi e sostanziosi momenti felici, senza accorgermene però persi un pomeriggio intero a parlare con lui. Arriva la sera e le strade di Bran, nel periodo di Halloween, creano questo mood raccapricciante ma intrigante allo stesso tempo, come quando guardo un dipinto macabro ma che riesce a prendermi nonostante la violenza raffigurata. Torno in hotel e provo a riposarmi, ma i miei soliti incubi me lo impediscono e riesco a dormire a malapena 1-2 ore.

Un viaggio in RomaniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora