''E' strano come le persone, soprattutto i famigliari, possano ignorare, la tua presenza.
Stiamo parlando di quattro mesi. Chi ti ha portato in grembo non ha avuto nemmeno per una volta il coraggio di chiamarti. Almeno lo avesse fatto una volta.
Coloro che ti hanno cresciuto, che ti hanno vissuto in ogni tuo primo passo non ci sono proprio ora che hai bisogno.
Non si chiedono come stai. Non si chiedono dove sei finito. Perché?
Non sanno che tu stai soffrendo tanto.''
Jeremy non riusciva a darsi delle spiegazioni, parlava con Mik cercando di capire.
Si sfogava perché nonostante lui non potesse rispondergli, almeno poteva ascoltarlo.
Jeremy era vivo sì, ma morto dentro. Anche se cercava di incoraggiarsi quando vedeva Mik il suo cuore moriva nel vederlo in quello stato vegetativo.
Vedeva Mik, solo.
Perso.
Tutto ciò era ingiusto nei suoi confronti, se lo ripeteva spesso.
Si sentiva colpevole del suo stato.
''Quel maledetto giorno...Se solo... ''.
A volte si pensa di essere colpevoli e responsabili di certi avvenimenti, la verità è che le situazioni non possono essere guidate da noi. Non abbiamo alcun potere su nulla;
al massimo se proprio vogliamo illuderci di avere influenza su qualcosa, quel qualcosa siamo solo noi stessi.
E' inutile frustarsi, facciamo del male a noi stessi senza risolvere nulla;
senza riuscire ad uscirne fuori.
Le situazioni avvengono e nulla dipende da noi. Ciò che possiamo fare è cercare di migliorarle giorno dopo giorno.
Esattamente come faceva Jeremy.
La sua presenza era fondamentale, poteva portare Mik ad essere nuovamente presente a quella realtà che ormai da tempo viveva passivamente. E' davvero così difficile capire che esiste la diversità soprattutto per chi rimane ancorato alle proprie convinzioni.
Però come stava male Jeremy, ora era giunto il momento anche per gli altri.
Non era una vendetta, voleva far capire il suo dolore perché aveva davvero bisogno di aprirsi e poterlo condividere.
''Che vadano a farsi fottere, sono davvero ignoranti se pensano di sfuggire alla realtà in questo modo.
Lo devono sapere. Devono sapere tutto. ''
Jeremy inizia a frugare, nell'armadietto, tra le cose di Mik.
La batteria aveva una tacca, l'importante era che potesse reggere per trovare l'utente in rubrica e chiamare.''
''Eccolo, è questo il numero!'' bisbiglia.
Il telefono inizia a fare squilli, le mani di Jeremy tremavano, il suo respiro era affannato come se avesse fatto chissà che cosa.
Certe volte sembra più difficile reggere determinate situazioni, piuttosto che spostare un masso quattro volte più grande di noi.
Squillava, dall'altra parete nessuno rispondeva.
Sicuramente perché vedevano che era il numero di Mik.
Allontanò il telefono dall'orecchio, scendendo le mani lentamente, come rassegnato.
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Arcobaleno
Historia CortaE' la storia di un ragazzo, disprezzato, perché ama un altro ragazzo. Anche se perseguitato dai pregiudizi, ha imparato a non nascondere la sua omosessualità. Ha sofferto tanto ma l'amore che provava per se stesso e per il ragazzo, che aveva cono...